In particolare, ha precisato
Lo Stato non ha una sua propria religione e, di conseguenza, non può accettare come propri i valori di una determinata confessione religiosa.
Lo Stato non deve ingerirsi nelle attività delle diverse confessioni religiose e allo stesso tempo deve esigere con forza da parte delle autorità religiose il rispetto della propria sovranità.
La laicità, quindi, è intesa non come indifferenza rispetto al fenomeno religioso, ma come affermazione del pieno pluralismo religioso e non religioso.
Una campagna per svegliare i laici che dormono un sonno profondo al limite del coma dépassée. Una scarica bella forte per rianimarli prima di perderli per sempre.
Un modo diverso di festeggiare l'8 marzo che non riguardi solo le donne ma tutti i generi e i portatori di diritti.
Una campagna per vedere di trovare qualche politico che, in previsione delle elezioni, abbia il coraggio di farsi paladino di alcuni diritti civili fondamentali che qui elencherò sommariamente:
- difesa della legge 194, del diritto alla pillola del giorno dopo senza i ricatti dei farmacisti e medici obiettori e l'obbligo della somministrazione ospedaliera
- diritto all'utilizzo, per chi sceglie l'aborto, della pillola RU486, invece di manovre più invasive e ancora oggi potenzialmente pericolose
- diritto ad una seria informazione sulla contraccezione e i metodi che dovrebbero sempre evitare di giungere alla scelta dolorosa dell'aborto
- diritto a poter accedere nuovamente nel nostro paese alle tecniche di fecondazione assistita in piena libertà, attualmente limitata a causa della legge 40 fatta dallo scorso governo Bacchettoni e che ha fatto di Slovenia e Croazia mete di viaggi della speranza per molte coppie infertili
- diritto per le coppie di fatto, gay ed etero, ad una legge che tuteli il diritto di assistenza reciproca, le questioni ereditarie, i subentri nei contratti d'affitto e tutte le altre questioni che non si pongono per le coppie sposate eterosessuali, senza che nessuna Brambilla venga a dirci che basta andare dal notaio per queste cose. Queste cose devono essere accessibili a tutti e non solo ai ricchi
- diritto al divorzio breve, come esiste nei paesi civili, senza bisogno di periodi limbici di separazione che servono solo ad ingrassare gli avvocati matrimonialisti
- diritto a poter decidere in piena coscienza e in libertà di porre fine alle proprie sofferenze mediante il suicidio assistito e diritto ad una legge di regolamentazione dell'eutanasia, come avviene in altri paesi Europei. La fine dello scandalo di odissee come quella di Piergiorgio Welby
- diritto al pieno riconoscimento legale delle unioni omosessuali
- diritto ad uno stato pienamente laico, che rispetta il credo religioso ma non se ne fa condizionare per quelle che sono leggi fondamentali del suo ordinamento