venerdì 27 febbraio 2009

Mai più


Appello sul «Guardian»: per il bene della pace, boicottateci

Da “Il manifesto” di martedì 20 gennaio 2009.

INTELLETTUALI ISRAELIANI

«Noi, cittadini israeliani, ci appelliamo ai leader europei: usate le sanzioni contro le politiche brutali d'Israele e unitevi alle proteste attive di Bolivia e Venezuela».
Inizia così l'appello, pubblicato sul quotidiano britannico Guardian, di una parte della sinistra israeliana.
«Facciamo appello ai cittadini europei: per favore aderite alla richiesta delle organizzazioni per i diritti umani palestinesi - appoggiata da oltre 540 cittadini israeliani(www.freegaza.org/en/home/) - : boicottate le merci e le istituzioni israeliane; prendete esempio dalle risoluzioni approvate dalla città di Atene, Birmingham e Cambridge (Usa). Aiutatetici!».
Tra i firmatari dell'appello il prof. Rachel Giora (Tel Aviv University), il prof. Vered Kraus (Haifa University), la dr. Anat Matar (Tel Aviv University), il prof. Yitzhak Y. Melamed (John Hopkins University) Michael Varshavsky e Sergio Yahni.

Occhio al codice a barre: il 729 è made in Israel

Da http://www.forumpalestina.org/
Cominciamo con qualcosa di piccolo... ma, in questo mondo governato dal capitale, efficace: quando andate al supermercato, nei negozi, nei mercati controllate la provenienza dei prodotti che acquistate.Se il codice a barre riporta il numero 729 non comprateli.Cominciamo a togliere qualche arma a chi ne sgancia a tonnellate sulla popolazione palestinese.

martedì 24 febbraio 2009

51 e non sentirli (ancora...)


Tanti auguri a me,

Tanti auguri a me,

Tanti giorni felici (almeno qualcuno),

Tanti auguri a me...

sabato 21 febbraio 2009

Sulle ronde...

Ai direttori di network e quotidiani, ai giornalisti e, per conoscenza,
agli attivisti e ad alcune personalità politiche e religiose

Due anni fa la mia amica Tamara Deuel, sopravvissuta all'Olocausto in Lituania, mi disse: "Roberto, quello che sta accadendo al popolo Rom in Italia mi ricorda gli eventi che portarono allo sterminio degli ebrei in Lituania e in tutta Europa.
Si comincia con un diffuso senso di intolleranza, si prosegue con l'attribuzione alle minoranze di ogni genere di crimine, si finisce con le ronde e con l'annientamento".
Siamo arrivati alle ronde ed è importante ricordare che anche le "innocue" Milizie fasciste, le Croci Frecciate, le ronde ausiliarie alle milizie "Sturm Abteilungen" nacquero con mere funzioni di controllo, disarmate e composte per la maggior parte da ex agenti di forza pubblica o ex militari di carriera.
Ieri a Sesto San Giovanni, vicino a Milano, prova generale delle "ronde padane", che hanno insultato e maltrattato bambini, donne e uomini Rom prima di chiamare la polizia, che è accorsa a sgomberare venticinque famiglie in condizioni di salute penose, già provate da lutti, aggressioni, violenze e ingiustizie di ogni genere.
Il 18 febbraio a Pisa, a Roma e a Sassari, il 19 a Sacrofano, Torino e Milano abbiamo avuto un saggio dell'efficienza delle "ronde", che hanno incendiato, bastonato, sprangato, sfregiato, ferito, offeso, insultato.
Niente di diverso da quello che la Storia del Novecento ci ha tramandato, niente di diverso da quello contro cui i testimoni della Shoah ci ammoniscono.

Roberto Malini - Gruppo EveryOne

mercoledì 18 febbraio 2009

Libertà di scelta

Voglio il testamento biologico, voglio una buona legge. Per aderire clicca su Fammiscegliere


Caso Englaro e testamento biologico
Rodotà: si va verso legge anticostituzionale

di Stefano Rodotà - 5 febbraio 2009

La vicenda di Eluana Englaro sembra non avere mai fine. Erano prevedibili le manifestazioni di dissenso da parte di alcuni gruppi, sono del tutto ingiustificabili le parole aggressive, fuori misura di appartenenti al mondo politico, e continua a sorprendere e a preoccupare il fatto che autorità di governo, e penso al ministro Sacconi, continuino a mantenere aperto un’inammissibile conflitto con una decisione della magistratura.
Il conflitto è stato reiterato da parte di questa maggioranza nelle diverse sedi – conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, dichiarato inammissibile, divieto del presidente della Regione Lombardia alle istituzioni sanitarie pubbliche convenzionate, provvedimento annullato dal tar della Lombardia, atto di indirizzo del ministro Sacconi alle regioni privo di ogni fondamento giuridico: insomma, in tutte le sedi e in tutte le occasioni l’atteggiamento di governo e maggioranza sono stati giudicati illegittimi da parte delle diverse istanze giurisdizionali, dalla Corte Costituzionale alla Corte di Cassazione (due volte), al tar del Lazio, e oggi c’è in atto un rifiuto istituzionale di rispettare una sentenza della magistratura.
Siamo arrivati al grottesco, se non fosse in atto una tragedia, di chiedere l’immediato intervento del governo, forse con un decreto legge, per impedire che una sentenza passata in giudicato potesse essere eseguita.
Un fatto, già come richiesta, inaudito in democrazia. Questo inammissibile conflitto si sta rivelando come una sorta di rifiuto della legalità costituzionale. In questo momento le preoccupazioni sono legate proprio a questa volontà dilatoria che è diventata una violazione della legalità costituzionale, e una mancanza di rispetto per i diritti fondamentali delle persone.
Si sta creando, o si cercano di creare le premesse per una legge proibizionista e negatrice del diritto fondamentale a governare liberamente la propria vita, qual è quella di cui è appena cominciata la discussione in Parlamento.
Di fronte a tutto questo, c’è l’atteggiamento straordinariamente responsabile della famiglia Englaro, di suo padre, che non ha in nessun momento voluto strumentalizzare questa vicenda, non ha voluto far leva su nessuna emotività, non ha voluto diffondere le foto della figlia che sarebbero assai più eloquenti di ogni discorso sulla situazione in cui si trova, non ha voluto usare la doppia o tripla morale degli italiani in queste situazioni, come qualcuno aveva ipocritamente suggerito, e come avrebbe potuto fare da anni, facendo chiudere questa vicenda nel silenzio, riportando Eluana a casa. Ha fatto e continua a fare una grande battaglia di civiltà che ha cambiato l’agenda politica italiana, che fa di Beppino Englaro – che ha sempre voluto che fossero le istituzioni, la magistratura a pronunciarsi; che dopo la prima sentenza della Cassazione, quella del 2007, ha commentato sobriamente «viviamo in uno Stato di diritto», tutto questo fa di Beppino Englaro un eroe civile.
Quello che mi sorprende in questo momento, di fronte a questo scomposto modo di muoversi del governo e della maggioranza, è il silenzio dell’opposizione. Un silenzio tanto più inammissibile e sconfortante in quanto ci troviamo di fronte al tentativo di ridefinire diritti davvero fondamentali della persona. Io non sono un appassionato dei sondaggi come guida dell’azione politica, e tuttavia partiti e persone che stanno attentissimi a mezzo punto percentuale di gradimento crescente o decrescente del Partito democratico e del suo segretario, girano la testa dall’altra parte, di fronte a sondaggi che ci dicono che il 79% degli interpellati è dalla parte di Eluana e di suo padre, che l’83% ritiene che la Chiesa debba parlare alle coscienze e non imporre comportamenti ai legislatori. C’è dunque una cecità politica in questo momento, perché anche in una situazione nella quale il favore dell’opinione pubblica è così forte, il Partito democratico è paralizzato dalle sue frange interne.
Devo dire che mi colpisce l’atteggiamento e il silenzio di Berlusconi, uomo di sondaggi, e che quindi non si è schierato apertamente a sostegno degli estremismi della sua maggioranza e del suo governo. Mi colpisce l’atteggiamento di Fini che ha riconosciuto che siano i familiari a dover dire l’ultima parola in questo momento, e, appunto per contrasto, è assordante questo silenzio dell’opposizione. Io l’ho scritto altre volte, che un’opposizione così non ha futuro. Naturalmente poi ci sono anche i gruppi politici molto attivi, e penso ai Radicali che in questa vicenda hanno mantenuto la loro linea e il loro rigore, e tuttavia, la posizione dell’opposizione parlamentare – e mi riferisco al Partito democratico, non penso certamente all’Udc – rischia poi di avere gravissimi effetti per quanto riguarda la legge sul testamento biologico che ormai si profila come una legge non solo di restaurazione, ma come una legge che toglie ciò che già i cittadini hanno, perché non c’è un vuoto legislativo, come si è detto in questi giorni, anzi, c’è un pieno di norme che la Corte di Cassazione ha individuato e ha utilizzato per riconoscere a Eluana Englaro i suoi diritti, e sono norme costituzionali, di principio, che, certo, possono richiedere un adattamento alla situazione concreta, ma non possono negare la sostanza del diritto che già c’è. In questo senso non c’è un vuoto legislativo, ha ragione Umberto Veronesi quando dice che andiamo verso una legge incostituzionale, perché vorrei ricordare per l’ennesima volta che l’art. 32 della Costituzione si chiude con queste parole: «La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
Siamo esattamente in questa situazione. La legge deve riconoscere il diritto di ciascuno a governare liberamente la propria vita e ho grandi timori che la paura parlamentare di troppi ci porti verso una deriva assai poco rispettosa dei diritti delle persone e della loro stessa umanità.

lunedì 16 febbraio 2009

L'Italia oggi

Io mi vergogno, ma sono anche orgoglioso

di Marco Sferini - su Lanterne rosse.it del 02/02/2009

Io mi vergogno. Mi vergogno di un Paese dove alle quattro del mattino un immigrato indiano viene picchiato mentre dorme nell'atrio di una stazione. Picchiato e cosparso di benzina, arso vivo.
Io mi vergogno. Mi vergogno di un Paese dove un ispettore, un uomo che dovrebbe essere "tutto d'un pezzo", visto che gli stanno sui coglioni i suoi vicini di casa senegalesi, ne prende a fucilate uno, con un colpo gli recide l'arteria femorale e lo uccide.
Io mi vergogno. Mi vergogno di un Paese che protesta contro i CPT a Lampedusa e che, però, nutre anche l'intento di veder cacciare a calci i migranti che sono arrivati con le carrette del mare, in mezzo ai cadaveri dei loro amici travolti dalle gelide onde del Mediterraneo.
Io mi vergogno. Mi vergogno di un Paese che ha relazioni stabili, diplomatiche e un concordato con lo Stato della Città del Vaticano che fa rientrare nelle sue fila i tradizionalisti lefebvriani sostenitori - a più voci - del negazionismo storico sull'Olocausto, sostenendo l'azione "disinfettante" delle camere a gas e la sostenibile "bontà" degli orrori hitleriani.
Io mi vergogno. Mi vergogno di un Paese dove Cisl e Uil rompono l'unità sindacale e firmano l'intesa con governo e padroni per sostenere le esigenze profittuali di questi ultimi e attaccare ancora una volta il movimento dei lavoratori aiutando la decurtazione dei loro salari.
Io mi vergogno. Mi vergogno di chi si fa chiamare "opposizione" e poi concerta con la maggioranza di centrodestra la riforma federalista voluta dalla Lega, sostiene il riordino del sistema informativo e televisivo a piacimento del Cavaliere nero di Arcore scambiando il tutto con uno sbarramento al 4% alle elezioni europee per farla finita una volta per tutte con le sinistre e i comunisti.
Io mi vergogno per tutto questo, ma anche per molto altro ancora.
Ma: io sono orgoglioso di questo Paese, della sua gente, quando per le vie delle città sfilano i cortei di solidarietà con i palestinesi di Gaza, dove insieme sfilano italiani e stranieri, dove per un attimo nessuno si sente diverso dall'altro che ha accanto, dove le parole di un unico coro scacciano i razzismi quotidiani, gli odi di ogni stretto cortile razzista, di ogni campanile dal suono autoctono ed escludente.
Io sono orgoglioso di questo Paese quando si ricorda delle leggi razziali promulgate dalla monarchia sabauda e dal fascismo, quando sa distinguere nella sua storia gli errori del passato per non ripeterli in un presente sin troppo segnato da confini etnici, da steccati di paure, da muri di allarmismo sociali eretti per costruire un argine di ignoranza alla critica sociale, alla libertà di analisi così ben soppiantata dai programmi televisivi e dalle lobotomizzazioni catodiche.
Io sono orgoglioso di questo Paese quando la Cgil si chiama fuori dall'accordo separato, da una vera e propria truffa per le già misere vite dei lavoratori e delle lavoratrici.
Io sono orgoglioso quando noi comunisti scegliamo di sostenerla e di preparare un grande sciopero generale il 13 Febbraio prossimo.
Io sono orgoglioso di questo Paese quando l'opposizione che in Parlamento non c'è si fa sentire in queste ore sui giornali, nelle tv, su tutti i piccoli e grandi canali di Internet per contrastare un vero e proprio colpo di Stato messo in essere da Veltroni, Berlusconi, Di Pietro e Casini: cercare di escludere tutte le forze politiche "minori" dal Parlamento europeo, prima fra tutte Rifondazione Comunista che, ad oggi, ha ancora cinque rappresentanti a Strasburgo.
Ogni giorno, purtroppo, ci sono tantissimi motivi che ci potrebbero portare ad una elevata soglia di pessimismo, di scoramento e di lontananza dalla politica e dagli "affari sociali".
Io credo che non ci sia affatto permesso questo lusso, lasciando che altri si occupino per noi della cosa pubblica. Non è nel nostro stile, nella nostra programmazione ideale e, soprattutto, nella nostra fattualità essere degli attendisti.
Il nostro impegno deve essere quello che nasce da un orgoglio: dall'antirazzismo sino alle lotte operaie e di tutti i lavoratori per demoralizzare i tentativi di depotenziamento delle garanzie salariali, di quelle pensionistiche e di tutto quanto rientra nell'alveo dei diritti sociali.
La nostra singola battaglia politica non è mai qualcosa che può essere separato dal tutto: vive, cresce e si sviluppa proprio perché a precederla e a seguirla c'è sempre un'altra lotta, un motivo per non far venire meno l'impegno dei comunisti e delle comuniste di questa Italia balzana, clericale, fascistoide e profondamente xenofoba che guarda e non commenta gli uomini che prendono fuoco nelle stazioni, mentre all'addiaccio dormono di fortuna sotto dei cartoni o nelle cabine di attesa degli autobus.
Il momento delle analisi non è finito, ma è finito il momento dell'elaborazione del lutto elettorale, così come è finito il conteggio delle colpe, l'attribuzione responsabilistica dei danni.
Per battere il veltrusconismo escludente, per fermare il razzismo dilagante, per sostenere la Cgil e i sindacati di base nella lotta per i contratti noi tutti siamo utili.
Nessuno di noi può dichiararsi marginale, non necessario.
Paradossalmente, la nostra condizione forzatamente extraparlamentare ci da oggi un vantaggio in più: quello di dovere obbligatoriamente essere nelle piazze, nei luoghi di lavoro, di studio, di socializzazione, fuori dai palazzi delle istituzioni, ma comunque dentro la democrazia. Una democrazia non rappresentativa, ma che parte da sinistra, da una sinistra comunista e dal basso delle istanze, dai più peregrini e ignorati bisogni dei più deboli, degli strati meno tutelati di questa società capitalistica.
E questa originalità della lotta politica, pur trovandosi a vivere nella disperazione di un momento storico e politico che marginalizza la solidarietà, l'uguaglianza e la fraternità come cardini di una vita normale e giusta, diventa per ognuno di noi il terreno su cui riprovare a costruire l'egemonia culturale, politica e sociale della sinistra, dei comunisti.
Oggi più di ieri vale l'antico detto di Rosa Luxemburg:
"Socialismo o barbarie".

giovedì 12 febbraio 2009

Gaza oggi...

Venite a vedere cosa è successo a Gaza - di Angela Lano - 31/01/2009


“Piombo fuso”, il genocidio israeliano contro il popolo palestinese della Striscia di Gaza, deve rimanere nella Memoria collettiva come una mostruosità, una follia contro l’Umanità.
La piccola Striscia è tutta macerie e crateri provocati dai missili dell’aviazione, della marina e dell’artiglieria dello stato sionista.
L’abbiamo percorsa da sud a nord: Rafah, Khan Younes, Abasan, Deir al-Balah, al-Bureij, an-Nuseirat, Gaza, Jabaliya, Beit Lahiyah…, e dovunque abbiamo visto lo stesso scempio: case, palazzi di 15-18 piani, moschee, ospedali, scuole, acquedotti, caserme della polizia urbana, industrie alimentari e per l’edilizia,
cascine, strade, tutto ridotto in briciole. Ai campi agricoli, ai frutteti, agli uliveti, non è toccata sorte migliore: chilometri di terre spianate dai bulldozer, montagne di spazzatura, detriti e carcasse di animali in putrefazione. Un odore che toglie il respiro.
Le parole davvero non bastano per descrivere lo scenario da “catastrofe nucleare” che abbiamo davanti. Un’ecatombe. Che rischia di ripetersi, perché Israele, l’entità sionista che si è macchiata di crimini di guerra, non si è ancora stancata di uccidere innocenti. Anzi, sembra stia preparando un’altra offensiva.
Non ci sono più dubbi, se mai ne avessimo nutriti, che l’obiettivo di Piombo fuso era distruggere la Striscia di Gaza, la vita stessa dei palestinesi nella loro quotidianità. Bombardare strutture civili, abitazioni, amministrazioni pubbliche significa voler annientare una intera società, farne piazza pulita.
C’erano “terroristi” nella torre al-Andalus - 15 piani di appartamenti -, ridotta a uno scheletro annerito? C’erano terroristi nelle scuole dell’Unrwa? C’erano terroristi nell’ospedale della Mezzaluna rossa palestinese? C’erano terroristi in queste, tantissime, case polverizzate?< Venite a vedere cosa succede nella Stiscia di Gaza. Venite a vedere cos’hanno fatto Livni, Barak e Olmert, criminali di guerra. Venite a vedere i bambini, che sono tantissimi e dappertutto, che cercano tra le macerie delle proprie case distrutte qualche oggetto, un quaderno, un libro, un abito, un gioco, un suppellettile. Osservateli mentre frugano tra i calcinacci, rispondete al loro sorriso contagioso e curioso, anche se sentite salire rabbia impotente per ciò che avete di fronte. Venite qua, colleghi giornalisti abituati agli agi dei grandi hotel da cui ci informate tutti i giorni sulla guerra nella Striscia di Gaza. Forse, se giraste un po’ di più in mezzo alla gente e ascoltaste meno le bugie di Israele, capireste dove sta il torto e dove la ragione, i crimini contro l’umanità e il diritto internazionale violato.

PER GAZA di Pietro Ingrao

Guarda:
vedi come ostinate
tornano dal cielo le bombe fiorenti, e furenti
calano sulle strade,
spezzano corpi,
ardono case, testarde inseguono
gli stupiti fanciulli,
gridano
cantano l’inno alla morte
senza stancarsi mai…
Chi siete,
perché illuminate le notti,
insanguinate le vie:
perché siete in ansia
perché vi serve la strage degli innocenti
e forse disperate sull’esistere
tornate a cantare la gloria
dell’uccidere di massa,
affidate la pace alla morte… Voi
così senza speranza
se soltanto
l’assassinio di massa può assicurarvi la vita
e solo le maledizioni e le lacrime
possono difendervi.
E non vedete, non sperate
altra salvezza
per l’uomo e per il figlio dell’uomo
che la morte corale.
Voi che venite da un cammino di lagrime
e ora senza lume di tregua
seminate nuovo pianto innocente.
Da lontano
vi scrutiamo impotenti:
e null’altro sappiamo
che invocare da voi l’elemosina della pace.
Noi che veniamo da lotte di secoli
condotte per tutte le terre infinite di questo globorotondo
in cui dato a noi
fu di vivere,
e sembriamo ora
solo capaci
di educarci all’indifferenza.
O scrutare allibiti.

L’Unità 9 gennaio 2009

domenica 8 febbraio 2009

La voce della minoranza

E' stato distribuito in questi giorni il nuovo "giornalino" con cui la minoranza esprime il proprio parere sull'operato dell'Amministrazione comunale.
Come si può notare è firmato solamente dal Gruppo consiliare "A Sinistra" che raccoglie tutte le forze politiche collocate a sinistra del Partito Democratico.
La "scissione" è avvenuta non per nostra volontà, ma per scelta del Partito Democratico.
Evidentemente la campagna elettorale alle porte si fa sentire...
Però poi nessuno ci venga a dire che siamo noi non non cerchiamo l'unità!
D'altronde gli articoli apparsi recentemente sull'edizione locale de "Il resto del carlino" mostrano con evidenza quale sia la linea politica scelta dal PD per le elezioni amministrative, almeno nella nostra zona.
Per quanto ci riguarda, perseguiremo finchè sarà possibile la linea dell'unità e continueremo ad informare i cittadini sull'operato dell'Amministrazione.
Speriamo che il PD faccia altrettanto.

In tutti e due i campi...

P.S.
Chi vuole leggere tutto il notiziario può cliccare quiChi invece lo volesse ricevere via e-mail può chiederlo cliccando su Franca Bassani

venerdì 6 febbraio 2009

Sbarramento in corso

La soglia del 4% è killeraggio politico

di Paolo Flores d’Arcais - Micromega 02 febbraio 2009

Lo sbarramento elettorale del 4% alle elezioni europee, previsto nella legge-inciucio che verrà portata al più presto alle camere, è la nuova PORCATA (secondo l’indimenticabile definizione di Calderoli).
Se possibile, perfino peggiore di quella che regola le elezioni politiche nazionali.
L’unica ragione che legittima moralmente e politicamente una soglia di sbarramento (che deforma la rappresentanza, il Parlamento “specchio fedele del paese”, come si diceva un tempo) è infatti la preoccupazione per il moltiplicarsi delle liste e la conseguente difficile “governabilità”.
Ma il voto europeo non deve produrre nessuna governabilità, visto che essa è garantita da un esecutivo (la “Commissione”) che emana dall’equilibrio fra i diversi governi nazionali e non dal voto diretto degli elettori del vecchio continente.
E’ noto che tutti i sistemi elettorali cercano di realizzare il difficile equilibrio tra una rappresentanza quanto più fedele delle opinioni di un paese e la necessità che queste opinioni si cristallizzino in maggioranze stabili, legittimate a governare. E sempre più è questo secondo elemento ad essere privilegiato in tutte le democrazie liberali. Il voto europeo è dunque l’occasione per consentire che tutte le sfumature delle opinioni politiche trovino voce nel parlamento di Strasburgo (oggi per avere un deputato europeo basta poco più dell’1%), a realizzazione della prima istanza, democratica anch’essa, e spesso sacrificata.
Perché dunque il Partito Democratico si impegna con tanta solerzia in questo nuovo inciucio?
La risposta, fuori da ogni ipocrisia, la conoscono anche i sassi: per dare il colpo di grazia a tutti i partiti e partitini che potrebbero, fosse anche solo in prospettiva e ipoteticamente, fargli concorrenza sulla sinistra. Si badi, qui non si tratta di evitare la dispersione dei voti in una elezione nazionale da cui deve emergere una scelta di governo da parte dei cittadini, qui si tratta semplicemente di killeraggio nei confronti di possibili concorrenti. Anzi, poiché tali concorrenti sono al lumicino, si tratta di un ancor più deplorevole maramaldeggiare.
Spiace davvero che a tale maramaldeggiare sembri volersi unire anche l’Italia dei valori di Antonio Di Pietro. Se davvero lo farà, non potrà in alcun modo evitare il sospetto di essere mossa da un interesse davvero “particulare”: raccogliere un po’ di quei voti, visto che l’Italia dei Valori non ha certo problemi a superare lo sbarramento.
Calcolo miope, oltre che immorale. Quei voti andranno comunque dispersi o resteranno a casa. E Di Pietro perderà i consensi di quanti invece hanno guardato con simpatia crescente alla sua autonomia dall’autodisfattismo inciucista del Pd. Ecco perché spero che l’Italia dei valori deciderà alla fine di votare no alla nuova PORCATA. O almeno, se i contrasti al suo interno fossero troppo forti (abbiamo già visto quanto contino nei suoi attuali gruppi parlamentari molti riciclati), decida di lasciare libero ogni parlamentare di votare secondo coscienza (e Di Pietro, per non influenzarli, potrebbe non pronunciarsi se non al momento del voto). Sarebbe solo un “second best”, ma meglio di un inverecondo inciucio.
Sia chiaro: non ho alcuna simpatia per i partitini moribondi, non li considero affatto una alternativa a sinistra, sono solo pezzetti di nomenklatura tale e quale quella del Pd (e in certi casi perfino peggiore), e anzi ormai cascami insignificanti di tale nomenklatura (il discorso non vale per tanti loro militanti ed elettori, ovviamente, esattamente come per tanti militanti ed elettori del Pd). Ma non è con la mordacchia elettorale, quando nessuna esigenza di “governabilità” giustifica le soglie di sbarramento, che si fa opera di moralizzazione e semplificazione del sistema politico.
L’Italia dei Valori ha l’occasione, con le europee, di diventare una forza nuova e decisiva (e se si realizzasse la proposta Camilleri, potrebbe dar vita ad una lista capace addirittura di superare il 10%, e un risultato a due cifre cambierebbe radicalmente, perché anche psicologicamente, l’attuale melmoso panorama politico italiano).
Perché sprecare una occasione cruciale per un calcolo di bassa bottega, oltretutto miope?

martedì 3 febbraio 2009

In attesa dell'Armaggedon

Israele non vincerà, ma l'Umanità ha già perso.
Insieme alle centinaia e centinaia di vittime palestinesi - bambini, donne, uomini, e combattenti - e alle migliaia di feriti è stata assassinata anche la nostra coscienza, la nostra pietà e la nostra intelligenza. Insomma, la nostra umanità.
"Mostri genocidari" stanno facendo a pezzi bambini e adulti (http://www.uruknet.de/?s1=1&p=50434&s2=06) con il consenso degli Stati Uniti e dell'Europa.
La parola "mostro" non va bene? E' "antisemita"? Be', fate un po' voi.
Il problema è che non esistono termini di paragone se non quelli delle fiabe e delle favole popolate da demoni, mostri e vampiri che scorrazzano di notte per i villaggi divorando innocenti colti nel sonno. Tali sono, nel mio immaginario, questi furiosi e assatanati assassini che ghermiscono la vita altrui.
Nella cronologia degli ultimi mille anni di Storia, tante volte l'Essere umano ha provocato massacri orrendi: Crociate, stragi di "eretici" e "ribelli", caccia alle Streghe, genocidio degli Indios americani, guerre mondiali, genocidio degli armeni, olocausto di ebrei, zingari, comunisti, stalinismo, Nakba palestinese, dittature gestite dalla Cia in tutta l'America Latina, Sabra e Chatila e tante altre stragi del sionismo...fino a quest'ultima, in corso.
Non c'è un Male Assoluto da poter usare come parametro per tutti gli Orrori prodotti dall'Uomo, perché se si andasse a scavare, ne troveremmo uno più grande ancora, e poi un altro, in una sequenza infinita di atrocità. Se i nostri amministratori-governanti fossero onesti, erigerebbero un Museo della Memoria per TUTTE le vergognose guerre e mattanze dell'Umanità, passate e presenti, a monito per quelle future.
La Memoria, infatti, dovrebbe servire per impedire altri genocidi, non per scusarli. Ma non è così, e le vittime di un tempo sono diventate gli aguzzini di adesso.
"Sinistro pensiero"... Ciò che differenzia questa carneficina dalle altre compiute dalla storia di Israele è che non c'è vero scandalo, vera reazione internazionale. Non si mobilitano i movimenti, i politici, i governi del mondo.
La cosiddetta sinistra italiana è divisa tra l'essere "per Israele" e l'essere "contro Hamas". I gruppetti di compagni discutono tra di loro "se riconoscere Hamas quale legittimo rappresentante del popolo palestinese", e, nel frattempo, mentre loro cantilenano "Palestina libera, Palestina rossa", le forze sioniste, il quarto esercito più armato e tecnologizzato del mondo, spappolano gli abitanti della Striscia di Gaza dopo averli affamati per due anni.
Che stolta, l'Umanità! Così presa dal contemplare il proprio dito che indica la luna..., mentre tutt'intorno il buio si fa più fitto.
Abbiamo perso, tutti insieme.
Ha vinto la propaganda dei Signori della Guerra, che ha fatto credere al mondo intero che lo scontro tra civiltà - Occidente e Islam - è reale e non inventato da loro, a tavolino, ben prima dell'11 settembre 2001. Dipingendo magistralmente l'Islam come un'entità mostruosa e pericolosa per il genere umano, ci hanno fatto accettare la guerra contro l'Afghanistan, quella contro l'Iraq, i lager di Guantanamo e Abu Ghraib, le extraordinary renditions, "la lotta al terrorismo", le due guerre contro Libano e Striscia di Gaza, nell'estate del 2006, e la macelleria in corso nella Striscia.
Certo, direte voi, nel 2003 ci sono state manifestazioni in tutto il mondo, con milioni di partecipanti, e ora, in questi giorni, migliaia di persone hanno organizzato sit-in e cortei in tanti stati. Questo è vero, e conforta, ma il germe del sospetto instillato dalla propaganda anti-islamica ha vinto perché si è insinuato profondamente anche in chi, a sinistra e tra molti cattolici, inorridisce per le guerre israelo-americane.
Abbiamo perso, perché se non si comprende che, pur con tutte le problematicità e le sfide ancora da affrontare, l'Islam NON è il nemico dell'Umanità ma è la VITTIMA delle guerre di rapina promosse dalla furia predatoria dei governi statunitensi, dal sistema neo-liberista delle banche, delle corporations, delle lobbies, dei gruppi industriali, ecc., allora NON c'è speranza di pace per nessuno.
Anni di tv spazzatura e di giornalismo meretricio, di banditori pubblici sguinzagliati in trasmissioni tv, salotti politici e televisivi, di manipolazione dell'informazione e della comunicazione stanno ottenendo sulle nostre menti l'effetto di tante atomiche: ci hanno cotto il cervello e azzerato la coscienza.
Sui treni, nei pullman, in coda dal panettiere si sente gente riportare pappagallescamente la VERITA' sentita in tv: è colpa di Hamas, è colpa dei palestinesi, Israele si sta solo difendendo...
Che pena e che vergogna si prova per il proprio popolo ridotto a schiere di replicanti prodotti da un'unica Matrice! La stessa nenia anti-Hamas la si sente, ripeto, anche a "sinistra", tra i compagni. E allora, tornano in mente le pagine di 1984 di Orwell - il Grande Fratello, la neo-lingua, il bi-pensiero -, e la Fattoria degli Animali. Ricordate: "Quattro zampe buono, due zampe cattivo" e "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali di altri"?
Il Grande Fratello resetta le menti, imbavaglia le voci, uccide i cuori.
Scrive Orwell in 1984: "(...) la guerra non solo realizza l'indispensabile distruzione, ma lo fa rendendola accettabile da un punto di vista psicologico. (...) Nella sua qualità di dirigente, è spesso necessario che un membro del Partito Interno sappia che questo o quel particolare relativo alla guerra è falso, in più di un caso può avere coscienza che l'intero conflitto è una mistificazione, che non esiste affatto o si combatte per fini del tutto diversi da quelli dichiarati. Una simile consapevolezza è agevolmente neutralizzata dalla tecnica del bipensiero" (pag. 200).
Ecco, hanno reso accettabile la distruzione, l'annientamento dell'Altro, dei nostri Fratelli e Sorelle, giustificandola e identificandola con il Nostro Bene.
Se non riusciremo a comprendere che con la morte dei palestinesi moriremo anche noi, piano piano, deprivati della democrazia, della libertà, della dignità di essere senzienti, finendo come i personaggi dei romanzi del grande Orwell, allora non ci rimane che aspettare l'Armageddon sionista.

Angela Lano