giovedì 23 giugno 2016

Ciao Sara

Ieri il piccolo grande cuore di Sara ha cessato di battere e in quel preciso momento lei ha compiuto il suo ultimo gesto d'amore nei confronti del mondo donando tutto quanto poteva di sè.
I suoi organi e i suoi tessuti andranno ad alleviare le sofferenze di altri.

Io ho perso semplicemente una figlia, ma il mondo ha perduto una persona davvero speciale.


Ciao Sara. Un bacio. Mamma

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Alle tue parole mi viene in mente un canto che parla di
Una forza che nasce dalla comprensione,
La forza che contiene la distruzione
Una forza cosciente serena che sa sostenerne la pena
Capace di pietà, tenera di compassione
E vorrei parlare della morte che muore per la vita di necessità
non succube di ciò che si dice di qua sull'aldilà
da guardarla in faccia per quello che è, quando arriverà
..parlare della la vita che, quando è il suo tempo, sa morire e muore
della vita che piange e che sa attraversare il dolore
della la vita che ride, felice
di un giorno di nebbia, di sole, se cade la neve
…Parlare di chi ci ha preceduto, di chi nascerà, chi è qui con me
In questo spazio essenziale, un valore aggiunto.

Simone Fantini
Ho conosciuto un mesetto fa Sara di persona, ero volontario al centro del riuso.
Mi ha regalato il vostro tosaerba manuale...un bell'aggeggio che ci vuole un po' di "manico" ...avrei voluto conoscerla meglio...magari ridargli oleato e ben affilato il suo tosaerba, una scusa per conoscerla meglio...

elenamaria ha detto...

Franca, ti abbraccio da mamma a mamma, forte. Conoscevo Sara dai tempi di splinder, poi fb. Ci scrivevamo spesso, malgrado la differenza di età. Mi fu tanto vicina dopo il sisma della mia città, mi inviò la sua tesi e un nido, simbolo dell'abitare, del ritorno a casa. C'è poco da aggiungere, Sara era davvero meravigliosa e ogni aggettivo è riduttivo. Ti abbraccio, nel dolore e nel rimpianto, nell'orgoglio di aver conosciuto, seppur da lontano, la tua splendida Sara, nell'amore che sempre avrò per Lei. Grazie.

Unknown ha detto...

Cara Franca, ho conosciuto tua figlia, e il suo splendore. Sono rimasta attonita alla notizia e ancora non sono convinta di non sentire più e di non leggere più i sui racconti. Ma non ti scrivo per aggiungere la mia alle tante voci che non riflettono altro che la sua luce. Ti scrivo come madre che dieci anni fa ha perso tragicamente l'unico figlio. Anche nel mio caso non si trattava solo di un figlio, che tante madri ogni giorno piangono per figli strappati da guerre e malattie, e lo sai fin da subito che questo potrebbe accadere. Si trattava di un altro frammento di splendore, come la tua Sara, un altro essere che rischiarava intorno, che combatteva per dei principi, che non mediava, circondato da bambini, deboli, una persona che ogni giorno ringrazio di avere potuto conoscere. Non posso dirti che passerà mai il dolore per l'ingiustizia che questi ragazzi hanno subito e la consapevolezza di quanto il mondo ha perso. Non passerà. Ma, proprio in ragione del loro splendore e del loro impegno, e della loro sete di vita, questa su riverserà su tutti coloro che li hanno conosciuti ed incontrati, e nel tuo sorriso, e in quello dei suoi cari e dei suoi amici, continuerà a vivere anche quello di Sara. Vedrai, sarà contagioso, la vostra vita cambierà, sarete persone diverse, orfani della sua presenza, ma testimoni, eredi e responsabili anche delle sue scelte incompiute. Sara ha aiutato anche me. Inconsapevolmente. Ma lo ha fatto. Grazie quindi a Sara, ma grazie anche a voi, per aver condiviso attraverso di lei la vostra ricchezza. Placida Staro.

Franca ha detto...

Vi ringrazio tutti.

Ogni parola, ogni messaggio sono stati briciole tolte ad un dolore infinito