giovedì 15 gennaio 2009

Ghandi sulla questione palestinese

Pubblicato su www.peacelink.it il 27 ottobre 2004

“Ho ricevuto numerose lettere in cui mi si chiede di esprimere il mio parere sulla controversia tra arabi ed ebrei in Palestina e sulla persecuzione degli ebrei in Germania. Non è senza esitazione che mi arrischio a dare un giudizio su problemi tanto spinosi.”

Le mie simpatie vanno tutte agli ebrei. In Sud Africa sono stato in stretti rapporti con molti ebrei. Alcuni di questi sono divenuti miei intimi amici. Attraverso questi amici ho appreso molte cose sulla multisecolare persecuzione di cui gli ebrei sono stati oggetto.
Ma la simpatia che nutro per gli ebrei non mi chiude gli occhi alla giustizia.
La rivendicazione degli ebrei di un territorio nazionale non mi pare giusta. A sostegno di tale rivendicazione viene invocata la Bibbia e la tenacia con cui gli ebrei hanno sempre agognato il ritorno in Palestina.
Perché, come gli altri popoli della terra, gli ebrei non dovrebbero fare la loro patria del Paese dove sono nati e dove si guadagnano da vivere?
La Palestina appartiene agli arabi come l’Inghilterra appartiene agli inglesi e la Francia appartiene ai francesi. È ingiusto e disumano imporre agli arabi la presenza degli ebrei.
Ciò che sta avvenendo oggi in Palestina non può esser giustificato da nessun principio morale. I mandati non hanno alcun valore, tranne quello conferito loro dall’ultima guerra. Sarebbe chiaramente un crimine contro l’umanità costringere gli orgogliosi arabi a restituire in parte o interamente la Palestina agli ebrei come loro territorio nazionale. La cosa corretta è di pretendere un trattamento giusto per gli ebrei, dovunque siano nati o si trovino. Gli ebrei nati in Francia sono francesi esattamente come sono francesi i cristiani nati in Francia.
Se gli ebrei sostengono di non avere altra patria che la Palestina, sono disposti ad essere cacciati dalle altre parti del mondo in cui risiedono? Oppure vogliono una doppia patria in cui stabilirsi a loro piacimento?
Sono convinto che gli ebrei stanno agendo ingiustamente.
La Palestina biblica non è un’entità geografica. Essa deve trovarsi nei loro cuori. Ma messo anche che essi considerino la terra di Palestina come loro patria, è ingiusto entrare in essa facendosi scudo dei fucili. Un’azione religiosa non può essere compiuta con l’aiuto delle baionette e delle bombe (oltre tutto altrui). Gli ebrei possono stabilirsi in Palestina soltanto col consenso degli arabi.
Non intendo difendere gli eccessi commessi dagli arabi. Vorrei che essi avessero scelto il metodo della nonviolenza per resistere contro quella che giustamente considerano un’aggressione del loro Paese. Ma in base ai canoni universalmente accettati del giusto e dell’ingiusto, non può essere detto niente contro la resistenza degli arabi di fronte alle preponderanti forze avversarie.”

ATTENZIONE!

Un sito web americano ha messo in rete il nome e la foto di Vittorio Arrigoni proclamandolo «il bersaglio n.1».
Per contrastare la crescente popolarità dell’ISM (International Solidarity Movement), e che infatti si chiama http://stoptheism.com/ si indica Vittorio Arrigoni come bersaglio numero uno per le forze armate israeliane con tanto di foto per identificarlo e di dati segnaletici, come un tatuaggio che Vik ha sulla spalla.
Sul sito legato a Lee Kaplan si legge che sispera in questo modo di «liberarcene per sempre»...

20 commenti:

Lara ha detto...

"La Palestina biblica, non è geografia, ma sta nei cuori"
Questa, mi sembra, fra tutto il testo perfetto che hai riportato, un po' il perno, la chiave di tutti i discorsi che continuiamo a fare sui diritti degli Ebrei.
Ma quale diritti?
Il testo che hai postato ha un grande valore ...
Ciao Franca.

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente e spargo il feed del tuo blog, mi ha fatto molto piacere leggere questo post. Tranne per la segnalazione finale, ovviamente. Ne sono a conoscenza da alcuni giorni, ci mancava solo questa..
Ciao Franca, buona giornata..

silvano ha detto...

Franca le parole di Ghandi sono bellissime e forse avevano senso 60 anni fa. Pubblicate oggi sono fuori dal contesto storico a meno che ancora non si pensi che Israele non abbia diritto di esistenza.
Trovo inaccettabile quello che sta facendo Israele in Gaza, la brutalità gratuita contro la popolazione inerme, un vero massacro indegno di un paese che ancora è democratico ma che se continuerà così lo sarà ancora per poco. Però ho anche presente quello che hamas ed i suoi finanziatori dicono e cioè che Israele deve essere spazzato via. Ora che hamas abbia un esercito si straccioni invece delle divisioni panzer non significa che non sia nazista e che non cerchi l'olocausto. Di fronte al nazismo noi sinistra non dovremmo avere dubbi, nemmeno nel caso si tratti di un nazismo portato avanti da poveracci.
Credo infine che se Israele non cambia radicalmente la sua politica perderà, perderà il suo stesso diritto ad esistere, perchè diventerà sempre più come i propri persecutori.

ciao, silvano.

Damiano Aliprandi ha detto...

Invece le parole di Ghandi le vedo attualissime, e non è una bella cosa.

Ciò non toglie che oramai esiste Israele, però è assurdo non ammettere l'esistenza del popolo palestinese, perchè è un popolo senza Stato.

Hamas? Continuo a ripetere che bisogna dialogare con questa organizzazione politica(perchè comunque anche se non ci piace è stata eletta a Gaza) come si dialoga con altri governatori per evitare guerre.

articolo21 ha detto...

La notizia su Arrigoni è agghiaciante.

Saretta ha detto...

bellıssımo lo scrıtto non l avevo maı letto
grazıe

per quznto rıguarda vık... e un uomo da onorare, ha un coraggıo che pochı sı rıtorvanpo.

Dott. Davide Longo ha detto...

Ciao Franca, da quanto tempo!
Io trovo il pensiero ghandiano impressionante, ovviamente in positivo.
Sulla vicenda mi sento di aderire a Silvano, comunque c'è da dare atto ad Israele che ha diritto ad avere una propria nazione sovrana.
Ovviamente tale diritto nn le dà la giustificazione a fare quello che ormai tutti sanno.
Una questione spinosa, presa alla leggere a tempo debito.

Crocco1830 ha detto...

Bellissimo. Fortunatamente c'è chi ha ancora voglia di porsi e porre delle domande. Fuori dalle logiche ipocrite e false.

luciano61 ha detto...

Anche le parole di Arrigoni aiutano a capire le 'ragioni' dei popoli e i loro diritti, soprattutto ora che si vuol far zittire la voce dei Palestinesi con le armi e non con idee diverse.
Saluti
Luciano Bubbola

Anonimo ha detto...

Grazie per avermi fatto conoscere le idee di Gandhi sulla questione palestinese.Purtroppo nulla è cambiato,anzi.
E' vergognoso che chi difende i palestinesi venga giudicato antisemita,oggi.
Cristiana

il Russo ha detto...

La notizia su Arrigoni è agghiacciante: un pò di sano net-strike contro quei coglioni non è possibile tirarlo su?

Anonimo ha detto...

Magari bisognerebbe considerare anche la posizione di Gandhi - non Ghandi - sulla guerra italiana in Etiopia...

Unknown ha detto...

Dovrebbero rifare la storia cara Franca...a cominciare dalla costruzione dello Stato di Israele...ma la storia di oggi è il capovolgimento di quello che sarebbe dovuto essere...e poi la Bibbia sarebbe stato meglio se non si fosse mai immischiata nella politica...già dai tempi di Mosè...è assurdo!
I palestinesi hanno diritto ad esistere e gli Israeliani non hanno diritto di sterminarli questo è il problema...ogni israeliano morto costa 1000 persone palestinesi è questo il valore di quegli esseri umani...ma ci rendiamo conto?

Giangidoe ha detto...

Per quanto abbia letto e studiato questa questione persino all'università, ancora ho le idee troppo confuse per dare un mio giudizio.
Però ammetto che la presa di posizione di Ghandi, così decisa, mi ha un pò stupito. Forse mi sarei aspettato una maggiore mediazione, non so...

ArabaFenice ha detto...

Anche a me la posizione di Gandhi mi ha stupito, soprattutto data la premessa fatta.
Il discorso di Gandhi è ineccepibile dal punto di vista logico e convengo che probabilmente non si sarebbe dovuto costituire uno Stato di Israele a tavolino. Ma oramai a distanza di decine di anni non si può tornare indietro e non è concepibile che si voglia "spazzare via Israele". Con tutta la sincera solidarietà per il popolo palestinese, sono molto in sintonia con quanto espresso da Silvano e trovo molto azzeccata la definizione "nazista" di Hamas. E a chi vuole dare dignità ad Hamas - che è un gruppo terroristico - affermando che è stata eletta democraticamente rispondo con un argomento molto caro e abusato dalla sinistra: anche i nazisti tedeschi arrivarono al potere con democratiche elezioni.

Io sono dell'idea che un muro che separi due nazioni non sia un'idea malvagia purchè ci sia un'equa distribuzione delle risorse naturali e purché si intervenga per assicurare alla Palestina le condizioni perché riesca a camminare sulle proprie gambe,garantendo ai palestinesi scuole, ospedali e tutto ciò che è di primaria importanza sociale.

Anonimo ha detto...

Cara Franca, ti chiedi "Perché, come gli altri popoli della terra, gli ebrei non dovrebbero fare la loro patria del Paese dove sono nati e dove si guadagnano da vivere?".
Penso che tu ti riferisca non agli ebrei nati in Israele e che vivono e lavorano là, e nemmeno ai loro figli.
Se la tua domanda, invece, si rivolge al passato, bhè,la storia ti potrebbe rispondere. Basta pensare che su quegli stessi muri dove oggi si può leggere "Ebrei, fuori dalla Palestina!", a Vilnius, Wroclaw, Lviv sessant'anni c'era scritto: "Giudei, tornatevene in Palestina!".

marina ha detto...

io penso che sia far torto a Gandhi usare le parole scritte più di mezzo secolo fa per giudicare la situazione odierna.
Detto questo il Governo Israeliano si è macchiato di un vero e proprio crimine
marina

Anonimo ha detto...

secondo me queste parole sono molto importanti, ma ora più a nessuno interessa.. io si, fanno roflettere su qst cose che lasciamo un po in disparte..
ciao.

Unknown ha detto...

comunisti di merdaaaaaaaaaaaaaaaaaaa..m fate skifooooooooooo..viva la lega!!!!!!!

Franca ha detto...

@ Chiaretta1912:

Ma che eleganza, Chiaretta!
Ma voi sapete fare qualcos'altro oltre che insultare?