venerdì 26 ottobre 2007

Beati i franchisti!

Domenica 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, saranno beatificati in San Pietro 498 franchisti, uno squadrone di laici e religiosi schierati coi golpisti del 1936, in quanto “martiri della Repubblica”.
Il Governo Zapatero sta per varare una legge sulla memoria che condanna il franchismo e che impone agli enti statali di eliminarne i simboli.
Sulle pareti di molti luoghi di culto spagnoli campeggiano tuttora targhe in memoria dei caduti "per Dio e per la Spagna", in onore del Caudillo, "supremo difensore" della civiltà cristiana.
La beatificazione dei 498 franchisti presentati come martiri è un esempio vergognoso di revisionismo storico e il Vaticano attua un'iniziativa tesa a mostrare il clero come vittima di sanguinari comunisti quando la realtà storica racconta che la chiesa fu parte di una reazione fascista che portò in Spagna alla guerra civile e all'instaurazione della dittatura.
Anche in Italia negli ultimi mesi si cerca di far passare la chiesa cattolica, gli esponenti del clero e persino i politici che ne sostengono le istanze come vittime di una campagna anticlericale, quando, al contrario, la chiesa cattolica condiziona in modo sempre più palese la vita culturale, politica e sociale del nostro paese.

50 commenti:

Tanuccio ha detto...

Assurdo... Sono senza parole...

ArabaFenice ha detto...

Anche a me la notizia mi sconcerta. trovo inaccettabile questa decisione della Chiesa. Ci tengo però a precisare che il mio giudizio parte della condanna di OGNI forma di totalitarismo, dittatura e governo imposto. TUTTI i simboli di TUTTI i totalitarismi, compresi quelli comunisti, li giudico con la stessa severità. so che questa mia affermazione non è di certo popolare ma non riesco a fare dei distinzioni.

Franca ha detto...

@ Arafenice

Qui non si tratta di giudicare i totalitarismi.
Qui di tratta di giudicare la Chiesa che ne difende uno

Anonimo ha detto...

il fine giustifica i mezzi

Anonimo ha detto...

Questo davvero non lo sapevo...Del resto la chiesa non ha mai preso le distanze dai totalitarismi se non rinnegavano la chiesa... se poi uccidevano tanti uomini questo contava poco. Ciao Giulia

ArabaFenice ha detto...

@ Franca
Penso che sulla Chiesa ho già detto la mia:
"Anche a me la notizia mi sconcerta. trovo inaccettabile questa decisione della Chiesa"

Chit ha detto...

A tutti gli effetti la Chiesa è il partito più importante e vera guida occulta delle decisioni dello Stato e di buona parte del mondo intero.
Inutile girarci attorno o voler trovare altre prove credo, si troverebbero solo conferme!

Anonimo ha detto...

io non mi meraviglio più di nulla

BC. Bruno Carioli ha detto...

Sono scandalizzato.Ho riletto, proprio nelle scorse settimane il bellissimo libro di Costancia De La Mora " Gloriosa Spagna " perciò lo sconcerto è reso più vivo dall'aver ripercorso attraverso quello scritto le brutture ed i tradimenti che funestarono la Spagna e la legittima Repubblica.Ripeto qui una battuta di amara ironia: fra i beati ci sarà una famigerata quinta colonna

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

L'ennesima riprova della riprovevolezza del Clero.

GG ha detto...

Io mi associo a Tisbe.
Del resto, sono convinto che su molte cose il futuro darà loro torto.
Su altre, beh.... che Dio o chi per lui ci assista.

Mamma Simona ha detto...

Ora mi aspetto la beatificazione di Pinochet.

Anonimo ha detto...

Fra poco santificheranno pure gli inquisitori per aver difeso la fede contro quelle stregacce crudeli che mandarono al ROGO!
Devo ammettere che il clero ha doti eccezionali nel rigirare le frittate ad arte...

Anonimo ha detto...

devo forse aggiungere qualcosa?
Credo tu sappia come la penso...

Franca ha detto...

@ Simona:

Non dirlo troppo forte.
Se ti ascoltano potrebbero farlo!

giudaballerino ha detto...

Beh, dal momento che la Chiesa li ha appoggiati i franchisti, questo comportamento del vaticano è tristemente coerente, stanno beatificando 498 dei loro. Più si va avanti è più capisco che la Chiesa non cambierà mai. Poveri noi.

Anonimo ha detto...

Ma per favore!!! Leggetevi il testo dell'omelia del Papa di oggi e vedrete che vi state sbagliando! Mai giudicare prima che i fatti avvengano!
Giorgio

Anonimo ha detto...

Un preside di una scuola del nord ha "commissionato" 70 (settanta) crocifissi da appendere obbligatoriamente in tutte le aule. Se la scuola non avesse fondi sufficienti, è pronto a pagarli di tasca sua!
In uno stato laico, libero e democratico.
Un saluto.

Anonimo ha detto...

Non vedo cosa ci sia di male ad appendere crocifissi in tutte le aule. Che lo vogliate o no, la cultura e la storia italiana sono legate in maniera inscindibile con il cattolicesimo, dunque la presenza del crocifisso in aula non lede alcun diritto, anzi è un modo per ribadire la propria appartenenza storica. Se uno è cattolico quella croce per lui rappresenta un simbolo della propria fede, se uno non lo è rappresenta un simbolo storico. Se un altro ancora arriva invece da un altro Paese dove il cattolicesimo non è diffuso come qui da noi, si limiterà a rispettare quel simbolo in quanto appartenente alla cultura della popolazione e della nazione che lo sta ospitando o dove lui o i suo genitori hanno deciso di vivere. E' appunto perché siamo in uno Stato laico, libero e democratico che tutto questo è possibile. Uno Stato che vieterebbe di collocare un crocifisso in aula sarebbe come minimo rispettoso del proprio passato e - inutile negarlo - pure del proprio presente!
Fabio

Anonimo ha detto...

@Fabio: bellissime parole, ma distanti dalla realtà anni luce. La mia vita pubblica non può e non deve essere condizionata da alcuna credenza, sacra o pagana che sia. Questo è il rispetto di cui parli. Mi sembra che non sia così, anzi. E non è questione di crocefissi, di sure o di totem pellerossa.

Nel caso specifico, credo ci sia poco da commentare: i poteri forti sono sempre in cerca di revisionismo storico e di utilità politica. La gente - noi - dimentica presto e facilmente. E' un po' come il discorso dell'esportare democrazia: chissà perchè nessuno si è mai preso la briga di esportarla in Nicaragua (contras), Cile (Pinochet a bracetto con la CIA), in Congo (Lumumba assassinato e sostituito da Mobuto), Sudafrica e via dicendo.
Altro che omelie...

Franca ha detto...

@ Invernomuto:

Hai risposto anche per me

Oby ha detto...

Con me sfondi una porta aperta, ti appoggio pienamente. Peccato per i milioni di italiani che non la pensano cosí, accecati da Tv e propagande, e che pensano pure di essere nel giusto.

Associazione ImperiaParla! ha detto...

I telegiornali (perlomeno quelli che ho sentito io al volo) mica hanno parlato di "franchisti", si sono limitati a dire della beatificazione e degli incidenti avvenuti a margine.

Anonimo ha detto...

@Franca: grazie... =)

Anonimo ha detto...

Scusa "invernomuto", ma non riesco a capire cosa intendi dicendo che "la vita pubblica non deve essere condizionata eccetera...": vedere un crocifisso appeso a una parete di condiziona la vita pubblica? Allora dovremmo anche demolire tutte le chiese e far smettere di suonare tutte le campane nei paesi e nelle città!
Fabio

Anonimo ha detto...

E' uno scandalo, ma perfettamente in linea con quanto mostra questo pontificato: una forte voglia di tornare a ciò che precedeva il Concilio Vaticano II.

@Fabio (e scusate l'O.T.)
A parte il fatto che la Chiesa cattolica ha guastato la storia d'Italia non solo tra l'Unità e il Patto Gentiloni del 1913, bensì fin dagli albori (lo diceva già Machiavelli), tu confondi tra libertà di culto e imposizione di un culto.
Se mi parli di appartenenza storica, preferisco la foto di Mazzini, in aula. Io non sento il cattolicesimo come una mia appartenenza storica. La Chiesa ostacolò, come ho già scritto, l'Unità d'Italia. E' un fatto.
Inoltre, uno straniero che venga in Italia dovrà rispettare la nostra Costituzione, non tanto una religione che NON è di Stato, per fortuna.

Quel che si stava dicendo, comunque, è che in Italia la Chiesa sta cercando di tirare i fili politici sempre più spesso, mettendo in discussione anche importanti traguardi raggiunti anni fa, come la legge sull'aborto. Mentre tira schiaffi alla democrazia presentando i franchisti come martiri. Ciò sulla base di ragionamenti come i tuoi (si veda la disputa sulle "radici cristiane" dell'Europa, come non ci fosse mai stata la Guerra dei Trent'anni!). Non confondiamo coi crocifissi.

Visto che siamo in termini di Chiesa, sai cosa diceva quel tale? Redde Caesari quae sunt Caesaris, quae sunt Dei Deo...E un altro, libera Chiesa in libero Stato.
Ciao.

guccia ha detto...

Roma è una città di grandi contraddizioni, proprio ieri me ne godevo la bellezza dei suoi angoli più nascosti, ma nello stesso tempo ragazzi dovevano contestare l'obbrobrio di questa beatificazione. La chiesa è densa di contraddizioni, predica l'amore e premia l'odio.

Anonimo ha detto...

@invernomuto:
Ma quale imposizione di un culto? Cosa c'è di più libero di scegliere di mettere o meno un crocifisso nelle aule di scuola? Al contrario, sarebbe una imposizione vietare di metterlo, scusa.

Inoltre non ho mai detto che tu debba sentire il cattolicesimo come tua appartenenza storica, però è indubbio che appartenga all'Italia. E' inevitabilmente intrinseco nella cultura di questa nazione.

Che la Chiesa ostacolò l'Unità d'Italia è una frase opinabile. In ogni caso si sarebbe trattato di motivazioni storiche, legate al potere temporale del Papa, e non certo religiose.

Sul "tirare i fili politici" da parte della Chiesa, non vedo perché come organismo non debba intervenire a dire la sua in quanto Ente senza dubbio autorevole. In Italia tutti commentano tutto e non vedo perché quando lo fanno i vescovi debbano essere bacchettati o accusati di intromissione. La Chiesa si occupa dell'uomo e la politica si dovrebbe occupare dell'uomo: ergo la Chiesa qualche dritta in materia è giusto che la dia.

Vero che uno straniero che arriva in Italia dovrebbe rispettare la Costituzione, ma proprio la Costituzione tutela la liberà di fede religiosa, dunque anche la libertà di apporre in una scuola pubblica 70 crocifissi.
Fabio

Anonimo ha detto...

Scusate di nuovo l'intromissione, ma mi sono dimenticato di un passaggio.

Non è un caso se la famosa frase che tu citi - "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" - sia stata scritta nel Vangelo. Furono infatti proprio i cattolici, fin dall'inizio della propria storia, a sostenere con questa frase l'idea di laicità dello Stato, rifiutando di adorare l'imperatore come un Dio. Oggi tutto questo viene invece travisato e interpretato proprio all'opposto.
Fabio

Anonimo ha detto...

Certo, sarebbe un'imposizione il vietarlo, ma è anche un'imposizione (scusa la tautologia) l'imporlo. Quel preside ha preso i crocifissi per ottemperare ad una legge anteguerra e mai abrogata che li impone. Non è stata una libera scelta, l'ha detto il preside stesso.

Ciò che è intrinseco non è necessariamente corretto.

Mica tanto opinabile, inoltre, il fatto di vietare ai cattolici di andare a votare nello Stato in cui vivevano - con la conseguenza che non si poteva avere un maggior dibattito per l'estensione del suffragio, ad esempio - o lo stesso mancato riconoscimento dello Stato in cui, però, operava tramite l'Azione Cattolica, cose che succedevano dopo il 1861. E non credo, venendo più al presente, che la lotta contro il divorzio ed altri progressi sociali in Italia fosse di carattere storico.
Né è un fatto opinabile ciò che diceva Machiavelli sull'intralcio della Chiesa nel formare l'Unità d'Italia.

Né è un argomento pacifico l'intromissione del clero nella vita politica italiana con argomenti religiosi, per due motivi:
1) l'Italia è uno Stato laico, quindi non è tenuta - come sembrano volere le alte sfere cattoliche - al rispetto del credo cattolico.
2) le alte sfere vaticane non hanno mai ricambiato molto quel che gli veniva concesso in ambito politico in Italia: si veda il caso Marcinkus-IOR, si veda Bertone che vuole che non ci siano più inchieste sui beni della Chiesa, come fossero inviolabili.
Per non parlare del vilipendio ad un'istituzione come il referendum, con l'invito ad andare al mare (all'epoca del referendum sulla procreazione assistita). Quest'istituzione dovrebbe dare "dritte" (fossero solo dritte) sulla vita civile?

Ripeto le citazioni suddette: c'è una divisione netta, tra Stato e Chiesa. O ci dovrebbe essere.

Infine, tu hai parlato, nell'ambito degli stranieri, del crocifisso come simbolo della nazione Italia. Ma l'Italia, ripeto, è uno Stato laico: perciò parlo della Costituzione. La religione viene dopo la Costituzione, in uno Stato laico.

DA ultimo, non sono invernomuto. Grazie.

Anonimo ha detto...

Spiacente Davide per averti confuso con "invernomuto", si è trattato chiaramente di un lapsus visto che era evidente stessi rispondendo a te.

Lotta al divorzio e altri "progressi sociali" (?): non sono chiaramente questioni soltanto storiche (ma culturali sì) e non vedo perché la Chiesa non debba intervenire su questioni - come ho già detto in precedenza - che trattano dell'uomo, dando un'indicazione a chi alla Chiesa si affida in quanto credente.

Presunto intalcio della Chiesa all'unità d'Italia: già il fatto che dici che lo sosteneva Machiavelli conferma che si tratta di un punto di vista e, in quanto tale, opinabile. O Machiavelli è custode della verità storica?

Presunta intromissione del clero: è chiaro che i vescovi - come ho già detto - suggeriscano ai propri fedeli quali siano le posizioni della Chiesa circa le principali tematiche che riguardano l'umanità. Altrimenti, scusate, la Chiesa a cosa servirebbe? Il suo ruolo quale sarebbe? L'aspetto religioso e spirituale non può essere scisso dal resto della propria esistenza. Uno è cattolico sempre, non soltanto quando va a Messa. Credo che almeno debba esserci rispetto per chi la pensa così, come molti laici dimostrano di avere, mentre la maggior parte - purtroppo - no. Il primo scemo - scusate il termine - che appare in tv magari perché ha partecipato a un reality può dire la sua su aborto, divorzio, matrimoni omosessuali, e invece la Chiesa non può farlo? Maddai...

In merito al tuo punto 2, ti ricordo che esistono dei patti e dei precisi concordati che stabiliscono ruoli e competenze di Stato e Chiesa. Credo però che nessuno possa negare che la Chiesa sia oggi un'istituzione inutile e che sia anzi una risorsa anche per lo Stato, nel rispetto dei reciproci (e autonomi) ruoli.

La divisione netta tra Stato e Chiesa c'è, sono i primi i cattolici a sostenerlo, da sempre. Per esempio in alcuni Paesi islamici questa distinzione, com'è noto, non esiste.

Tornando invece in Italia, che la religione venga dopo la Costituzione è un dato di fatto che io non ho mai negato. La Costituzione, però, garantisce la libertà di culto.

Da ultimo, ripetere due volte la stessa parola è per l'appunto una ripetizione, non una tautologia.
Fabio

Anonimo ha detto...

@Fabio: Vedere un crocifisso appeso a una parete di condiziona la vita pubblica? Allora dovremmo anche demolire tutte le chiese e far smettere di suonare tutte le campane nei paesi e nelle città!

Non mi sembra di aver scritto questo. Primo, perchè è inutile ed irrispettoso verso chi crede. Secondo, perchè se avessi scritto una cosa del genere, avrei offeso da solo la mia intelligenza.

Ho semplicemente detto - e qui lo ripeto - che la vita pubblica di ogni cittadino non deve esser condizionata in alcun modo da qualsivoglia credenza. Questo per dire - tanto per portare esempi concreti - che della beatificazione di questi 500 franchisti, m'importa poco. Posso leggerla come segno di incoerenza, ma non mi cambia la vita. Cambia la mia vita, quella di ogni singolo individuo, quando l'ingerenza della Chiesa o di altro "ente religioso" limita le mie scelte su aborto, divorzio, cellule staminali, etero ed omosessualità, coppie di fatto, eutanasia. Argomenti che - se permetti - vorrei essere in grado di gestire per conto mio, senza che un terzo - in nome di un qualcosa, sia essa Dio o chi per lui - decida per me. In soldoni: se un cristiano non vuole abortire, non può impedirlo a me di farlo. Se non vuole far uso di staminali, non può impedirlo a me di farlo. Innanzitutto perchè sono scelte personali (e credo che fin qui non ci sia nulla da obiettare). E poi - tanto per dirla tutta - trovo alquanto contrastante il tutelare una vita ed al tempo stesso avallare comportamenti a dir poco riprovevoli. La Chiesa e le istituzioni religiose facciano il loro dovere: si dedichino alle anime. Che al corpo ci badiamo benissimo da soli.

Anonimo ha detto...

Su divorzio e progressi sociali la Chiesa non dovrebbe intervenire a gamba tesa, come è solita fare, perché, non ledendo questi sviluppi sociali alcuna persona, si intromette nella legislazione di uno Stato sovrano. E difatti non ho citato l'aborto, dove il discorso riguarda la vita umana e si fa quindi più complesso, sebbene condivida molto ciò che afferma invernomuto.

Machiavelli non è portatore della verità storica, ma è un punto di vista autorevole, spero, che documenta un certo dato di fatto. Specialmente dato che non è, quello di Machiavelli, un giudizio valutativo, bensì politico-geografico, che si sarebbe ripresentato alla vigilia del 1861.

Il problema è inoltre l'inverso di quello da te affermato. Quello che va al reality non ha alcun ascendente su grandi masse - o almeno si spera non lo abbia -, la Chiesa sì, e si avvale di elementi che vanno oltre una logica terrena, e non sono quindi falsificabili (nel senso popperiano). Perciò non è possibile un'intromissione continua come fosse un ente qualsiasi in quella che, come dicevo sopra, è la legislazione di uno Stato sovrano (e laico). Questo per ciò che non riguarda situazioni eticamente complesse come quella dell'aborto, come detto. Che comunque permangono legate ai valori della società.

Non sempre, inoltre, i Concordati (quello del '29 e quello rinnovato da Craxi) coprono tutti i punti. Quello a cui mi riferivo era un'etica di comportamento che alle alte sfere vaticane, spesso, è mancata. Come nel caso del post in questione, dove una mancanza di etica ha permesso la beatificazione di quasi 500 sostenitori di un dittatore, ma anche in casi più gravi.

Se esisteva lo Stato della Chiesa, fino al XIX sec. con successive rivendicazioni e territorio - di 0,44 kmq ma pur sempre territorio - poi concesso, vuol dire che questa scissione non è poi così certa.
Né i Cattolici mi sembra abbiano mai fatto pressioni, ad esempio, per togliere dallo Statuto Albertino l'articolo che proclamava la religione cattolica apostolica romana come religione ufficiale di Stato. Tu parli dei cattolici come se fossero i primi a limitarsi e nel caso farsi autocritica, la Storia non mi sembra l'abbia mostrato spesso. Ripeto: quando un alto esponente come Bertone vuole tappare la bocca ai giornalisti, è sintomo di una certa mentalità dispotica.

Da ultimo, siccome ho definito una parola con la stessa parola (è un'imposizione l'imporlo) è una tautologia, non una ripetizione. Cortesemente parlando.

Anonimo ha detto...

Come ho già scritto, anima e corpo non sono divisibili a seconda delle convenienze e di quello di cui si sta parlando. Ecco perché la Chiesa fornisce il proprio punto di vista su tutte le tematiche che riguardano l'essere umano.

Forse quello che non è chiaro - dai vostri commenti - è che la Chiesa non impone un bel niente a nessuno. Nessuno è obbligato a rispettare quello che sostiene la Chiesa, ci mancherebbe altro. Se uno è credente in Cristo e nella sua Chiesa può seguire i consigli che i vescovi elargiscono, ribadisco giustamente e legittimamente. Ma se qualcun altro credente non lo è, mica è obbligato a seguire le indicazioni. Dunque non vedo dove sia il problema: non vedo perché, "invernomuto", quanto sostenga la Chiesa circa aborto, eutanasia, cellule staminali eccetera, limiti la tua libertà personale.

Per fare un esempio, anche la religione islamica sostiene che non si debba mangiaere carne di maiale. Ebbene io, che non sono islamico, non ritengo di dover rispettare questo suggerimento. Risultato: mangio tranquillamente carne di maiale e il fatto che l'Islam dica di non farlo sinceramente non mi turba né limita la mia libertà personale.

Peraltro aggiungo che in merito ad argomenti non inerenti nello specifico a questioni religiose, anche gli stessi cattolici non sono "obbligati" a seguire le indicazioni del Papa quando interviene "ex cathedra".

Tutto ciò per ribadire che le presunte "intromissioni" della Chiesa sulle tematiche di attualità sono soltanto indicazioni e non vedo perché debbano destare tanto clamore e spesso spavento tra alcuni laici.

Vi chiedo di nuovo: secondo voi quale sarebbe il ruolo della Chiesa? Non certo quello di celebrare riti avulsi dalla realtà e fini a sé stessi, come invece probabilmente piacerebbe a chi continua a intimare ai vescovi di non oltrepassare i confini del Vaticano!
Fabio

Anonimo ha detto...

Davide, è proprio perché la Chiesa si basa su argomenti "ultraterreni" che dovrebbe essere maggiormente presa in considerazione rispetto a un ex del Grande fratello.

Invece - e purtroppo! - chi ha partecipato a un reality ha potenzialmente maggiore ascendente sulla "massa".

Il fatto poi che la Chiesa abbia uno Stato (seppur piccolo è fondamentale per l'autonomia della Chiesa, o preferivi che il Papa vivesse in Italia?) è un altro discorso: tu confondi il piano spirituale con quello temporale.

Bertone non credo abbia mai voluto "tappare la bocca ai giornalisti" ma semplicemente ribadire le posizioni dell'ente che rappresenta davanti ad alcune prese di posizione o interventi contro di essi. Credo che l'impedirgli di intervenire sarebbe violazione della sua libertà di pensiero sancita dalla Costituzione.

Riassumendo, a mio avviso è ora di smetterla di vedere la Chiesa come una specie di associazione per delinquere finalizzata a minare l'autonomia dello Stato italiano e con l'obiettivo di mettersi in tasca più soldi possibili. E' un ente che, seppur fondato da Cristo, è fatto da uomini, che possono sicuramente aver sbagliato e sbagliare di nuovo: di errori e di scuse se ne sono registrate tante nella Storia. Conosco un sacco di preti che lavorano umilmente per portare un po' di felicità e aiutare chi sta peggio, senza secondi fini come il guadagno o il potere.

Franca ha detto...

@ Fabio:

La Chiesa può, anzi deve dare indicazioni ai credenti.
Ma non può nel modo più assoluto dare indicazioni alla politica.
Le leggi le fa lo Stato (laico per Costituzione) poi spetta ai singoli cittadini comportarsi secondo la propria coscienza.
Se per il credente il divorzio è un "peccato" per me non lo è e lo Stato deve garantire la mia libertà di scelta.
La legge che permette di appendere i crocifissi nei luoghi pubblici è superata dai tempi in quanto è bene rendersi conto che viviamo in una società multietnica, multiculturale e multirelisiosa.
E siccome Lo Stato è laico dovrebbe garantire a tutte le religioni pari opportunità.
Anche il Concordato è superato dai tempi e dovrebbe essere rivisto.
Trovo assurdo pagare i sacerdoti che insegnano religione nelle scuole pubbliche di uno Stato laico.
Libero Stato in libera Chiesa.
Liberi entrambi: senza pregiudizi ma anche senza privilegi

Mimmo ha detto...

...non mi aspettavo granchè dal Vaticano.
é tutto ed il contrario di tutto.

mha!

Alzata con pugno ha detto...

Come se non bastasse.

Unknown ha detto...

Diciamolo chiaro che la Chiesa è sempre andata d'accordo con Franco !

Anonimo ha detto...

QUESTO è esattamente quello che intendevo dire...

Anonimo ha detto...

E' la risposta che la chiesa dà al ritocchino di zapatero... (W Zapatero).
Leggi qui
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/chiesa-commento-mauro/ora-religione/ora-religione.html

warszawa ha detto...

e' difficile vivere con lo stato vaticano al confine... vivono a nostre spese e in maniera subdola penetrano nella nostra vita sociale e culturale... non sono degli ottimi vicni...

Anonimo ha detto...

Allora, la questione è molto semplice: qualcuno vuole tappare la bocca alla Chiesa, rea di "intromettersi" nelle questioni politiche italiane. In realtà, a mio avviso, la vicenda non dovrebbe essere inquadrata così.

Prendiamo per esempio la recente richiesta del Papa di obiezione di coscienza da parte dei farmacisi, linkata anche da "invernomuto". Pure in questo caso il Papa ha fornito un'indicazione ai cattolici che svolgono il lavoro di farmacisti. Se uno non è cattolico, è liberissimo di non accogliere quanto suggerito dal pontefice. Non vedo dove sia tutta questa privazione della libertà o intromissione della Chiesa.

Visto che, come ribadisce nuovamente Franca (che ringrazio per ospitarci in questo suo spazio), vige la regola della "libera Chiesa in libero Stato", il fatto che il Papa possa dire la sua è un sinonimo di libertà, mentre tappargli la bocca o invitarlo a stare zitto non sarebbe una privazione della libertà?

Del resto, un cattolico avrà o meno il diritto di avere un'indicazione da parte del proprio "capo spirituale" su tematiche così delicate? Fossi un farmacista cattolico ringrazierei il Papa dell'indicazione, fossi un farmacista non cattolico non vedrei questo suo suggerimento come una privazione della mia libertà.

Franca, sostieni che la Chiesa dovrebbe dare indicazioni ai credenti e non alla politica, ma dimentichi che ci sono anche politici credenti e credenti che fanno i politici. Non riesco a capire di cosa avete paura. I cattolici in politica ascolteranno le indicazioni del Papa, quelli che non sono cattolici invece no: accade tutti i giorni. Il vostro mi pare più un "fastidio" che un reale timore.

La questione poi dei sacerdoti che insegnano nelle scuole pubbliche: sono pagati in quanto lavorano come qualsiasi altro insegnante, non vedo dove stia lo scandalo. E poi la frequentazione dell'ora di religione lo sanno tutti che non è più obbligatoria da anni.

Franca ha detto...

@ Fabio:

Lo scandalo è che i sacerdoti (e gli altri insegnanti laici di religione) sono pagati dallo Stato ma scelti direttamente dalla Curia, senza graduatorie ma su gradimento.
Sono scelti dalla Curia? Bene, che li paghi

Anonimo ha detto...

Ciao Franca, questa beatificazione è davvero oscena! E, per traslato, ne deduco che in Italia ci aspettano dure lotte, se la strategia della Chiesa proseguirà in questa sorta di imbarbarimento storico.
Osvaldo :)

Anonimo ha detto...

@Franca: scandaloso o meno, è previsto da una legge approvata dal Parlamento nel 2000 e, tra l'altro, su proposta del gruppo degli allora Ds.

Franca ha detto...

@ Fabio:

Non tutte le leggi sono giuste.
E' ovvio che finchè esistono si applicano, ma non per questo bisogna condividerle.
Il mio giudizio resta "è scandaloso"

Anonimo ha detto...

@ Franca: sinceramente in Italia di scandaloso mi pare ci sia ben altro rispetto agli insegnanti di religione pagati dallo Stato per il quale lavorano.

maurob ha detto...

Mi viene in mente il fatto di condannare welby e non fargli i funerali cattolici, quando a Pino chet gli hanno fatto i funerali di stato.

Marco Dale ha detto...

Quello che dice Mauro è uno dei tanti paradossi della chiesa,direi uno dei più vergognosi degli ultimi anni!