Chissà poi perchè questo nome?
L'autorità britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea) ha dato il via libera alla ricerca sui cosiddetti “embrioni chimera”, cioè embrioni ottenuti trasferendo DNA umano in ovociti di mucca, privati del loro nucleo.
L'obiettivo è quello di ottenere linee di cellule staminali “su misura” per lo studio di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson.
La tecnica proposta potrebbe essere la soluzione al problema della carenza di ovociti e di embrioni umani in sovrannumero, cioè quelli non più utilizzati dalle coppie che compiono interventi di fecondazione artificiale. In questo modo, oltre ad avere a disposizione una fonte illimitata di embrioni umani al 99%, i ricercatori inglesi pensano che questa tecnica permette di selezionare il DNA che si vuole trasferire prelevandolo da pazienti colpiti da una determinata malattia. Diventa così più facile ottenere cellule staminali da utilizzare come modello per studiare quella stessa malattia e per sperimentare terapie. Teoricamente, per ogni tipo di malattia neurodegenerativa si avrebbero a disposizione le cellule staminali che permettono di studiarla.
Sembra che un'interpretazione estensiva della legge 40, che all'articolo 13 vieta di creare embrioni chimera e ibridi, basterebbe per dichiarare ammissibile il progetto di ricerca britannico dato che in esso non si ha né la produzione di chimere, in quanto il materiale genetico animale e umano non si trovano nella stessa blastocisti né la formazione di ibridi, in quanto gli embrioni ottenuti introducendo nell'ovocita bovino il materiale genetico di cellule somatiche non sono in grado di completare lo sviluppo e, quindi, non esiste la possibilità che possano diventare feti.
La Chiesa italiana cerca di bloccare sul nascere l'eventualità che la ricerca inglese possa estendersi e pone il dibattito in chiave eminentemente culturale: mettere in primo piano una visione antropologica che funga da contraltare allo scientismo e faccia appello a quei principi di sacralità della vita umana che restano non negoziabili come li hanno definiti papa Ratzingere il cardinal Ruini.
“Un atto mostruoso contro la dignità umana”, il giudizio di monsignor Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
In un comunicato che teme, con la creazione delle chimere, “conseguenze imprevedibili sia a livello antropologico sia a livello sanitario”, la fondazione “Scienza e Vita”, presieduta dalla senatrice della Margherita Paola Binetti, dichiara che “La cattiva scienza non richiederebbe neanche una valutazione etica poiché è già di per sé inaccettabile”.
Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia ha detto: “Il frullato di specie umana ed animale è una scelta assolutamente inquietante, un vero e proprio crimine contro l'umanità”.
Quella stessa umanità che ogni scienziato e ricercatore onesto si ripropone di aiutare.
Combinare materiale biologico di specie diverse non ha niente a che fare con il creare una nuova specie. Combinazioni di materiale genetico umano e animale si fanno da decenni: Cohen e Brown nel 1982 ottennero la prima produzione di insulina inserendo DNA umano in un batterio, con grande vantaggio dei diabetici costretti fino ad allora ad usare un’insulina di origine animale.
L’autorizzazione del governo inglese a questa ricerca è arrivata dopo che una consultazione pubblica ha rivelato che la maggior parte dei britannici non è contraria all'utilizzo di tali embrioni a scopo di ricerca. Dalla consultazione (tre mesi di sondaggi, incontri pubblici e dibattiti al costo di circa 220 mila euro) è emerso che sebbene inizialmente scettico, il pubblico gradualmente è diventato più aperto all'idea e alla fine il 61% si è detto favorevole a tali ricerche.
Forse è giunto anche per noi italiani il momento di aprire un grande confronto pubblico sulla fecondazione artificiale, sull'aborto, sul tema della fine della vita e sulla libertà di cura.
Nel mondo anglosassone i Comitati di bioetica hanno la funzione di preparare il dibattito pubblico con dossier che vengono inviati alla popolazione.
In Italia invece non si è abituati a parlare con i cittadini che rappresentano l'unico vero interlocutore e le scelte calano sempre dall’alto.
L'autorità britannica per la fertilizzazione e l'embriologia (Hfea) ha dato il via libera alla ricerca sui cosiddetti “embrioni chimera”, cioè embrioni ottenuti trasferendo DNA umano in ovociti di mucca, privati del loro nucleo.
L'obiettivo è quello di ottenere linee di cellule staminali “su misura” per lo studio di malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e il morbo di Parkinson.
La tecnica proposta potrebbe essere la soluzione al problema della carenza di ovociti e di embrioni umani in sovrannumero, cioè quelli non più utilizzati dalle coppie che compiono interventi di fecondazione artificiale. In questo modo, oltre ad avere a disposizione una fonte illimitata di embrioni umani al 99%, i ricercatori inglesi pensano che questa tecnica permette di selezionare il DNA che si vuole trasferire prelevandolo da pazienti colpiti da una determinata malattia. Diventa così più facile ottenere cellule staminali da utilizzare come modello per studiare quella stessa malattia e per sperimentare terapie. Teoricamente, per ogni tipo di malattia neurodegenerativa si avrebbero a disposizione le cellule staminali che permettono di studiarla.
Sembra che un'interpretazione estensiva della legge 40, che all'articolo 13 vieta di creare embrioni chimera e ibridi, basterebbe per dichiarare ammissibile il progetto di ricerca britannico dato che in esso non si ha né la produzione di chimere, in quanto il materiale genetico animale e umano non si trovano nella stessa blastocisti né la formazione di ibridi, in quanto gli embrioni ottenuti introducendo nell'ovocita bovino il materiale genetico di cellule somatiche non sono in grado di completare lo sviluppo e, quindi, non esiste la possibilità che possano diventare feti.
La Chiesa italiana cerca di bloccare sul nascere l'eventualità che la ricerca inglese possa estendersi e pone il dibattito in chiave eminentemente culturale: mettere in primo piano una visione antropologica che funga da contraltare allo scientismo e faccia appello a quei principi di sacralità della vita umana che restano non negoziabili come li hanno definiti papa Ratzingere il cardinal Ruini.
“Un atto mostruoso contro la dignità umana”, il giudizio di monsignor Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
In un comunicato che teme, con la creazione delle chimere, “conseguenze imprevedibili sia a livello antropologico sia a livello sanitario”, la fondazione “Scienza e Vita”, presieduta dalla senatrice della Margherita Paola Binetti, dichiara che “La cattiva scienza non richiederebbe neanche una valutazione etica poiché è già di per sé inaccettabile”.
Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia ha detto: “Il frullato di specie umana ed animale è una scelta assolutamente inquietante, un vero e proprio crimine contro l'umanità”.
Quella stessa umanità che ogni scienziato e ricercatore onesto si ripropone di aiutare.
Combinare materiale biologico di specie diverse non ha niente a che fare con il creare una nuova specie. Combinazioni di materiale genetico umano e animale si fanno da decenni: Cohen e Brown nel 1982 ottennero la prima produzione di insulina inserendo DNA umano in un batterio, con grande vantaggio dei diabetici costretti fino ad allora ad usare un’insulina di origine animale.
L’autorizzazione del governo inglese a questa ricerca è arrivata dopo che una consultazione pubblica ha rivelato che la maggior parte dei britannici non è contraria all'utilizzo di tali embrioni a scopo di ricerca. Dalla consultazione (tre mesi di sondaggi, incontri pubblici e dibattiti al costo di circa 220 mila euro) è emerso che sebbene inizialmente scettico, il pubblico gradualmente è diventato più aperto all'idea e alla fine il 61% si è detto favorevole a tali ricerche.
Forse è giunto anche per noi italiani il momento di aprire un grande confronto pubblico sulla fecondazione artificiale, sull'aborto, sul tema della fine della vita e sulla libertà di cura.
Nel mondo anglosassone i Comitati di bioetica hanno la funzione di preparare il dibattito pubblico con dossier che vengono inviati alla popolazione.
In Italia invece non si è abituati a parlare con i cittadini che rappresentano l'unico vero interlocutore e le scelte calano sempre dall’alto.
12 commenti:
Continuo a pensare che se non ci fosse stato tanto ostracismo nei confronti della ricerca sulle staminali, oggi, Giovanni Paolo II potrebbe essere ancora tra noi e, pure bello vispo!
La chiesa è tornata ad una condizione medioevale... la ricerca medica viene osteggiata con ogni mezzo in quando può essere considerata un'ostacolo al potere 'curativo' dei santi! (forse esagero ma...).
Ancor più grave, ritengo, i commenti dei politici. Sono convinto che Loro, se un giorno avessero bisogno delle cure sviluppate con una tecnologia aberrante, non esiterebbero a partire in aereo per le località dove è ammessa... :/
Sembra essere in atto un violento e palese tentativo di restaurazione di un periodo storico assimilabile al medeio evo come afferma gloutchov, ma anche più facilmente riconducibile al tempo pre legge 194.
A quella società italiana più ingenua e più legata alle parole della Chiesa Cattolica, timorosa di disobbedire ai diktat Papali e falsamente moralista.
Anni quelli che mi auguro non tornino più.
Giusto quindi aprire un dibattito per sensibilizzare sulla necessità di difenderci da questo attacco concentrico per scardinare la laicità dalla società civile italiana.
Difficile non far sorgere diversi dubbi sulla questione, e da parte mia non tanto sul processo di elaborazione delle chimere in se stesso, ma sulle reazioni nel nostro (vostro?) bel paese. Concordo inoltre pienamente con il tuo lettore gloutchov. Ieri ho poi avuto due eventi significativi che hanno rafforzato questa idea: il padre di una mia amica é morto dopo settimane di stenti quando tutti sapevano che non c'era piú niente da fare, e allora che senso hanno avuto le notti passate ad urlare di dolore per farsi sentire da tutto il vicinato quando si poteva farla finita subito per il bene di tutti e soprattutto suo?
In secondo luogo ho discusso con un mio amico inglese che ritiene che la nostra credibilitá all'estero sia influenzata dalla conoscenza del fatto che 3 reti su sei sono governate dalle mentalitá destrosa di berlusconi e le altre tre dalla mentalitá cattolica dello stato. come a dire "cosa volete capire di ogna cosa che succede nel mondo che siete manipolati dalla nascita alla morte"
Sono d'accordo con te. Bisognerebbe veramente diffondere queste conoscenze che tu illustri così in modo chiaro e preciso. Impedire che slogan assurdi abbiano la meglio sulla ragione e sulla possibilità concreta favorendo la ricerca e non ostacolandola di evitare tante sofferenze inutili. Ciao Giulia
Anche io per quanto vale concordo.
Ritengo per altro che lo spazio dato alla posizione della Chiesa sul tema sia pazzesco. Intendo dire, è naturale che la Chiesa abbia un'opinione e che la esprima, ma questa a mio avviso deve essere separata dalla notizia in sè e deve diffondersi attraverso canali e momenti propri.
Sentivo l'altro giorno su radio 24 qualcuno (purtroppo non ricordo il nome) che a questo proposito ipotizzava che la questione etica che ha accompagnato e adombrato la notizia potrebbe aver sostituo le rfilessioni sulla reale natura della ricerca. Chiedendosi, cioè, se la principale interessata sia davvero l'etica e non gli interessi legati ai brevetti e alle case farmaceutiche.
Io non ho un'opinione in merito, però mi piacerebbe certamente sentire tanti altri pareri prima di quello della Chiesa.
Assolutissimamente d'accordo pure io. Si tratta di argomenti talmente poco semplici che buttandola sul banale si fa presa sulla gente, senza che si capisca effettivamente il problema. Soprattutto qui in Italia.
chissà se poi i monsignori, nell'eventualità si trovassero veramente le cure, non sfrutterebbero queste mostruosità contro la vita...
purtroppo la chiesa, come tanti aprtiti politici, ha bisogno di bandiere, e non c'è nulla di meglio del terrorismo psicologico per coagulare consenso: la lega lo fa contro gli immigrati e l'islam, la chiesa contro la ricerca, berlusconi contro il comunismo, ecc.
salve...complimenti per il blog...abbiamo qualcosa in comune, graficamente parlando...
Anche io penso che in Italia sia arrivato il momento di affrontare certi discorsi...aborto,fecondazione,ect...ma affrontare questi discorsi in altre nazioni è oggettivamente più facile...così come procedere alle sperimentazioni...
In Italia visto la presenza del Vaticano e di tanti pregiudizi tutto ciò è ostacolato.
Già, sarebbe ora che si facessero dibattiti pubblici tra politici scienziati, tecnici del settore e la gente comune.
Ma non solo su questo argomento.
Anche sull'argomento energia.
Non si può pretendere un atteggiamento razionale in campo bioetico, e averne contemporaneamente uno medioevale in campo energetico.
La sinistra deve riprendere in mano la ragione e l'illuminismo, la sua capacità di analisi della realtà, al di la della simil-ideologia forzatamente antagonista del momento.
Sto parlando per esempio del nucleare, parlo di chiarire la reale potenzialità delle energie alternative, parlo di affermare che l'auto a idrogeno non risolverebbe nulla dei problemi energetici...ecc...
Parlo di realtà, buon senso pragmatismo, razionalità e scienza.
un paese civile, non c'è che dire.
Ho scritto un post provocatorio sull'aborto. Ultimamente ogni cretino si sente in diritto di parlarne. Aspetto insulti a raffica...
Io ripeto sempre ovunque che la NON-Conoscena è la peggiore bestia da combattere.
Basterebbe pochissimo.
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