Ho bisogno di silenzio come te che leggi col pensiero non ad alta voce il suono della mia stessa voce adesso sarebbe rumore non parole ma solo rumore fastidioso che mi distrae dal pensare. Ho bisogno di silenzio esco e per strada le solite persone che conoscono la mia parlantina disorientate dal mio rapido buongiorno chissà, forse pensano che ho fretta. Invece ho solo bisogno di silenzio tanto ho parlato, troppo è arrivato il tempo di tacere di raccogliere i pensieri allegri, tristi, dolci, amari, ce ne sono tanti dentro ognuno di noi. Gli amici veri, pochi, uno ? sanno ascoltare anche il silenzio, sanno aspettare, capire. Chi di parole da me ne ha avute tante e non ne vuole più, ha bisogno, come me, di silenzio. (Alda Merini)
Nel 2015 scrivevi: "Bologna è la città che sento più mia fra tutte quelle che ho vissuto. Quando vedo San Luca da lontano mi sento improvvisamente a casa, come mi capita solo col faro che domina il golfo di Ancona. Bologna mi ha regalato le cose che restano. A Bologna sono passata davanti a quello squarcio quasi tutti i giorni della mia vita adulta e sempre mi sono sentita commossa e sempre ho voltato lo sguardo a porgere un omaggio. Non esserci oggi lo sento come una colpa, ma credimi Bologna, io non dimentico. 2 agosto 1980, ore 10:25, strage fascista". Oggi io ero là col pensiero e c'eri sicuramente anche tu...
Per chi conosce solo il tuo colore, bandiera rossa, tu devi realmente esistere, perché lui esista: chi era coperto di croste è coperto di piaghe, il bracciante diventa mendicante, il napoletano calabrese, il calabrese africano, l'analfabeta una bufala o un cane. Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa, sta per non conoscerti più, neanche coi sensi: tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie, ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.