venerdì 27 febbraio 2009

Mai più


Appello sul «Guardian»: per il bene della pace, boicottateci

Da “Il manifesto” di martedì 20 gennaio 2009.

INTELLETTUALI ISRAELIANI

«Noi, cittadini israeliani, ci appelliamo ai leader europei: usate le sanzioni contro le politiche brutali d'Israele e unitevi alle proteste attive di Bolivia e Venezuela».
Inizia così l'appello, pubblicato sul quotidiano britannico Guardian, di una parte della sinistra israeliana.
«Facciamo appello ai cittadini europei: per favore aderite alla richiesta delle organizzazioni per i diritti umani palestinesi - appoggiata da oltre 540 cittadini israeliani(www.freegaza.org/en/home/) - : boicottate le merci e le istituzioni israeliane; prendete esempio dalle risoluzioni approvate dalla città di Atene, Birmingham e Cambridge (Usa). Aiutatetici!».
Tra i firmatari dell'appello il prof. Rachel Giora (Tel Aviv University), il prof. Vered Kraus (Haifa University), la dr. Anat Matar (Tel Aviv University), il prof. Yitzhak Y. Melamed (John Hopkins University) Michael Varshavsky e Sergio Yahni.

Occhio al codice a barre: il 729 è made in Israel

Da http://www.forumpalestina.org/
Cominciamo con qualcosa di piccolo... ma, in questo mondo governato dal capitale, efficace: quando andate al supermercato, nei negozi, nei mercati controllate la provenienza dei prodotti che acquistate.Se il codice a barre riporta il numero 729 non comprateli.Cominciamo a togliere qualche arma a chi ne sgancia a tonnellate sulla popolazione palestinese.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

ottimo.
tutto unito alle lettere di protesta all'ambasciata iraeliana e a tutti i movimenti pacifisti sono mobilitati da mesi con varie azioni pacifiche. armi democratiche (non come le loro) ma efficaci

Pino Amoruso ha detto...

Ottima iniziativa da pubblicizzare e far conoscere a quante più persone possibili.

Saretta ha detto...

uahu, ok la farö passare... la speranza é sempre e comunque l ultıma a morıre.

Lara ha detto...

Ottima informazione.
Mai 729!

Chit ha detto...

Passo subito parola, grazie della segnalazione.

DS ha detto...

avevo già visto vignetta e anche l'appello però non lo condivido molto... perché chi esporta i prodotti israeliani sono semplici cittadini o lavoratori israeliani, non è il governo. boicottare le merci che arrivano da israele equivale a imporre un embargo alla striscia. sono entrambe forme di violenza che penalizzano i civili.
secondo me bisogna cercare un'altra via per sanzionare israele e unire le nostre voci affiché l'ONU emetta qualche sanzione mi sembra una buona cosa.
Su Le Monde diplomatique in allegato col manifesto di venerdì scorso, c'era un articolo che segnalava le più di 30 risoluzioni violate da israele, ma mai una sanzione concreta.
Forse è il caso?

Giangidoe ha detto...

Tommi non sbaglia, con la sua osservazione.
Devo anche ammettere che la mia posizione generale sull'"embargo" in quanto tale, non è mai stata troppo decisa...

Anonimo ha detto...

Perfetto, boicotto alla grande, visto che è l'unica arma che abbiamo... Addio 729!

Damiano Aliprandi ha detto...

Ottima l'iniziativa, nel frattempo ho pubblicato un'altra lettera della mia amica. Altro che culla di democrazia Israele...

Vale ha detto...

Grazie. Qualcosa si deve pur fare.

BC. Bruno Carioli ha detto...

Terrò gli occhi aperti.

Oby ha detto...

Passeró sicuramente l'informazione, anche se effettivamente boicottare i prodotti israeliani potrebbe essere anche troppo poco.