sabato 8 marzo 2008

Vale ancora l'8 marzo?

Probabilmente la scelta di questa data risale all’8 marzo 1848, giorno in cui le lavoratrici dell’industria dell’abbigliamento di New York proclamarono uno sciopero al quale parteciparono trentamila donne, la più grande manifestazione femminile che si fosse mai avuta negli Stati Uniti.
Sulla scelta della data ci sono state anche leggende dal sapore tragico, tra cui quella in cui a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare.

Lo sciopero durò alcuni giorni, fino a quando l'8 marzo il proprietario della fabbrica, Mr. Johnson, bloccò tutte le porte per impedire alle operaie di uscire. Venne poi appiccato il fuoco e le 129 operaie rinchiuse all'interno morirono divorate dalle fiamme.
Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg.
In Italia la festa ha origine l’8 marzo 1945, quando un gruppo di donne appartenenti all'Unione Donne Italiane si riunì a Roma per approvare un ordine del giorno mirato a: "...difendere il pane ai nostri figli, alle nostre famiglie e per difenderci dal freddo e dalla miseria..."
Parole che sembrano pronunciate secoli fa, mentre sono trascorsi solo sessant'anni.
La festa vera e propria fu organizzata l'anno seguente, dopo che a Londra si erano riunite le rappresentanti di venti nazioni per redigere la "Carta della donna" nella quale si chiedeva, fra l'altro: "...il diritto al lavoro in tutte le industrie, la parità salariale, la possibilità di accedere a posti direttivi e di partecipare alla vita politica nazionale e internazionale".
E fu proprio in quell'anno, il 2 giugno, che la donna italiana, per la prima volta, poté partecipare in prima persona al governo del Paese, contribuendo con il proprio voto alla nascita della Repubblica.

Oggi ha ancora senso festeggiare questa ricorrenza?
Nell’era del consumismo più sfrenato che tutto distorce, la giornata della donna ha un senso solo se viene riportata al suo significato originario.
Credo che il miglior modo di festeggiare le donne in questo momento sia quello di lottare per il mantenimento e l'allargamento dei diritti civili di tutti, dalla difesa della legge 194 alla fecondazione assistita, dal riconoscimento delle unioni di fatto al diritto all’eutanasia, alla pretesa di avere "
uno stato pienamente laico, che rispetta il credo religioso ma non se ne fa condizionare per quelle che sono leggi fondamentali del suo ordinamento".

Chi vuole, trova qui un'interessante articolo di Vladimir Luxuria

36 commenti:

articolo21 ha detto...

Io non sono completamente in sintonia con tutte le rivendicazioni che alla fine della tua riflessione hai citato. Ma concordo con te su una cosa: la festa della donna, oggi, per come sta emergendo nela nostra società dei consumi e dello spettacolo (per dirla con Guy Debord), sta sempre più somigliando a San Valentino, alla Festa della mamma o del papà. Non ha più valenza culturale, storica o politica. Rimane una giornata di riflessioni. Questo sì. Ma senza prospettive. Le donne italiane continuano ad essere le più disoccupate e meno garantite d'europa. La verità è questa. E purtroppo la politica italiana, a parte la costituzione di riserve di propaganada o di facciata a favore della rappresentanza parlamentare delle donne, non sta facendo nulla di concreto. A questo va aggiunta la scarsa sensibilità delle nuove generazioni rispetto a questo argomento. Come non ricordare, ad esempio. le recenti manifestazioni in difesa della 194? Erano solo donne di mezza età. E questo credo che sia l'aspetto più inquietante di una riflessione che domani, più di oggi, rischia di tornare scontrarsi con una cultura generale che sta arretrando di molti anni....
Un saluto.

Romina ha detto...

"Oggi ha ancora senso festeggiare questa ricorrenza?"

Secondo me, al giorno d'oggi quasi nessuna ricorrenza ha senso, perché tutto è stato immolato sull'altare del Dio-Denaro, compresa questa festa, che in alcuni casi - non in tutti ovviamente - diventa un'occasione per andare a ballare, mangiare la pizza e magari guardare qualche spogliarello maschile.

Tuttavia, a mio avviso l'8 marzo in teoria avrebbe un senso, proprio perché non esiste ancora la vera parità di diritti fra uomini e donne. Le donne sono ancora discriminate nel mondo del lavoro, ad esempio, e non solo.
Penso che l'8 marzo dovrebbe essere un momento di riflessione.

Saluti :)

Anonimo ha detto...

Sono la solita Fioredicampo un po’ polemica e controcorrente: sono quella che non guarda il festival di Sanremo... che ama poco il Natale... alla quale piace il buio... che ha un debole per i films horror... e che vuole dire la sua sulla festa della donna.
8 Marzo: giornata dedicata alla riflessione sulla condizione femminile e alla lotta per migliorarla. Questo è il presupposto… peccato che si sia trasformata in una festa consumistica, come tutte le altre! Ma la colpa non è tutti degli uomini, la colpa è soprattutto delle donne, non di tutte ovviamente, ma di quelle che, anziché impegnarsi e rivendicare i propri diritti (non confondiamoci… anche nel 2007 e anche in Italia le donne troppo spesso hanno meno diritti e meno opportunità degli uomini), si accontentano del piccolo dono di un mazzetto di fiori e si sentono felici e appagate di essere al centro dell’attenzione per un giorno, anziché pretendere maggiore rispetto per gli altri 364.
Alcune di loro sono soddisfatte anche solo per il fatto di poter uscire da sole con le amiche e di concedersi una serata diversa, una serata dedicata a loro (sigh!), magari all’insegna della trasgressione nei locali dove si esibiscono gli spogliarellisti. Che umiliazione sapere che esistono donne che si compiacciono di sfiorare il "culo" del palestrato di turno… una volta all’anno… un po’ mi vergogno per loro!
Che dispiacere per noi vecchie femministe che abbiamo lottato "davvero" contro la discriminazione sessuale sia in famiglia che nella società, vedere tante giovani donne, spesso molto intelligenti ma non abbastanza da rifiutarsi di sculettare e sorridere, che esibiscono il loro corpo occultando di proposito il loro cervello, per compiacere i signori uomini.
La cosa più triste di tutte è constatare che negli ultimi anni siamo regrediti (regredite) di almeno un secolo e che a quasi tutti (tutte) sembra stare bene così.
Dopodomani le mimose saranno ormai appassite e verranno dimenticati anche i buoni propositi e le promesse di pari opportunità per le donne di tutto il mondo.
Parole… non sono altro che parole! Diceva una vecchia canzone…

Anonimo ha detto...

Sono arrivate le mie nipoti (8-10),con una busta contenente una frase affettuosa e un disegno tridimensionale (un cane ovviamente),il tutto fatto da loro.
Mi hanno detto:" Nonna,sappiamo che in queste festività non desideri cose comperate e abbiamo pensato di farti questo".
Io mi illudo,forse,di far vedere loro il mondo anche in un'altra prospettiva.

Cristiana...WWWle donne

francesca ha detto...

per me è sempre l'otto marzo, consumistica o no. Piùaffine alla letteratura che alla politica, pu con il mio cuore radicale, ho voluto dedicare questa giornata ad Alda Merini alla quale va la mia profonda stima ed il mio profondo affetto.

Unknown ha detto...

ancora sono convinto valga la pena festeggiare la ricorrenza ci sono troppi diritti calpestati sopratutto nel mondo femminile.
ma forse e diversamente varrebbe ancora di più la pena di avere, non solo una festa per i diritti delle donne, ma una grande festa per i diritti umani, senza distinzione di sesso.

ArabaFenice ha detto...

Condivido quanto detto da Daniele nel suo post che ha detto che sarebbe meglio parlare di "giornata" della donna più che di "festa".
Innanzitutto perché dovrebbe essere un giorno di memoria: si può festeggiare la morte di quelle povere operaie?
e poi perché una donna libera e emancipata non ha bisogno dell'8 marzo per passare una serata con le amiche a farsi spillare denaro dai ristoratori che ci marciano tanto su feste come queste.
l'emancipazione della donna non è poter andare a guardare gli spogliarelli maschili ma è la realizzazione che si costruisce giorno per giorno. Condivido in toto quindi il commento di Fioredicampo.

Melina2811 ha detto...

Ciao e Buona Domenica. Maria

Mimmo ha detto...

...è il senso del mio post scritto per voi. Auguri cara Franca! ;)

ps:...ho già letto l'articolo di Luxuria suggerito anche dal nostro mitico Rockpoeta ;)

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo con te... C'è ancora molto da fare. La lotta deve continuare. Costanza

Anonimo ha detto...

La festa delle donne come molte feste sono diventate una ritualità... La memoria che avrebbe un senso se risvegliasse la coscienza civile e di lotta, se ci ricordasse che siamo ancora molto lontane dall'acquisizione dei diritti non solo negli altri paesi, ma nel nostro paese, è diventtao un modo per lavarsi la coscienza e poi tutot ricomincia come prima.
Non parliamo più di diritti, tanto meno non lottiamo più per conquistarle e molte donne sono tornate ai loro vecchi ruoli anche quelle che si definiscono emancipate... Hai mille non una ragione Franca per ciò che dici. Giulia

zefirina ha detto...

concordo con te, sai che persino gli auguri, rituali, che manda ogni anno alle sue dipendenti il presidente della camera, cominciano ad innervosirmi, proprio perchè sembrano rituali.

BC. Bruno Carioli ha detto...

Sono un ottomarziano convinto.
Grazie per la visita.
I cittadini liberi ( che sono anonimi) avevano lasciato insulti per coloroalclero nei commenti.
Cancellati, non per amore di censura ma, perchè chi colpisce mascherato non deve avere diritti.
Spero di avere chiarito i tuoi interrogativi.

Pino Amoruso ha detto...

Più che festa parlerei di giornata, d'accordo con Daniele.
D'accordo con quanto hai scritto nel post; oramai la società del consumismo ha annullato anche le motivazioni originarie di questa giornata...Da abolire se rimane così come è oggi. Bisogna aspettare l'8 marzo per andare fuori con le amiche a divertirsi? fuori tempo ormai!!!
Un caro saluto

Anonimo ha detto...

Beh la mia opinione è chiara. L'otto marzo ha senso se diventa nuovamente una giornata per riflettere sulle problematiche ancora aperte che riguardano il mondo femminile altrimenti è solo becero consumismo stile San Valentino.

Anonimo ha detto...

Per me vale in memoria di quel fatto che ricordiamo, tutto il resto è business, ma sta a noi la scelta del senso da dare a questa data.
Ciao Franca!

Chit ha detto...

Concordo in pieno con la tua conclusione ed aggiungo che un altro buon modo per festeggiarle sarebbe ricordarsi di loro ANCHE e SOPRATTUTTO gli altri 364 giorni dell'anno, e rispettarle perchè (e questo è certo) senza delle donne non c'è vita e non c'è futuro!

Anonimo ha detto...

Non ha alcun senso ed anzi è diventata un inno al maschilismo, aldilà degli aspetti consumistici. Questa....galanteria e cavalleria con la quale noi maschietti facciam gli auguri....(dico noi come genere, io sinceramente gli auguri mai li ho fatti)

Anonimo ha detto...

Ha ancora senso. In piazza, come dici tu.

marina ha detto...

Condivido, condivido, condivido.
Altro che festa delle donne. Questi vogliono fare la festa ALLE donne!
dobbiamo riprendercela e basta con le serate in pizzeria tra donne e il mazzetto di mimose.
non mi far dire cosa ci farei ;-)
ciao marina

Crocco1830 ha detto...

Credo si possa "festeggiare", solo quando le battaglie femministe potranno essere considerate vinte.
Oggi, che ancora si rincorre una cultura machista, è importante "ricordare" per mantenere viva la battaglia per una reale parità di genere. E' importante "ricordare" per contribuire allo sviluppo di un pensiero, che sappia abbattere dalle fondamenta la cultura patriarcale, oggi purtroppo ancora viva e vegeta.
Ciao!

p.s.: se sei d'accordo mi piacerebbe linkarti. Che ne dci?

maxpaglino ha detto...

certo sarebbe il caso di riportare questa ricorrenza al suo significato originario, e non come serata per andare fuori di testa, perchè una donna libera può uscire e divertirsi in qualsiasi giorno dell'anno.
In ogni caso l'8 marzo serve ancora perchè un'effettiva parità soprattutto in politica secondo me non esiste, mentre forse all'interno delle giovani famiglie uomo e donna stanno prendendo coscienza del fatto di contribuire entrambi in egual modo, cioè l'uomo può benissimo stare col bebè e cambiargli il pannolino in un pomeriggio che magari la compagna è al lavoro (giusto per fare un esempio).

guccia ha detto...

C'è ancora tanto lavoro da fare e la cosa peggiore è che ci ritroviamo, innanzitutto, a dover difendere il lavoro che è stato fatto fino a qui, col rischio di retrocedere.
Buon 8 Marzo in piazza.

rudyguevara ha detto...

purtroppo,e dico purtroppo,ha ancora senso.ma lo ha solo se dura tutto l'anno,se nn è solo un giorno,una vendita di mimose,o cioccolatini accompagnate da frasi ipocrite, o peggio se si riduce a feste con spogliarellisti(che orrore!ma nn potrebbero farle in altre occasioni?)se ci impegnamo sempre x difendere i nostri diritti,sia quelli acquisiti,che vengono continuamente minacciati,vedi la 194,sia quelli che ancora nn siamo riuscite ad ottenere!

Mamma Simona ha detto...

ciao franca, in questi giorni bazzico poco la blogosfera, quindi arriva un po' tardivamente il mio invito a festeggiare la donna: niente mimose, né insensate cene solo tra femminucce, ma ricordando tutte quanto è importante difendere i nostri diritti e non farci confondere dalle correnti più o meno cattoliche, a volte solo in cerca di pubblicità elettorale.

GG ha detto...

Franca, auguri! (anche se in ritardo... come sai, sul mio blog li ho fatti a tutto il geenere femminile...!) Hai ragione su tutto, anzi, a me sbarbatello implume hai svelato elementi storici che proprio non conoscevo! Ti ringrazio! ;)


p.s. il template nuovo è bellissimo!! complimenti a Guccia!! :D

Anonimo ha detto...

Tutto ci riguarda e su tutto dobbiamo impegnarci. Sono tempi bui, tempi di fascismo e clericalismo. Gli emarginati, le donne oppresse da una società maschilista e clericale, gli immigrati, gli esclusi, tutti quelli che pur facendo una vita normale, stentano, arrancano, vedono i propri desideri ed i propri sogni calpestati dall'arroganza del potere di turno, per i libertari, gli atei, per tutto quel mondo che non trova cittadinanza, che non può esprimere se stesso senza essere criminalizzato, stigmatizzato, allontanato, escluso. Tutte e tutti dobbiamo renderci conto della deriva autoritaria del nostro paese, dove ormai le leggi che si presume dovrebbero regolare la vita comune sono lettera morta, mero strumento dell'oligarchia al potere, un'oligarchia ricca e parassitaria, che vive all'ombra di istituzioni di cui una volta di più si deve constatare la sostanziale continuità storica con il fascismo, mai del tutto interrotta nella storia mancata di quella he avrebbe dovuto essere una democrazia.
Cerco di documentare questo imbarbarimento e questa deriva partendo con i più deboli, gli ultimi, i perseguitati, quelli da cacciare: gli zingari. Con una canzone di De André ed un video sul Porrajmos, lo sterminio nazista dei Rom.

saluti libertari
el

DS ha detto...

leggendo questo articolo e qualche tuo commento sparso ho notato una certa disaffezione verso i festeggiamenti. ma io non li considero così sbagliati in ragione di tutte le considerazioni da te fatte. specie dicendo che oggi sono da difendere ed estendere i diritti personali della donna: è una evoluzione, ma questo non vuol dire che sia cambiato il senso originario. l'8 marzo è e dovrà rimanere sempre la giornata del ricordo proiettata verso il futuro. quando non ci sarà più vorrà dire che saremo caduti in tempi bui...
tommi - www.bloginternazionale.com

riccardo gavioso ha detto...

io credo che non debba essere una festa, quanto piuttosto un modo per ricordare le donne che lottarono allora e che lottano oggi... come ho cercato di evidenziare nel mio post.

un saluto notturno

Oby ha detto...

Come al solito il vero senso della festa in questione é andato perso ed oggi l'8 marzo é la data in cui le donne vaddo a vedere gli strip maschili. Ad ogni modo una festa é sempre una festa, l'importante é ricordare sempre il proprio passato.

valentina orsucci ha detto...

l'8 marzo ha senso eccome, e ce l'ha finchè non ci dimenticheremo il suo valore.
un abbraccio in ritardo :)

Anonimo ha detto...

completamente d'accordo..
Anche se il pezzo della Luxuria preferisco non leggerlo perchè non è una persona che stimo.
Oddio, rispetto a tutti gli altri, è quasi un idolo, ma avendola incontrata di persona non mi è proprio piaciuta.

Tisbe ha detto...

Di strada ce n'è ancora tanta da fare... quello che penso l'ho proposto nel mio blog e credo che tu ne sia a conoscenza ;-)
Grazie per vaer riproposto la storia delle origini

aeo ha detto...

Anche se in ritardo mi associo ad arabafenice. Io da maschio ho sempre criticato la "festa" soprattutto, per dirla come arabafenice, bisogna parlare più di "giornata" e condivido pienamente il tuo pensiero, franca, in riferimento a quanto scritto nell'ultimo paragrafo del tuo bell'articolo.
Un abbraccio liberatorio.

Maurizio Maestri ha detto...

La festa della donna ha senso. Ha senso perchè c'è un perchè. Ha senso perchè nacque da un motivo. Ha senso perchè ha una radice. Il capitalismo poi ne fa un business e ci sta tutto, ma il senso rimane. Rimane in voi, rimane in noi, perchè si va oltre alle mimose, oltre al gentil sesso, oltre all'angelo del focolare, oltre alla bellezza. La festa delle donne è una festa per i diritti civili. E quindi ha senso. Quello che non ha senso è come sempre figlio dei giorni nostri. Come questo IMBRATTARE di repressa inquisizione moderna.

maurob ha detto...

Qualcosa vale eccome.
Non deve però essere il giorno del ricordo, deve piuttosto essere una data dove prendere energie per combattere nelle cose che sono importanti per le donne, ma anche per gli uomini ....
Ovvero il rispetto, il lavoro, e la quotidianità che spetta alle donne così come agli uomini, in tutti i posti e in tutti i tempi..