Quando ad essere stuprata è una ragazza rumena...
evidentemente non fa notizia e non si fanno titoloni in prima pagina.
E non si alzano cori di indignazione.
Perché per la stampa e la politica la la gravità di un reato non è sempre la stessa, ma si misura a seconda della nazionalità di chi lo subisce.
Riporto un articolo pubblicato su "Liberazione" il 16 maggio.
Quanti erano a conoscenza di questo fatto che non ha avuto l'onore delle prime pagine dei giornali nostrani?
Una giovane romena è stata aggredita e stuprata da un 39enne italiano, A. A., che è stato arrestato dagli agenti della mobile. La ragazza, dipendente di una cooperativa di servizi, aveva appena iniziato a fare le pulizie in un call center in zona Vescovio quando è stata aggredita alle spalle da un uomo che, minacciandola con un taglierino, l'ha costretta a subire violenza sessuale. Subito dopo la violenza, la donna ha chiesto soccorso in un bar poco distante dal call center e ha chiamatola polizia. Le indagini, immediatamente avviate dalla Squadra Mobile, hanno consentito di identificare l'aggressore che è risultato essere il convivente della responsabile della cooperativa dove lavora la giovane.
Negli ultimi tre anni quasi il 31 per cento delle donne residenti nel Lazio e il 35 per cento nella provincia di Roma ha subito una violenza. Nel 16 per cento dei casi la violenza è di tipo sessuale, nel 18 per cento psicologica e nel sette per cento si tratta di maltrattamenti fisici. Questo lo scenario emerso dalla ricerca "Il fenomeno della violenza sulle donne: un approfondimento sulla situazione del Lazio». Lo studio, finanziato dall'assessorato regionale alle Politiche sociali e dalla presidenza della commissione consiliare Sicurezza e condotto su un campione di 1.100 donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni, ha fatto anche uno spaccato della violenze subite: mentre le molestie sessuali vengono agite prevalentemente da estranei (il 57 per cento) in mezzi o luoghi pubblici (47 per cento), i maltrattamenti fisici sono commessi soprattutto da «persone che sono o sono state legate sentimentalmente alla vittima». Per il 34 per cento delle donne, l'aguzzino è il marito o l'attuale fidanzato, per il 18 per cento l'ex partner. Anche nel caso delle violenze psicologiche, l'abuso proviene principalmente da «soggetti appartenenti alla sfera affettiva» (nel 22 per cento dei casi conoscenti, amici o parenti; nel 17 per cento marito o fidanzato). Secondo la ricerca il Lazio «insieme all'Emilia Romagna, ha il primato dei casi di violenza sulle donne» anche se le donne non sempre hanno il coraggio di denunciare.
«Siamo stravolte: non assistevamo ad una sequenza di barbarie simili nei confronti delle donne da anni. Lo stupro di oggi (ieri ndr ) a Roma, il tentativo di stupro a Milano (peraltro con la vergognosa indifferenza della gente che assisteva alle urla della ragazza), l'omicidio mostruoso di Niscemi, l'arresto odierno dei due ragazzi accusati di aver violentato in branco una 13enne a Palermo due anni fa. Tutto questo non è da Paese civile». Lo dichiara la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli.
«Ci indigniamo per il mostro dell'Austria - continua - ma non riusciamo a fronteggiare la violenza delle nostre mura domestiche e delle nostre città contro le donne, le ragazze, le bambine. In questo quadro allarmante in cui le donne sono costrette a vivere nella paura, non c'è un colpevole straniero, italiano, giovane o vecchio, ricco o povero. I casi sono ormai così diffusi e continui che l'unica cosa che possiamo rilevare è una nuova cultura della sopraffazione fisica dell'uomo sulla donna».
evidentemente non fa notizia e non si fanno titoloni in prima pagina.
E non si alzano cori di indignazione.
Perché per la stampa e la politica la la gravità di un reato non è sempre la stessa, ma si misura a seconda della nazionalità di chi lo subisce.
Riporto un articolo pubblicato su "Liberazione" il 16 maggio.
Quanti erano a conoscenza di questo fatto che non ha avuto l'onore delle prime pagine dei giornali nostrani?
Una giovane romena è stata aggredita e stuprata da un 39enne italiano, A. A., che è stato arrestato dagli agenti della mobile. La ragazza, dipendente di una cooperativa di servizi, aveva appena iniziato a fare le pulizie in un call center in zona Vescovio quando è stata aggredita alle spalle da un uomo che, minacciandola con un taglierino, l'ha costretta a subire violenza sessuale. Subito dopo la violenza, la donna ha chiesto soccorso in un bar poco distante dal call center e ha chiamato
Negli ultimi tre anni quasi il 31 per cento delle donne residenti nel Lazio e il 35 per cento nella provincia di Roma ha subito una violenza. Nel 16 per cento dei casi la violenza è di tipo sessuale, nel 18 per cento psicologica e nel sette per cento si tratta di maltrattamenti fisici. Questo lo scenario emerso dalla ricerca "Il fenomeno della violenza sulle donne: un approfondimento sulla situazione del Lazio». Lo studio, finanziato dall'assessorato regionale alle Politiche sociali e dalla presidenza della commissione consiliare Sicurezza e condotto su un campione di 1.100 donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni, ha fatto anche uno spaccato della violenze subite: mentre le molestie sessuali vengono agite prevalentemente da estranei (il 57 per cento) in mezzi o luoghi pubblici (47 per cento), i maltrattamenti fisici sono commessi soprattutto da «persone che sono o sono state legate sentimentalmente alla vittima». Per il 34 per cento delle donne, l'aguzzino è il marito o l'attuale fidanzato, per il 18 per cento l'ex partner. Anche nel caso delle violenze psicologiche, l'abuso proviene principalmente da «soggetti appartenenti alla sfera affettiva» (nel 22 per cento dei casi conoscenti, amici o parenti; nel 17 per cento marito o fidanzato). Secondo la ricerca il Lazio «insieme all'Emilia Romagna, ha il primato dei casi di violenza sulle donne» anche se le donne non sempre hanno il coraggio di denunciare.
«Siamo stravolte: non assistevamo ad una sequenza di barbarie simili nei confronti delle donne da anni. Lo stupro di oggi (ieri ndr ) a Roma, il tentativo di stupro a Milano (peraltro con la vergognosa indifferenza della gente che assisteva alle urla della ragazza), l'omicidio mostruoso di Niscemi, l'arresto odierno dei due ragazzi accusati di aver violentato in branco una 13enne a Palermo due anni fa. Tutto questo non è da Paese civile». Lo dichiara la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli.
«Ci indigniamo per il mostro dell'Austria - continua - ma non riusciamo a fronteggiare la violenza delle nostre mura domestiche e delle nostre città contro le donne, le ragazze, le bambine. In questo quadro allarmante in cui le donne sono costrette a vivere nella paura, non c'è un colpevole straniero, italiano, giovane o vecchio, ricco o povero. I casi sono ormai così diffusi e continui che l'unica cosa che possiamo rilevare è una nuova cultura della sopraffazione fisica dell'uomo sulla donna».
22 commenti:
Dall'"altra parte", continuano a dire che la maggior parte dei reati commessi in Italia -di ogni tipo, quindi anche quelli a sfondo sessuale- sono commessi da extracomunitari. Soprattutto rumeni.
E purtroppo, dal riconoscere l'esistenza di un problema "sicurezza" -da affrontare in maniera organica e illuminata- al convincere un popolo di dover eliminare l'immigrazione (gli immigrati?) il passo è stato spaventosamente breve.
Direi troppo.
Io la notizia l'avevo sentita in tutta la sua gravità, ma non vi era nessun accenno alla nazionalità della vittima.
Il fatto che il 35% delle donne del lazio subisca violenza è molto preoccupante...
Viene voglia di riprendere questa tua notizia domani, al diavolo le boiate sparate oggi a Napoli...
Mi sembra che la cifra di donne che in Italia hanno subito una qualche forma di violenza sia di circa 7 milioni. Ogni volta che ci penso, ho i brividi.
Un saluto
Mister X di COmicomix
Franca, mi permetto di segnalarti un post, si intitola "Lettera di un immigrato", quando ad essere discriminati e maltrattati eravamo noi italiani, forse in molti se lo sono dimenticato...
http://www.mentecritica.net/lettera-di-un-immigrato/cronache-italiane/doxaliber/4019/
Mentre si rincorrono finte emergenze create ad arte ed a scopi propagandistici, nel privato delle case, nei luoghi di lavoro, nella sacra famiglia, si consumano le violenze dell'uomo sulla donna.
Tutte le vittime sono uguali,nn hanno distinzione di nazionalità ma questo nn toglie il fatto che la nazione ha bisogno di essere tranquillizata.
Pensiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti e basta porgere l'altra guancia!
Abbiamo tollerato anche troppo questa politica del lassismo e della tolleranza contro chi vieni qui in Italia solo per delinquere!
In Italia anche gli immigrati devono lavorare in regola, avere una casa e tutto ma devono anche rispettare la nostra cultura e le nostre leggi!
Basta essere il ventre molle del mondo!
Conte Max
@ Conte Max:
Io penso ai miei figli e ai miei nipoti e voglio insegnar loro la cultura dell'accoglienza e non quella della paura del diverso.
Gli immigrati devono rispettare la nostra cultura tanto quanto noi rispettiamo la loro; integrazione non vuol dire assorbimento.
Di porgere l'altra guancia io non me lo sogno per nulla: chi delinque DEVE essere punto, italiano o straniero nella stessa misura
Infatti non lo sapevo.
Due pesi, due misure, Franca.
Mi spiace molto.
a Milano hanno cercato di stuprare una ragazza in mezzo alla folla?
Non capisco...
Ho letto che l'uomo si è giustificato dicendo che lei lo provocava. Fatto smentito categoricamente dalla donna che, anzi, era molto a disagio perché temeva di perdere il suo lavoro a causa dell'interesse che il compagno della sua datrice di lavoro le dimostrava.
Le cifre del Lazio sono impressionanti.
Scusa la domanda: volendo alternare i quotidiani perché non riesco a leggerne più di due, in quale giorno della settimana Liberazione ha pagine più interessanti? Non so, società, o cultura ecc?
marina
Gli immigrati come vittime di reati non interessano a nessuno. Pesano meno. Valgono meno. Poi pure donne, va là.
ma si sa, questo non fa notizia. nessuno le ha detto di venire qui. se l'è cercata... giusto VMBERTO, ALEMANNO?
Ques'ondata di xenofobia mi atterisce.
Che tristezza!!!Non ti nascondo che ho appreso il tutto da te...Veramente vergognoso!!!
anch'io devo dire che ho appreso la notizia da te, nonostante la quantità d'informazione giornaliera che riesco a fagocitare... e la cosa la dice lunga.
Difficile non essere d'accordo con la conclusione dell'articolo: del resto dove arretra la cultura, avanza la barbarie.
Assistiamo ad un imbarbarimento generale, ed a un abbrutimento della gente.
Sono sempre più preoccupato perchè ogni volta che mi illudo che si sia toccato il fondo qualcuno continua a grattare per scavare ancora di più.
Riusciremo mai a risalire la china?
Io sapevo dello stupro di quella donna perché seguo abbastanza la cronaca, e seguo molto anche i casi di omicidi.
La mia posizione è nota e non cambia. Tale vigliacco stupratore deve andare in carcere e pagare. Peccato però che ci sia chi, nel nostro Paese, chiede addirittura l'abolizione delle prigioni o chiede, è notizia di oggi, la grazia per una madre che ha violentemente spaccato il cranio al figlio uccidendolo, e che è stata riconosciuta colpevole in tre gradi di giudizio. Se si chiede la grazia per costei, poi non si può pretendere che ci sia certezza della pena per il vile stupratore della rumena.
Che la violenza nelle famiglie esista, è un dato di fatto, ma ciò non toglie che essa esista anche fuori di casa, che sia aumentata e che debba essere punita severamente. Solo che in Italia abbonda un po' troppo la melassa buonista, e questo crea in tanti, italiani e non indifferentemente, un forte senso d'impunità e incoraggia a commettere certi reati, perché si sa che non si va in carcere, o che ci si soggiorna per pochissimo tempo.
Qualcuno ottenne persino di scontare la pena in un residence al mare. Quindi...
e la compagna del tipo ha detto che era la ragazza a provocarlo, nemmeno più la solidarietà tra donne c'è quando si tratta di straniere, è sempre l'altra la colpevole non il maschio libidinoso
Io sono una di quelli, che commentando, come mi è capitato, notizie sulla "questione sicurezza" , "questione rom" e affini si è più volte detta preoccupata per come l'Italia sia diventata, con la certezza di farla franca, il bengodi della criminalità nostrana e importata.
Più volte ho detto come si deve porre rimedio alle situazioni di degrado che spesso sono associate alla presenza massiccia di extra-comunitari e ho espresso sempre la mia più ampia solidarietà a tutti quei cittadini italiani che si sentono stranieri nella loro terra e non si sentono più sicuri di uscire dopo una certa ora. Pensiamo a quei parchi diventati luoghi di spaccio e prostituzione...
Credo che questo post mi offri lo spunto per fare chiarezza.
Quando chiedo maggiore sicurezza e minore degrado la chiedo per TUTTI, anche per le romene che sono le prime vittime dei reati dei loro connazionali. Non penso che lo stupro di una romena sia meno grave dello stupro di qualsiasi altro donna.
Quando chiedo che gli immigrati, quelli che delinquono, vengano puniti o rimpatriati non intendo dire che sugli italiani che delinquono dobbiamo chiudere un occhio. E' solo che purtroppo non li possiamo espatriare, mentre il controllo della criminalità "importata" potrebbe essere più semplice controllando e limitando l'immigrazione. Anche perché quando possibilità di inserimento lavorativo non ci sono è facile cadere nella tentazione di guadagni facili.
non a caso, il problema è proprio sulle proporzioni. E' normale che ci siano crimini commessi da italiani, è normale anche che siano tanti (siamo o no in italia?) ma troppo spesso gli immigrati, e in particolar modo i rom, balzano agli onori della cronaca per i loro misfatti, troppe volte per la popolazione che numericamente rappresantano. E' vero che i media sono bravi a enfatizzare delle notizie a scapito di altre, però è anche vero che l'omicidio di Patrizia Reggiani, di quella ragazza uccisa con un ombrello, i 4 investiti dal furgone del Rom ubriaco - tanto per citare i casi più eclatanti, ma l'elenco è troppo lungo - non sono pure invenzioni dei media.
Il commento di Romina mi trova molto d'accordo. La mia intransigenza, quindi, non è a senso unico perché sono severa anche nel giudicare gli italiani e, dipendesse da me, le pene sarebbero severe e scontate fino in fondo da tutti. Di contro però, consentimi la franchezza, noto che certi ambienti di sinistra sono troppo garantisti e tendono ad esserlo ancora di più se si parla di immigrati.
Detto questo, tutta la mia solidarietà a questa povera donna e tutto il mio biasimo a quel vigliacco che l'ha violentata.
La definirebbero sicuramente la legge dei grandi numeri!
L'avevo letto, se non erro, in un trafiletto di Repubblica. Sottolineo "trafiletto", perchè ovviamente quando bisogna lanciare mer*a sui rom non ci pensano su due minuti a fare i titoloni in prima pagina... mentre quando succede qualcosa ai danni dei rom cercano sempre di nasconderla per benino. Vergogna!!
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