martedì 24 dicembre 2013

AUGURI !


AUGURI A TUTTI I VIAGGIATORI CHE 
PASSANO DI QUI!

giovedì 28 novembre 2013

Consiglio comunale del 28/11/2013

Giovedì 28 novembre 2013 si è tenuta una seduta del Consiglio comunale alla quale non abbiamo potuto partecipare in quanto impegnati in altra sede. Riportiamo brevemente alcune considerazioni desunte dai verbali dei punti all'ordine del giorno pubblicati solo in questi giorni.
Non ci sono state comunicazioni del Sindaco e non è stata effettuata l'approvazione dei verbali delle sedute precedenti.
L'assestamento generale al bilancio di previsione 2013 ha visto alcune variazioni; le più rilevanti sono state l'applicazione al bilancio di € 157.000,00 dell'avanzo di amministrazione, l'aumento da 15.000 a 35.000 dello stanziamento per liti, arbitraggi e risarcimenti e il contributo di 30.000 euro in conto capitale alla società "Agugliano Servizi S.r.l." 
E' seguita la terza votazione per l'approvazione del nuovo statuto dell'Unione dei Comuni di Agugliano, Camerata Picena e Polverigi dovuta al mancato raggiungimento della maggioranza qualificata dei due terzi dei Consiglieri assegnati al Comune.
Il quarto punto riguardante la L.R. 36/2005 Art. 20 Ter Comma 2. Decreto dirigenziale n. 51/EDI del 16/07/2013. Revoca contributo. Riconoscimento di debito fuori bilancio. Rateizzazione. Provvedimenti conseguenti, è stato ritirato per la seconda volta.
Il regolamento comunale per la realizzazione di interventi edilizi minori (RIEM) è stato approvato con il recepimento delle nostre osservazionu riguardanti il calcolo della superficie dei gazebo e la diminuzione della superficie massima delle casette per ricovero attrezzi.
​L'approvazione della modifica all'art. 13 del regolamento edilizio comunale ha riguardato le caratteristiche e le superfici dei sopplachi
Il settimo punto era relativo ala riproposizione dell''adozione della  variante al P.R.G. comunale relativa all'integrazione della rete stradale provinciale per la realizzazione di una nuova strada che integri la rete stradale provinciale (SP n.4), escludendo l’attraversamento dell’area urbana e mettendo in diretto collegamento il tratto della SP n.4 che da Torrette di Ancona raggiunge Agugliano con il tratto della stessa strada provinciale che esce da Agugliano verso Polverigi e Osimo. Siamo molto perplessi sul tracciato che è previsto a fianco dell'area dove dovrebbe sorgere la nuova scuola materna.
L'ultimo punto ha riguardato l'accordo tra Società Multiservizi S.p.A. ed ESTRA S.p.A. per la costituzione di una newco operante nei settori della distribuzione e vendita del gas naturale. Atto di indirizzo con fissazione dei prioncipi base dell'operazione: determinazioni riguardo all'affidamento in corso del servizio di distribuzione del gas naturale.

martedì 26 novembre 2013

Consiglio comunale del 25/11/2013



Presente un solo spettatore.


Non ci sono state comunicazioni del Sindaco

Si è poi passati alla votazione, senza discussione, del nuovo statuto dell'Unione dei Comuni di Agugliano, Camerata Picena e Polverigi. 

Al termine della seduta, dato che non è stato possibile farlo nel punto relativo alle comunicazioni, ho voluto lasciare una testimonianza sulla ricorrenza della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. 
Questo l'intervento.

Nel 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite scelse di dedicare la data del 25 novembre alla Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, invitando governi, organizzazioni internazionali, ONG ed enti a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza di genere, fenomeno endemico e gravissimo.

La baronessa Catherine Ashton, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, ha recentemente definito  la violenza sulle donne come “la più diffusa violazione dei diritti umani del nostro tempo”.

ll fenomeno della violenza di genere non colpisce più un determinato target di persone, cioè le donne accomunate da una estrema vulnerabilità sia economica che psicologica, come le immigrate, le rifugiate, le disabili, le prostitute, le vittime della tratta, ecc. ma è un’emergenza che coinvolge tutte: mogli, madri, compagne, amanti e figlie.

In Italia, quasi ogni due giorni, secondo i dati dell’AMI e di Telefono Rosa, una donna viene uccisa, nell’80% dei casi dal convivente, dall’ex partner o da una persona della famiglia.
Anche l’Onu conferma che l’80% dei casi di violenze contro le donne si consuma tra le mura domestiche per mano di ex partner, mariti, compagni, padri, fratelli o persone conosciute.

“Se non sei mia non sarai di nessun altro” è il mantra che sta alla base del concetto di amore = possesso di troppi rapporti sentimentali.
Questo concetto è stato egregiamente espresso Dacia Maraini quando ha scritto che “L’amore-possesso, quando è posto in discussione dal pensiero autonomo dell’amata, mette in crisi l’identità stessa dell’amante che, per paura, si trasforma in mostro. Mi rimane la domanda: perché la coscienza sociale, le nostre coscienze, non sono turbate quanto dovrebbero?

Evidentemente c’è un’insufficienza culturale, etica e morale da colmare. 
Se si considera che oltre il 90% delle violenze non viene denunciato, ci si rende conto di quanto la lotta alla violenza contro le donne sia innanzitutto una sfida culturale, da affrontare fin dall’età della formazione.
Per questo la scuola deve diventare il luogo dove si affrontino temi come l'uguaglianza di genere, per avviare un radicale cambiamento culturale nella nostra società e per estirpare i pregiudizi fondati sulla cosiddetta inferiorità delle donne o sui ruoli stereotipati attribuiti a donne e uomini.

Ben vengano iniziative, manifestazioni, conferenze e dibattiti, ma la vera sfida è questa: costruire oggi gli uomini di domani.

sabato 9 novembre 2013

Consiglio comunale del 07/11/2013


Spettatori presenti: quattro



Le comunicazioni del Sindaco hanno riguardato la ricorrenza del 4 novembre e la presentazione di un libro.

I verbali delle sedute precedenti sono stati approvati senza emendamenti.

Il secondo punto riguardava l'approvazione del nuovo statuto dell'Unione dei Comuni ridotta a Agugliano, Camerata Picena e Polverigi, in quanto Offagna e Santa Maria Nuova entro il 31 dicembre usciranno da quella attuale per diversi motivi.
La discussione è stata lunga ed incentrata su un unico argomento: la possibilità di effettuare i referendum. Questa richiesta era già stata presentata nella Commissione consiliare dal Gruppo consiliare "A Sinistra per Agugliano" dato che il testo del nuovo statuto non lo prevedeva. La richiesta in Commissione era stata bocciata con la tesi che non i referendum non erano possibili in quanto lesivi dell'autonomia dei singoli Comuni. Allora abbiamo fatto un lavoro di ricerca ed abbiamo appurato che la quasi totalità degli statuti delle Unioni italiane prevede espressamente questo strumento di partecipazione e quindi abbiamo deciso di ripresentare l'emendamento anche in Consiglio comunale.
Inutile dire che è stato nuovamente respinto...
Siccome il Sindaco nella sua risposta ha stravolto l'intervento fatto per la presentazione dell'emendamento, riteniamo utile riportarlo integralmente, così ognuno potrà farsi una propria idea. Non appena il verbale sarà disponibile, riporteremo anche i passaggi salienti del Sindaco Lombardi.
Una delle più importanti sfide che deve raccogliere chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica è quella di ricucire lo strappo esistente tra i cittadini ed i loro amministratori, riconquistare la fiducia degli elettori, non attraverso l’inevitabile propaganda all’atto delle elezioni, ma attraverso un rinnovato rapporto basato con continuità sulla trasparenza, la vicinanza alle reali esigenze della città e la condivisione diretta delle scelte.
lo strumento più adatto per agevolare la ricostruzione di un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni va ricercato nel coinvolgimento di questi con la costruzione di percorsi partecipativi che accompagnino le scelte di governo. Nella creazione, cioè, di una conoscenza e consapevolezza diffusa attraverso politiche che agevolino e promuovano la partecipazione attorno alle scelte di governo più impattanti sulla vita dei cittadini. 
Siamo convinti che la partecipazione dei cittadini migliori le politiche pubbliche e ne potenzi positivamente l'impatto con la vita della comunità. Pertanto, riteniamo necessario porre in essere processi partecipativi che coinvolgano i singoli cittadini, le imprese, il terzo settore per ogni decisione di rilievo che li riguardi, con particolare riferimento al campo ambientale, economico, urbanistico, sociale, sanitario, dei servizi pubblici. 
Il nuovo Statuto dell’Unione che stasera siamo chiamati ad approvare contiene una carenza macroscopica: la mancanza del referendum, quel particolare strumento democratico grazie al quale gli elettori sono invitati a dare il loro parere su determinati temi di rilievo.
Nella Commissione consiliare abbiamo proposto un emendamento che sanasse questa carenza: ci è stato risposto che non è possibile perché in questo modo si lederebbe l’autonomia dei singoli Comuni.
Questo atteggiamento, secondo noi, è emblematico di come viene vissuta l’Unione, cioè come semplice sommatoria degli interessi dei singoli Comuni che la compongono. A nostro avviso è una visione perdente: in questo modo anche la nuova Unione è già morta in partenza.
In ogni caso, abbiamo fatto una ricerca. La quasi totalità degli Statuti delle Unioni prevede espressamente il referendum tra gli istituti di partecipazione; possiamo presentarli anche stasera. Possibile che solo per noi questo sia impossibile?
Pertanto, proponiamo nuovamente al Consiglio l’emendamento presentato in Commissione, e precisamente di aggiungere al termine del comma 2 dell’art. 39 il seguente periodo:
“nonché referendum per conoscere, tramite l’espressione di un voto, la volontà dei cittadini nei confronti degli indirizzi politico-amministrativi dell’Unione stessa”.
Questo punto ha visto il voto contrario di tutta la minoranza per cui siamo stati accusati di voler boicottare l'Unione.
Facciamo presente che la seconda seduta della Commissione consiliare, cioè quella che doveva licenziare il testo finale è stata fatta dopo che gli altri Comuni avevano già votato un testo nei rispettivi Consigli comunali per cui, in pratica, non era più possibile modificare nulla, neanche gli errori formali e si è si è dovuta adottare la formula: "La Commissione raccomanda al Consiglio dell'Unione... di procedere alla correzione...."
Alla faccia del coinvolgimento delle minoranze!

Il punto tre, L.R. 36/2005 Art. 20 ter Comma 2. Decreto dirigenziale n. 51/EDI del 16/07/2013. Revoca contributo: Riconoscimento di debito fuori bilancio. Rateizzazione. Provvedimenti conseguenti è stato ritirato in quanto necessità di ulteriori approfondimenti.

Il punto quattro, riguardante l'approvazione di alcune modifiche al Regolamento comunale per la realizzazione di interventi edilizi minori è stato ritirato dopo una lunga discussione perchè non si veniva a capo dell'interpretazione riguardante superfici e sporgenze dei gazebo.

Sul punto cinque, Approvazione definitiva della variante puntuale al P.R.G. in località Molino - La Chiusa, ci siamo astenuti perchè ha recepito alcune osservazioni che riguardavano zone diverse dall'oggetto della variante.

Ci siamo astenuti anche sul punto sei, Alienazione frustolo di terreno in Via S. Chiara degli Scifi. Si tratta della vendita di un pezzettino di area a verde (poco più di 300 metri quadrati) già oggetto di un precedente tentativo di vendita andato fallito, per cui il bene è stato svalutato del 20% e si procede ad un nuovo tentativo. 
Da segnalare che all'interno della maggioranza non tutti hanno concordato con le possibilità di utilizzo.

Il settimo punto, cioè la decadenza della convenzione urbanistica per l'attuazione delle previsioni dell'ambito di lottizzazione IP 8 (il complesso di case sopra l'accesso al Parco delle Querce da Via Baleani) è stato votato all'unanimità. Il provvedimento si è reso necessario in quanto la ditta lottizzante non ha ottemperato agli obblighi previsti dalla convenzione e non ha terminato le opere di urbanizzazione previste nel piano di lottizzazione per cui dovrà supplire il Comune utilizzando la fidejussione stipulata.  

Ci siamo astenuti anche sull'ultimo punto, proroga temporanea fino al 31/12/2013 della sospensione temporanea del recesso dall'Unione dei Comuni deliberato con D.C. n. 12 dell'8/04/2013.
Il tormentone continua...

sabato 5 ottobre 2013

Ius soli, l'evidenza negata

Da Il Manifesto - Erri De Luca

Stamattina ho letto con soddisfazione di cittadino italiano la piccola notizia che la Federazione di Hockey su Prato tessera come atleti italiani gli immigrati nati sul nostro suolo. Applicano così all'aria aperta e sull'erba il diritto naturale di essere cittadini del luogo in cui si nasce.
Da noi questa evidenza non si ammette e l’argomento si ammanta della nebbiosa formula latina: ius soli.
In questo caso non importiamo termini anglosassoni, i preferiti dal linguaggio degli economisti e dei pubblicitari. In questo caso non parliamo di birthright citizenship, cittadinanza per diritto di nascita.
Non lo facciamo perché in quella lingua è norma applicata automaticamente a chi nasce sul territorio, per esempio americano, navi e aerei compresi. Il latino allontana.
Intanto mezzo migliaio di profughi si rovesciano in mare davanti ai nostri scogli. Mezzo migliaio insaccato dentro un bastimento sta in piene acque italiane e nessuna vigilanza lo avvista: lo segnala una imbarcazione privata.
Da qualche parte ho scritto: «Li lasciamo annegare/per negare». Con unanimità di governi continuiamo a tenere in vigore la incivile legge Bossi-Fini (ambo destro), costola peggiorativa della Turco-Napolitano (ambo sinistro). Le nostre autorità hanno promosso gli illegali respingimenti in mare, i sequestri dei pescherecci che osavano salvare naufraghi, la infamia dei campi di concentramento, Cie, per viaggiatori colpevoli di viaggio. Per supplemento di viltà quei detenuti vengono detti «ospiti», perché non esiste la fattispecie di reato. Esiste l’ignominia di imprigionare innocenti. Intanto di mezzo migliaio di profughi rovesciati in mare ne mancano a terra la metà. E mentre scrivo i corpi di annegati sono più di cento.
Non ai lettori del manifesto, ben informati dell’andazzo, ma a chi si affacciasse per curiosità su questa pagina: vi presento la peggior Italia possibile. Sappiate che è continuamente smentita e riscattata da tutt'altra Italia
Dall'Italia civile degli abitanti di Lampedusa che è diventata avamposto di futuro e ombelico del Mediterraneo. Da un papa argentino di cognome italiano che ha svolto il suo primo viaggio pastorale a Lampedusa, rigorosamente senza codazzo di autorità nostrane. Dalla gioventù, dalle organizzazioni che si battono per la chiusura dei Cie, per il diritto di asilo.
Se alla peggiore Italia possibile disturba tanto il diritto di cittadinanza per nascita, l’accoglienza ai profughi, suggerisco di prendere esempio dalla Federazione di Hockey su Prato. Invece che profughi, immigrati, richiedenti asilo, siano dichiarati atleti. Perché lo sono: hanno superato di corsa ogni ostacolo, saltatori in lungo e in largo tra le macerie delle loro case, schivatori di proiettili, lanciatori di fagotti al volo su mezzi di fortuna, di figli da una casa in fiamme, maratoneti di deserti, tuffatori di naufragi, scalatori di gabbie di tonni, olimpionici della resistenza a tutte le intemperie, le nostre comprese.
Abbiamo amato Chaplin e Chisciotte, i viaggi di Enea, Sindbad, Ulisse, cosa ci trattiene dall'accogliere a riva con la fanfara e il pane i loro nipotini eroici e desolati?

mercoledì 2 ottobre 2013

Tutti gioiscono, ma questo Governo fa più schifo di prima

Da ControLaCrisi
Intervento di Giorgio Cremaschi

Questo governo fa ancora più schifo di quello che l'ha preceduto. I ministri sono gli stessi, i voti che riceve per la fiducia pure, ma è tutto ancora più sfacciato.
Prima il governo Letta dichiarava di esistere per stato di necessità, per costrizione parlamentare. Ora rinasce nella convinzione euforica del PD e dei transfughi del PDL, e anche nella frustrata e velenosa reazione di Silvio Berlusconi al destino giudiziario che lo attende.
Tutto il palazzo gioisce, Corriere e La Repubblica, Confindustria e CGIL CISL UIL , conferenza episcopale e Borsa hanno il governo vero che chiedevano.
Naturalmente contento è il governo tedesco dell'Europa, che ha spinto come non mai per questo sbocco, trovando nuovi statisti di riferimento nel ministro delle leggi per la precarietà Sacconi, nell'uomo della sanità lombarda Formigoni, nel ministro dell'Interno Alfano che porta gli alpini dall'Afghanistan alla Valle Susa, e in tanti altri democratici modello, tra cui il noto omofobo Giovanardi.
Questa è la nuova maggioranza che l'Europa vuole senza vergognarsene, anzi ben felice di una classe dirigente che tanto più sarà di questo spessore, tanto più sarà supina di fronte ai diktat della Troika. Che infatti Letta ha subito riverito: tranquilli, paghiamo tutto e di più.
Da più di due anni siamo commissariati e le classi dirigenti PD-PDL, come i ladri di Pisa, litigano di giorno e si accordano di notte per obbedire alle banche e alla finanza.
Da due anni ci dicono che vediamo la luce in fondo al tunnel del massacro sociale, mentre la maggioranza della popolazione precipita nel buio della distruzione del lavoro e dei redditi, dei diritti e del futuro.
Ma le larghe intese prosperano nonostante il degrado che producono, perché sono promosse e tutelate da un Presidente della Repubblica che sta accumulando responsabilità storiche per la degenerazione della nostra democrazia.
Adesso si vanteranno di non aver ceduto ai ricatti di Berlusconi, di cui evidentemente ignoravano tutto quando ci si son messi assieme al governo. E poi continueranno così, tutti chiacchiere e austerità, perché così vuole l'Europa, perché saranno anche diversamente berlusconiani, ma soprattutto veri democristiani.
Per cominciare davvero ad uscire da questo pantano paralizzante bisogna far sì che Berlusconi vada ai domiciliari e tutta questa classe dirigente a casa. Con buona pace dell'Europa dei Barroso e Quagliarella.

sabato 28 settembre 2013

Consiglio comunale del 26/09/2013


Spettatori presenti: quattro



La maggioranza era presente con soli otto Consiglieri, quindi non è stata in grado di garantire il numero legale per lo svolgimento del Consiglio comunale il cui ordine del giorno prevedeva la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e la verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio che è un adempimento obbligatorio. 
Solo il senso di responsabilità dei Consiglieri di minoranza ha garantito lo svolgimento del Consiglio comunale.

Non ci sono state comunicazioni del Sindaco e i verbali della seduta del 01 agosto 2013 sono stati approvati all'unanimità.

Il punto due ha riguardato la comunicazione al Consiglio comunale del prelievo sul fondo di riserva effettuato con delibera di Giunta municipale n. 120 del 13/08/2013.

Ci siamo astenuti sulla ratifica della delibera di Giunta municipale n. 128 del 05/09/2013 che riguardava una variazione di bilancio.
Da sottolineare l'aumento del capitolo relativo alle spese legali...

Il quarto punto riguardante la lettera di patronage non impegnativa a favore della Multiservizi S.p.A. per la modica del contratto di finanziamento del 24/03/2013 è stato ritirato per la seconda volta.

Sulla ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e la verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio per l'esercizio finanziario 2013 (Art. 193 D.Lgs. n. 267/2000) ci siamo astenuti in quanto lo riteniamo un atto di gestione di cui la maggioranza deve assumersi la responsabilità e comunque non ha evidenziato particolari problematicità.

I punti numero 5 - Revoca della deliberazione consiliare n. 12 del 08/04/2013 "Recesso unilaterale dall'Unione dei Comuni bdi Agugliano, Camerata Picena, Offagna, Polverigi e Santa Maria Nuova" - e numero 6 - Approvazione del nuovo statuto dell'Unione dei Comuni di Agugliano, Camerata Picena e Polverigi (ancora non si capisce se è nuova o la forma ridotta della precedente) sono stati ritirati.
In particolare il punto 6 non ha avuto il necessario parere della Commissione consiliare e il testo, che non è stato ancora approvato ha già bisogno di alcune modifiche.

Sono stati approvati all'unanimità i punti numero 8 - Approvazione definitiva della variante non essenziale alla scheda d'ambito IP 11 (ex Fornace) - e numero 9 - Approvazione definitiva dell'individuazione zona di recupero ai sensi della legge n. 457/1978 nell'area di proprietà del Sig. Glorio Giuseppe e variante per la classificazione area di pertinenza ai sensi dell'art. 33 bis delle N.T.A. del P.R.G. - entrambi già esaminati dal Consiglio comunale in precedenti sedute.

L'ultimo punto, cioè la variante puntuale al P.R.G. in località Molino-La Chiusa è stato ritirato in quanto non è ancora pervenuto il parere della Provincia di Ancona.

giovedì 12 settembre 2013

La Cassazione "A Bolzaneto sospeso lo Stato di diritto"

Detenuti senza mangiare e bere e con il divieto di andare in bagno, picchiati e umiliati in continuazione, costretti a inneggiare al fascismo. 
Se non è tortura questa, come altro definirla? In Italia però non si può dire, solo perché nei nostri vocabolari penali la parola non è contemplata, e allora la Corte di Cassazione, nel motivare la sentenza di condanna di sette agenti di polizia per le violenze nella caserma di Bolzaneto dopo il G8 del 2001, ha dovuto prodigarsi in sinonimi e dettagli. 
A dirla tutta, la procura di Genova ci aveva provato a far contestare un reato di tortura che nel nostro ordinamento non esiste, anche per evitare alcune prescrizioni che sono puntualmente arrivate, ma i magistrati della Suprema Corte avevano bocciato la richiesta, in punta di diritto. Se il mancato riconoscimento del reato ha consentito di salvare le apparenze, permettendo a chi vuole di continuare ad affermare che in Italia la tortura non esiste, e ha sortito l’effetto materiale di rendere più lievi le pene per i colpevoli, cionondimeno la sostanza della sentenza è durissima: nella caserma di Bolzaneto, nei giorni immediatamente seguenti il G8 di Genova, nel luglio 2001, è stato «accantonato lo Stato di diritto», le vessazioni sono state «continue e diffuse in tutta la struttura» e non si possono derubricare a singoli ed estemporanei «momenti di violenza». La caserma di polizia genovese, in quei giorni, si trasformò in un «carcere provvisorio» in cui lo Stato di diritto fu neutralizzato da un «clima di soverchiante ostilità». Un’atmosfera non dissimile da quella che si era respirata in piazza e nelle strade di Genova nei giorni precedenti, e poi durante il blitz notturno nella scuola Diaz. È grazie a questo clima, secondo i magistrati della Suprema Corte, che divennero possibili comportamenti altrimenti inammissibili, come in un Garage Olimpo all'italiana: il divieto di andare in bagno che costrinse alcuni ragazzi a farsela addosso, la negazione del cibo e dell’acqua, le continue violenze fisiche e psicologiche («non c’erano celle dove non volassero calci e pugni e schiaffi»). E non si trattò di «momenti di violenza che si alternavano a periodi di tranquillità, ma dell’esatto contrario». 
Le motivazioni della sentenza sono prodighe di episodi di quel reato che non si può nominare: c’è ad esempio il caso di una ragazza condotta al bagno, costretta a mantenere il «capo chino all'altezza delle ginocchia» con la «torsione delle braccia dietro la schiena», mentre al suo passaggio «poliziotti ai lati» continuavano con «percosse e insulti». L’agente (donna) che accompagnava la detenuta non fece desistere i colleghi, ma invitò la ragazza a «stare attenta a non cadere quando un agente le aveva fatto lo sgambetto».
La Corte aveva confermato, in buona sostanza, la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Genova il 5 marzo 2010, riducendo l’entità dei risarcimenti (cancellati o rinviati al giudizio civile). Dei 44 imputati al processo, erano stati condannati solo in sette: l’assistente capo della polizia Luigi Pigozzi (a 3 anni e due mesi), che aveva divaricato le dita della mano di un detenuto fino a strapparne la carne, gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia (a un anno), il medico Sonia Sciandra (che è stata assolta dal reato di minaccia e pertanto la pena le è stata diminuita), gli ispettori di polizia Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi (a un anno, tutti e tre avevano rinunciato alla prescrizione). Erano state confermate anche le assoluzioni, quattro in totale, mentre tutti gli altri (33 in totale) erano stati sollevati dal giudizio in quanto i reati erano caduti in prescrizione. Ma i magistrati – questa è l’impressione – parlando di violenze «continue e diffuse» e del «completo accantonamento dei principi-cardine dello Stato di diritto» hanno voluto in ogni caso rimarcare come le responsabilità non possano restringersi solo sui sette condannati e hanno puntato il dito anche sulla catena di comando: «Non è da dubitarsi – scrivono – che ciascuno dei comandanti dei sottogruppi, avendo preso conoscenza di quanto accadeva, fosse soggetto all'obbligo di impedire l’ulteriore protrarsi delle consumazioni dei reati». Cosa che nessuno fece, e infatti non accadde. Così come lo Stato non ha mai chiesto scusa alle vittime di una delle pagine più nere della storia italiana dal dopoguerra a oggi. A oggi, non risultano neppure sospensioni o rimozioni dagli incarichi degli agenti condannati. 

Fonte: Il Manifesto - Autore: Angelo Mastrandrea

domenica 1 settembre 2013

Consiglio comunale del 27/08/2013


Spettatori presenti: cinque/sei


Non ci sono state comunicazioni del Sindaco.
Nella Commissione per la nomina dei Giudici popolari è stato nominato, in rappresentanza della minoranza, il Consigliere Marco Fabbietti in sostituzione del Consigliere Dante Tamburo dimessosi diciannove mesi fa.
In sostanza è stato convocato un Consiglio apposito in agosto per un adempimento che poteva (e doveva) essere tranquillamente fatto in uno dei tanti Consigli che sono stati fatti in questi diciannove mesi!
Alla faccia della riduzione delle spese inutili!
Tralasciamo ogni commento sulle modalità della votazione che ha fatto partecipare al voto anche i Consiglieri di maggioranza che col loro voto avrebbero potuto determinare l’esito della votazione, cioè fare in modo che il rappresentante della minoranza fosse scelto dalla maggioranza.
Siano alla follia!

venerdì 2 agosto 2013

Consiglio comunale del 01/08/2013



Spettatori presenti: tre



Non ci sono state comunicazioni del Sindaco e i verbali delle sedute precedenti sono stati approvati senza emendamenti.

Per quanto riguarda l'unico punto in discussione, cioè la sospensione temporanea dell'esecuzione della deliberazione consiliare n. 12 del 08.04.2013 recante ad oggetto: "Recesso unilaterale dall'unione dei Comuni di Agugliano, Camerata Picena, Offagna, Polverigi e Santa Maria Nuova", la motivazione adotta a supporto consiste nel fatto che i Comuni di Offagna e Santa Maria Nuova hanno avviato le procedure di uscita dall'Unione per cui si tenta di mantenerla in piedi solo con i Comuni di Agugliano, Camerata Picena e Santa Maria Nuova.