lunedì 3 settembre 2007

Scialli di carta

Tanto per tornare alla discussione sugli interessi economici riguardanti la Chiesa, pubblico questo post la cui prima parte è liberamente tratta da un articolo di Laura Eduati pubblicato su Liberazione" del 02/09/2007.

Parte prima.
Di ritorno da Venezia, un visitatore brasiliano ha scritto una lettera alla Procuratoria di San Marco per lamentarsi della pessima gestione, ma soprattutto di quegli scialli che il turista a spalle nude è costretto ad indossare per rispettare il decoro e che poi getta negli scatoloni all'uscita.
Il brasiliano si è accorto che i custodi riprendono quegli scatoloni e li riportano all'entrata, per rivenderli. Ogni scialle costa un euro, e non si tratta di una donazione. Un euro qui, un euro là: alla fine di una calda giornata estiva l'incasso sfiora gli 800 euro. Facendo una media di 500 euro giornalieri, fanno 14.000 euro al mese. Senza ricevuta, quindi senza pagare le tasse.

Non basta. Poiché l'ordine perentorio della Procuratoria, controllata dalla Curia di Venezia, è quello di «rivendere gli scialli per non sprecare nulla»; i dipendenti hanno trovato un modo per accentuare il business: utilizzano lo scialle intero per i turisti obesi, mezzo per le persone di taglia normale, un quarto per i bambini in canottierina. Quattro bambini, quattro euro: ma lo scialle dovrebbe costarne uno soltanto. E poi si ricicla: una, due, tre volte. Finché diventa impossibile rifilarlo ai visitatori.
Fino all'anno scorso, il dipendente poteva tenere per sé le mance; da quest'anno, l'ordine è quello di mettere nella cassa ogni moneta aggiuntiva che il visitatore gentile offre in cambio del servizio. Il motto: fare soldi. Senza badare al pericolo per la salute, all'igiene e ai batteri che circolano e potrebbero trasmettere malattie da un visitatore all'altro.
Non è finita qui, scrive il turista brasiliano, indignato per il trattamento subito dai custodi della basilica, che spesso si rivolgono in malo modo ai visitatori più indisciplinati e senza peraltro conoscerne la lingua. Alcuni sono assunti a tempo indeterminato, altri soltanto per la stagione estiva. I turisti mugugnano, ma la maggior parte dimentica ogni contrattempo quando entra nella splendida basilica. D'altronde entrare è gratis, in teoria, tranne per quello scialletto spiegazzato. Intanto la Curia fa affari…


Parte seconda.
Anni fa, in vacanza in Grecia , sono andata a visitare le Meteore, un posto che si trova al margine nord ovest della pianura della Tessaglia (nord della Grecia) ed è costituito un insieme di torri di pietra, sopra alcune delle quali sono stati arditamente costruiti i monasteri. Il posto e’ un possente centro religioso dell’oriente ortodosso, costituito da sei monasteri ancora funzionanti e da un settimo disabitato; altri quattordici sono andati distrutti. Alcuni di questi monasteri sono visitabili dai turisti a condizione che il loro abbigliamento sia consono al luogo, con una particolarità: le donne possono entrare solo se portano la gonna. Per ovviare al fatto che molte delle turiste che arrivano lì, vuoi per comodità vuoi per scelta, portano i pantaloni (lunghi o corti non importa) i monaci mettono a loro disposizione delle lunghe gonne che arrivano fin quasi ai piedi.
E bhè? - direte voi - da noi danno gli scialli!
Sì, ma in Grecia i monaci le gonne le prestano GRATIS!

18 commenti:

Mimmo ha detto...

....sono i classici "mezzucci" che permettono all'italiano di arricchirsi sempre fregando il prossimo.
è l'undicesimo comandamento. Ma laico. ;)

...ottimo paragone quello che hai fatto!...e ce ne starebbero altri milioni...purtroppo.

giudaballerino ha detto...

Ogni scusa è buona per lucrare! E poi si ostinano a dire che il loro è il regno della spiritualità...

GG ha detto...

Cara Franca, ancora una volta brilli in controinformazione!! :)

Grandissima, questa è proprio una chicca..!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Veramente nauseante tutto questo.

Non trovo davvero altro da aggiungere. L'ennesimo capitolo di una saga che non sembra accennare a perdere fans: quella della ipocrisia cattolica e del "Frega ed arraffa", quest'ultima più laica se vuoi, anche se io la definirei invece universale.

Finazio ha detto...

Io resto scandalizzato quando a Firenze per visitare il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella o il Battistero si debba pagare. Come fossero dei comuinissimi musei. Si pagano le tasse su quelle entrate o il vfatto che in un angolino ci sia l'inginocchiatoio per pregare li esonera?

Anonimo ha detto...

Io ho una storia da raccontare. Anzi l'avevo postata nel blog ma dovrei cercarla chissà dove ;-)

valentina orsucci ha detto...

Bhè, dove abito io il parroco del paese per la cresima chiede ai genitori un'offerta libera.
Di minimo 50 Euro.

Anonimo ha detto...

Ma poi i soldi, dopo.... li danno ai poveri... O forse è anche vero che la chiesa ha tatnte spese, se non tutti i vestiti lussuosi di cardinali e del papa come li comprano.. E' veramente sempre peggio. Giulia

guccia ha detto...

A Praga, al cimitero ebraico i copricapo per gli uomini li fanno pagare solo se li porti via, altrimenti fai il tuo giro e li riponi (anche se poi molti turisti se li intascano gratis, ovviamente).

Anonimo ha detto...

Certo che ricorrere a questi stratagemmi per spillare soldi ai credenti mi sembra davvero infimo.
Stupende invece le "Meteore" che hai visitato in Grecia, ora sappiamo dove recarci in pellegrinaggio semmai;)

Oby ha detto...

L'ennesimo particolare italiano che fa riconoscere un'intera nazione.. lucrare sulla religione. Non che gli altri non lo facciano, solo non cosí spudoratamente :D

Gianfranco ha detto...

Alla Cattedrale di Palermo lo scialle non si paga (è di carta, ci mancherebbe...), tuttavia fatico a comprendere se sia meno intelligente recarsi in Chiesa mostrando pericolosi brandelli di carne che potrebbero disturbare i fedeli più all'antica o, ancora peggio, religiosi che lottano contro le tentazioni, oppure far indossare uno scialle che il più delle volte mortifica il visitatore o, peggio, scatena in lui una sorta di ribellione gratuita... A voi l'ardua sentenza, io dal canto mio davvero ho difficoltà a inquadrare il "problema"...

Unknown ha detto...

mi pare di ricordare che una delle poche volte in cui Gesu perse la pazienza fu con i mercanti del tempio.
E se noi una volta o l'altra la perdessimo davvero ?

Anonimo ha detto...

beh, che vuoi che costi una gonna? vuoi mettere lo sciallettino di carta?

Anonimo ha detto...

Sembra che che il vizio di lucrare sia un condimento per tutte le minestre - ci sta chi lucra sulla fede dei credenti e anche chi sfrutta quella dei militanti di sinistra, quando all'ingresso delle feste dell'unità ti fanno pagare il pedaggio e ti sbolognano una birretta da strapazzo per 3 euro e mezzo, mentre i nostri dirigenti di partito riscattano per una MISERIA le case degli enti di previdenza che hanno abitato per tanti anni pagando affitti ridicoli, con tutti i soldi che guadagnano!!!!!!!!
Ma ci rendiamo conto che i soldi li fregano tutti?????

ArabaFenice ha detto...

Bene ha fatto il brasiliano a segnalare questa situazione. Qualcuno qui ha detto che è tipico di noi italiani utilizzare questi mezzucci per arricchirsi. Sono d'accordo. Aggiungo che è anche tipico di noi italiani farci fregare e non battere ciglio quando ci troviamo in situazioni come queste. Mugugnamo, ci lamentiamo ma non siamo più capaci di incazzarci come dovremmo invece fare.

Anonimo ha detto...

Se mi sforzo potrei trovare una foto con il sottoscritto e Pensatoio con gonnellino dentro un monastero indiano... :-)

adriano ha detto...

Ciao, sono Adriano, da Venezia. Da quest'anno, da pochi giorni, distribuisco i famigerati scialli di carta ai visitatori della Basilica di San Marco per il periodo estivo. Sono un dipendente a tempo determinato quindi.
Tralascio polemiche varie e dico quello che vedo ogni giorno, in questi giorni di giugno.
Gli incassi sono variati dai 20 ai 60 euro al giorno (quindi non ripagano neanche il personale asunto per la distribuzione).
Vengono chiesti attualmente solo 50 centesimi a scialle e se non si vuole pagare non si paga. Ai bambini non viene imposto alcuno scialle.
venite a vedere e constaterete di persona che è così.
Con questi incassi non si ripagano nemmeno gli scialli, senza parlare del personale.
Diciamo che lo "scandalo" è molto ridimensionato quindi.
Mi pare perlopiù un servizio utile, perchè se dopo 1 ora o più di fila non riesco ad entrare perchè la mia minigonna sfiora gli slip, senz'altro ci rimango male.
Così invece, mi copro 5 minuti e la visita la faccio lo stesso.
Fino a settembre mi trovate in basilica, agli scialli, se volete constatare di persona.
buona estate a tutti. Adriano
http://veneziapertutti.blogspot.com/