giovedì 25 giugno 2009

Consiglio comunale del 24 giugno 2009

Mercoledì 24 giugno si è tenuto il primo Consiglio comunale dopo le elezioni amministrative.
Numeroso il pubblico presente a questo Consiglio di insediamento. Speriamo che questa partecipazione continui nel tempo.
Il primo Consiglio che si tiene dopo le elezioni è un Consiglio puramente tecnico che espleta tutte le formalità previste dalla legge.

Il primo punto ha riguardato l'esame delle condizioni di eleggibilità e di compatibilità del Sindaco eletto direttamente e dei Consiglieri comunali. Non sono emerse situazioni non conformi alle norme.
Il secondo punto ha trattato le dimissioni dei Consiglieri comunali e la surroga e la convalida dei nuovi eletti. Infatti, cinque Consiglieri della lista "Agugliano ci unisce", nominati Assessori, si sono dimessi dalla carica di Consigliere comunale e al loro posto sono entrati a far parte del Consiglio comunale cinque componenti della medesima lista che non erano stati eletti direttamente.
Si è passati poi al giuramento del Sindaco il quale ha recitato la formula: "Giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana."
C'è poi stata la presa d'atto della comunicazione della nomina dei componenti della Giunta municipale e del Vice-Sindaco che risulta così composta:
Lombardi Sauro - Presidente con deleghe a urbanistica, edilizia privata e viabilità
Berardi Aroldo - Assessore esterno con deleghe a cultura e pubblica istruzione
Cesaretti Dante - Assessore esterno con delega ai servizi sociali
Matteucci Manuela - Vice-Sindaco, assessore esterno con deleghe a attività economiche, servizi produttivi e personale
Cionna Lamberto - Assessore esterno con deleghe allo sport, tempo libero e rapporti con le associazioni
Stacchiotti Graziano - Assessore con deleghe a finanze e bilancio, politiche giovanili, ecologia e ambiente
La Torre Agostino - Assessore esterno con deleghe a lavori pubblici, patrimonio, turismo e gemellaggio
Il quinto punto è stata l'elezione della commissione elettorale comunale (Giangiacomi - Braconi E. - Pellegrini - Bassani quali componenti effettivi; Lancioni - Freddi - Sacco - Balercia quali componenti supplenti)
Il sesto e ultimo punto ha riguardato l'autorizzazione al mantenimento della partecipazione alle società partecipate ai sensi dell'art. 3, comma 29, della legge 24/12/2007 n. 244.
Le società partecipate dal Comune di Agugliano sono le seguenti:
Conerobus S.p.A. - partecipazione pari a 0,30%
Multiservizi S.p.A. - partecipazione pari a 0,66%
SIC1 S.r.l. - partecipazione pari a 0,95%
Agugliano Servizi S.r.l. - partecipazione pari a 100%
Data la nostra saputa contrarietà alla partecipazione alla Società Agugliano Servizi per i motivi che abbiamo sempre spiegato, contrarietà che ovviamente non c'è nei confronti delle altre società partecipate, abbiamo chiesto e ottenuto che la votazione fosse separata. Il voto finale è stato favorevole all' unanimità sulle prime tre società, mente su Agugliano Servizi la minoranza si è divisa: noi abbiamo votato contro mentre il PD si è astenuto .
Evidentemente ancora non sa cosa pensare di questa società!

domenica 14 giugno 2009

Addio Ivan...




Addio Ivan, che il viaggio ti sia lieve...

giovedì 11 giugno 2009

Grazie!


Grazie!
Questo post, non può che iniziare così.

Grazie agli elettori che in 340 (l' 11,44% dei votanti) ci hanno accordato la loro fiducia.
Un risultato quasi impensabile alla vigilia del voto; un risultato straordinario se si pensa che la lista era fortemente connotata a sinistra, una delle pochissime che in tutta la Provincia ha avuto il coraggio e l'onestà di presentarsi per quello che era, senza mascherarsi dietro la denominazione di "lista civica".
Grazie ai candidati della nostra lista che, seppur coinvolti all'ultimo momento, hanno creduto nel nostro progetto e danno dato tutto il possibile in termini di impegno.
Grazie ai ragazzi giovanissimi presenti nella lista e ai tanti che ci hanno sostenuto da fuori portando novità ed entusiasmo.

Che altro posso dire?
La sinistra ad Agugliano c'è.
L'unico rammarico è non aver raccolto quella manciata di voti in più che sarebbe bastata a far scattare il quorum necessario ad ottenere un secondo consigliere che avrebbe permesso ad uno dei giovani della nostra lista di fare un'esperienza diretta all'interno dell'istituzione.

Grazie davvero.
E lo dico veramente di cuore.
Ora potete contare sul fatto che ci rimboccheremo le maniche, come d'altronde abbiamo sempre fatto, e vi assicuriamo che in noi avrete sempre un punto di riferimento per un controllo puntuale sul lavoro dell'Amministrazione e per la presentazione delle nostre proposte nel Consiglio comunale.

Vi invito a non abbandonare gli strumenti che vi abbiamo messo a disposizione: che siano il sito, il gruppo su Facebook, le occasioni di incontro di persona, gli eventi, perché il lavoro vero comincia adesso per costruire insieme un progetto a lungo termine.

Hasta la victoria, siempre!

martedì 2 giugno 2009

Dal bipolarismo coatto al bipartitismo coatto

Pare che molti nel centrosinistra siano orientati a votare Sì nel referendum Guzzetta. Spero che cambino idea.
Non c’è una sola ragione al mondo per votare in quel senso. Il quesito del referendum è stato rappresentato come un tentativo di eliminare gli effetti negativi della legge Calderoli. Non è affatto vero.
Se accolto produrrebbe un secco peggioramento della legge: il passaggio automatico da un bipolarismo coatto a un bipartitismo coatto. E non solo: la lista di partito che prende più voti ottiene la maggioranza assoluta dei seggi.
C’è chi ripete che una riforma non deve essere giudicata in base alla contingenza ma per i suoi effetti di sistema. L’assunto può avere senso in una democrazia normale, ma in Italia non c’è una democrazia normale. Non si capisce perché si dovrebbe giudicare la soluzione Guzzetta trascurando le sue conseguenze nei prossimi dieci o venti anni. Dopo ciò che accadrà in questo periodo gli effetti di sistema della legge uscita dal referendum avrebbero l’efficacia di una medicina sul corpo del morto. Perché?
Perché nelle condizioni date oggi in Italia, il successo del Sì ha un solo significato: la vittoria definitiva di Berlusconi. Se passa il Sì potrà sostenere che si deve andare a elezioni anticipate con la nuova legge elettorale. Il PdL vincerà e otterrà una maggioranza schiacciante che gli permetterà di fare ciò che vuole. D’Alema e molti altri sostengono che se vince il Sì sarà necessario scrivere una nuova legge elettorale. L’ipotesi è già stata smentita dal PdL: la legge cambiata dal Sì sarà immediatamente applicabile e applicata.
La Lega ha capito benissimo che così perderà ogni potere di condizionamento sul centrodestra e che il PdL potrà governare da solo. Perciò si oppone con decisione. E se davvero Berlusconi fosse intenzionato a far votare Sì, la Lega non avrebbe forse altra scelta che far cadere il governo prima del referendum. Che lo faccia o no dipenderà dalla sua volontà. Ma in ogni caso nelle sue file l’allarme è suonato.
Non si capisce invece perché i partiti del centrosinistra dovrebbero scegliere un voto che li avvia a un sereno suicidio. Il PD può accampare il motivo di aver da tempo sostenuto la validità di una soluzione molto bipolare. Ma a questo punto dovrebbe essersi reso conto che la scelta “coraggiosa” di andare da solo lo fa passare solo da una sconfitta all’altra. Da parte sua IdV può giustificare la scelta del Sì solo perché aveva raccolto le firme per il referendum. Ma oggi è assai più chiaro di allora che la soluzione Guzzetta è un netto peggioramento della legge Calderoli. Dunque perché insistere? E poi la coerenza verso una scelta infelice e ormai superata vale molto di meno della coerenza dovuta alla propria vocazione: sì alla democrazia pluralistica, no al potere unico.
In ogni caso PD e IdV devono confrontarsi con un futuro già segnato. Se vincerà il Sì, dopo elezioni anticipate Berlusconi avrà da solo il pieno possesso del Parlamento. Cambierà la Costituzione e la Corte Costituzionale. Diventerà presidente della repubblica con accresciuti poteri. Le assemblee elettive, che già oggi contano ben poco, diventeranno l’arredo di contorno del presidenzialismo. La democrazia italiana sarà sfigurata per sempre.
Di fronte a questa prospettiva non si può nemmeno propagandare il No. Lo schieramento a favore del Sì, anche senza l’inclinazione al suicidio del centrosinistra, è già abbastanza temibile. Si deve sperare che il 21 giugno sia una data che di per sé scoraggi la partecipazione popolare e occorre mobilitarsi con tutte le nostre forze per far mancare il quorum. Non si tratta di dire: andate al mare. Si deve spiegare con cura estrema: la soluzione Guzzetta dà tutto il potere in mano a chi ha già il pieno dominio sui mezzi di comunicazione. Questa non è democrazia. E’ instaurazione di un potere plebiscitario assoluto.

Far mancare il quorum non è manifestazione di indifferenza. E’ difesa attiva della democrazia.

Pancho Pardi su MicroMega del 05.05.2009