giovedì 19 marzo 2009

L'Italia da bere

Ecco l'Italia-Da-Bere del signor B.

di Gemma Contin su Liberazione del 10/03/2009

C'era una volta la Milano-Da-Bere. Era la Milano (e l'Italia) di Bettino Craxi, Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri; presidente del Consiglio il primo, gli altri due sindaci a turno della capitale lombarda. Com'è andata la storia si sa. Non con la balla del "vissero tutti felici e contenti" dopo che il principe azzurro aveva svegliato la bella addormentata.
Invece, da una parte sfociata in Tangentopoli, con tutta la sua caterva di corruzioni concussioni tangenti e mazzette: dal Pio Albergo Trivulzio alla Metropolitana milanese, dalla "provvista" Enimont a quella Bonifaci, che provocò la dissoluzione dell'intera classe dominante e la fine della stagione politica cosiddetta "prima repubblica".
Dall'altra finita nella Milano2 del signor B. ai tempi del suo esordio come gran palazzinaro, anche per i meriti del suo fedelissimo supporter Marcello Dell'Utri e i buoni uffici dell'avvocato Cesare Previti, autore tra l'altro del passaggio di proprietà per quattro baiocchi di Villa San Martino e della tenuta di Arcore dalle mani virginali della marchesina minorenne Annamaria Casati Stampa, di cui Previti era all'epoca pro-tutore, a quelle dell'allora sconosciuto ai più (siamo nel 1974) imprenditore edile Silvio Berlusconi.
Oggi che l'abitante di Arcore è diventato anche l'inquilino di Palazzo Chigi (e di Palazzo Grazioli, sua residenza romana, e di Villa Certosa e dintorni in Sardegna, tanto per dire le più note), l'idea della Milano-Da-Bere si è ingrandita, allargata, sta tracimando per la Penisola, si sta trasformando, come in un irrefrenabile moto onnivoro, nell'Italia-Da-Bere. E da mangiare.
Un po' con la favola delle Grandi Opere, un po' con la deregulation edilizia che finirà di sventrare il Belpaese - facendolo diventare davvero brutto, paesaggisticamente parlando, come tante Agrigento messe una sull'altra, con contorno strappacuori di templi e giacimenti artistici - andando a rimpinguare le tasche di tutta l'accolita di palazzinari vecchi e nuovi sparsi tra Milano e Roma fino a Capo Passero e Punta Ala o Isola Capo Rizzuto and so on.
Ci sono in questa storia diversi paradossi. Uno è che "la linea della palma" di cui parlava ormai tanti tanti anni fa Leonardo Sciascia, intendendo la sotterranea tendenza ad espandersi della mafiosità, anzichè da Sud a Nord sta strisciando velocemente da Nord a Sud, macinando nella sua fame insaziabile tutto ciò che i buoni auspici del premier gli consentirà di arraffare e fagocitare, in assenza di regole, controlli, norme da osservare, vincoli da rispettare. In una vorace "appropriazione privata" di ciò che è o dovrebbe essere "bene pubblico". Trovando nella sua marcia, in assenza di uno Stato "vigile", zero ostacoli e molti buoni imprenditori pronti a prendere al volo quest'ultima corsa.
E' il caso della Finco, Federazione industrie prodotto e servizi per le costruzioni aderente a Confindustria, che ieri in un comunicato ha scritto: «Siamo soddisfatti. Finalmente vediamo prendere forma il Piano Casa, un accordo indispensabile per l'economia del Paese. Da molti anni sosteniamo la necessità di implementare il progetto di "rottamazione urbana" - Abbattere per Ricostruire - un piano strategico di riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano».
Ecco il trucco. Di sicuro "abbattere per ricostruire" non è quello che possono fare le decine di migliaia di famiglie di sfrattati e meno abbienti in attesa di una casa popolare, di un programma di edilizia pubblica. A quelli basterebbe il recupero-riqualificazione-riuso di tante caserme in disuso, di tanti immobili fatiscenti nei vecchi e degradati quartieri urbani, di tanti edifici sfitti e abbandonati.
Ma questo no, non è l'obiettivo dei grandi costruttori. L'obiettivo dei grandi costruttori e "abbattere e ricostruire". O continuare a costruire sottraendo aree sempre più grandi per ricoprirle di cemento e poi vendere gli appartamenti "a prezzi di mercato".
Diciamolo: questo è l'obiettivo del Piano Casa del signor B. Ed è condiviso dai palazzinari come lui. Ma di sicuro, lo capisce anche un bambino di tre anni, non risolve il bisogno di case per chi non se le può permettere.
Il secondo paradosso, che cuba quasi 18 miliardi di euro, è quello non tanto delle Grandi Opere quanto delle Grandi Promesse. Perché quelli di noi che c'erano anche nel 2001, si ricordano benissimo che di grandi e grandissimi lavori pubblici si parlò, e tanto, e si finanziò, e tanto, sulla carta, anche ai tempi di quel tal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi che ebbe a sua disposizione ben cinque anni di governo ininterrotto - un vero record - senza che uno straccio di opera sia diventata cantierabile, senza che i soldi siano arrivati neppure ai cantieri già aperti, tanto che la Salerno-Reggio Calabria è sempre lì, sempre più franosa, pericolosa, impraticabile, senza che un solo metro lineare abbia subito il benché minimo stato di avanzamento.
Non ci credete? E allora andate, andate a farvi un bel viaggio verso le terre di Calabria e di Basilicata, perché, molto prima di arrivare a Scilla e Cariddi, diceva con comune buon senso una nota urbanista siciliana, «quando anche dovesse esserci il Ponte, prescindendo da ogni altra considerazione sull'impatto ambientale o sugli interessi mafiosi che si metteranno in movimento, potremmo solo dire che la Sicilia sarà diventata, per il resto d'Italia e d'Europa, niente di più di quello che è già la Calabria».
Poi c'è il terzo paradosso. Quello degli interessi che si metteranno (che si sono già messi) in moto. Appunto. E questa volta non citeremo la nostra amica architetta ma "soltanto" la relazione annuale della Direzione nazionale antimafia che, ben tre mesi fa, nel dicembre del 2008, non in un capitolo circoscritto, ma innervando l'intero rapporto, fatto a più mani da tutti i capi delle Procure antimafia d'Italia, non fa altro che ribadire e avvertire che uno dei principali "affari" a cui puntano le organizzazioni mafiose è proprio quello degli appalti pubblici.
Non solo per ottenerne le tangenti, calcolate al 3% del totale, non solo per incanalare e riciclare ingenti flussi finanziari criminali, ma anche per estendere il controllo sul territorio e sulla pubblica amministrazione, accaparrarsi lavori in modo fraudolento, e le forniture di cemento, e l'attività delle cave, e i lavori di sbancamento, e l'affitto delle macchine di movimento terra.
E vogliamo, per finire, parlare della tratta di lavoratori in nero? Meglio se extracomunitari "fantasma", magari di quelli che sbarcano a Lampedusa? Perché anche qui c'è un bel business: uno che non ha il permesso di soggiorno se da un lato è fragile, ricattabile, sfruttabile fino alla schiavitù, dall'altro può essere sottopagato, si possono evadere gli oneri contributivi, i diritti, la sicurezza.
E questa è l'Italia-Da-Bere che ci sta apparecchiando il signor B.

15 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

Gemma ha scritto pure un bell'articolo in prima pagina che parlava della 'ndrangheta!
Immagino che l'avrai letto, ma non mi hai pensato? Visto che mi cis to dedicando da tempo, avrai eltto tutte cose che già saprai!

ps scusami ma non mi autocelebro mai, questa volta l'ho approfittato di te ! ;)

COMUNQUE MI PIACE LA NUOVA DIREZIONE DEL GIORNALE, VEDO CHE FINALMENTE STA AFFRONTANDO TEMI CHE MOLTO SPESSO ABBIAMO LASCIATO(SBAGLIANO) A DI PIETRO E TRAVAGLIO....

Pino Amoruso ha detto...

Gran bell'articolo; purtroppo è tutto vero. Distruggeranno tutto...

zefirina ha detto...

io sono astemia!

Chit ha detto...

Difficile aggiungere altro se non che temo abbia terribilmente e tristemente ragione.
Ed ho paura per quel che sarà...

Romina ha detto...

Diciamolo: questo è l'obiettivo del Piano Casa del signor B. Ed è condiviso dai palazzinari come lui. Ma di sicuro, lo capisce anche un bambino di tre anni, non risolve il bisogno di case per chi non se le può permettere.

Lapalissiano. Ma quanti italiani, di qualsiasi estrazione sociale, si preoccupano di ciò? Temo una minoranza.

Anonimo ha detto...

Complimenti a Liberazione, era da tempo che non si parlava più degli esordi, forse ormai la maggior parte delle persone l'ha dimenticato oppure non lo ha mai considerato...

Anonimo ha detto...

E' un bell'articolo e una sintesi storica delle malefatte di questo discutibile personaggio che adesso ci governa.
Sul mio blog ho pubblicato una bella lettera/invito di un "compagno".
Ciao.

Anonimo ha detto...

Sinceramente io non so più dove dirigere il mio sguardo. Ovunque cada è uno schifo!

Romina ha detto...

Franca, ho letto il risultato di un sondaggio. Pare che almeno la metà degli italiani sia d'accordo con il piano edilizio del Cavaliere. Immagino che tutti costoro non siano solo costruttori, ma anche normali cittadini.
Penso che ciò sia abbastanza indicativo di tante cose.

Associazione Trans Genere ha detto...

Credo che neanche "bevendola" riusciremo a digerirla quest'Italia che ha in mente il signor B.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Le origini.... oggi siamo purtroppo in fase avanzata e puntiamo all fine.

Distruggeranno tutto dice Pino: forse distruggeranno solo tutto quello che a noi é caro. In primis, la libertà di espressione.

Franca ha detto...

@ Romina:

Se stiamo ai risultati elettorali, la maggioranza degli italiani, purtroppo, è sempre d'accordo col Cavaliere...

BC. Bruno Carioli ha detto...

Già ci seppellisce nel cemento.

marina ha detto...

spero che si strozzi un bel po' di gente bevendosi l'Italia
marina

Unknown ha detto...

distruggeranno davvero tutto mi sa tanto. rileggendo però mi viene da sorridere quando proprio oggi si legge che hanno di nuovo arrestato il Mariulo Chiesa anche lui riciclato come i rifiuti di cui ora si occupa. c'è un'italia sempre uguale a sè stessa purtroppo.