Una comunità internazionale "distratta" in tutti questi anni ha ampiamente ignorato la Birmania e quello che vi succedeva.
In pochi hanno però ignorato le possibilità economiche che offre questo paese.
Non è un mistero che, a dispetto delle condanne ufficiali, fra i maggiori investitori in Birmania ci siano Francia, USA e Gran Bretagna.Adesso c’è anche la Cina, che insieme alla Russia è riuscita a paralizzare il Consiglio di sicurezza. Per loro non si tratta solamente della tutela dei propri interessi economici, ma anche e soprattutto del sancire che si tratta di "questioni interne al paese".
Ottimo principio da salvaguardare, per chi non vuole che la comunità internazionale possa avere legittimazione nell'andare a occuparsi di loro questioni interne, il Tibet e la Cecenia tanto per intenderci. Nel 2004 fu Parigi a impedire sanzioni europee alla Birmania; stavolta invece il Presidente francese Sarkozy si è tempestivamente affrettato a chiedere alla Total, il colosso petrolifero francese, di rinunciare agli investimenti che fa in quel paese.
La Total ha indirettamente risposto al suo Presidente, attraverso un suo rappresentante intervistato da un portale economico, che una loro ritirata lascerebbe spazio alla concorrenza e che non investono in Birmania da almeno dieci anni. Quello che il portavoce si è dimenticato di dire è che il colosso francese, come
Ma gli affari con la Giunta birmana, francesi, americani, cinesi e indiani ne fanno eccome: solo Total estrae 17 milioni di metri cubi di gas al giorno e l'export delle risorse energetiche è la principale fonte di valuta estera per il paese asiatico.
P.S.
Su www.amnesty.it c'è un appello da firmare in favore di coloro che in questi giorni sono stati arrestati e che corrono seri rischi di essere sottoposti a tortura.
23 commenti:
Già ma sappiamo bene che l'ipocrisia è un bene che non scarseggia mai.
Già firmato quell'appello.
Ne lanci uno io: continuiamo ad occuparcene a scriverne a fare tam tam insomma nel nostro piccolo non lasciamo cadere nel silenzio le loro urla di libertà.
Vado a sottoscrivere l'appello grazie per la segnalazione.:-)
...c'è sempre un buon motivo perchèuna dittatura non venga combattuta..
Ottimo post.
la Cina oramai si sta dimostrando come ilpaladino di tutte le persecuzioni in Asia, sta brillantemente sostituendo gli Usa degli anni del Vietnam.
in ognicaso ora firmo anche l'appello che proproni credo sia il solo forse che non ho ancor firmato.
Questo è un appello che mi sento di sottoscrivere, al contrario di tante altre cose che ho letto e si sono dette in questi giorni nei vari blog.
Grazie per la segnalazione.
commento qui, potrei farlo a qualunque altro tuo post.
volevo solo dirti che per me questo blog è un bel faro, educato e coraggioso, gentile e sfrontato, sottovoce e gridato. tutto insieme.
grazie per questa segnalazione, e per tutto ciò che scrivi.
Un'altra perla, grazie Franca per illuminarmi su cose che non riesco mai a leggere in modo chiaro altrove. La situazione birmana ha dell'incredibile, e purtroppo mi fa capire chiaramente alla luce del comportamento dei nostri governi europei (nostri e non, ovviamente) nel mondo ci sarà sempre l'ipocrisia e la sfacciataggine di saper distinguere il giusto dallo sbagliato, proclamarlo e fare l'opposto.
il business va ben oltre.
Firmo l'appello
Sarà anche per questo che nessuno muove un dito e stanno tutti alla finesta.
pecunia non olet
Arriverà un giorno in cui ideali e valori vinceranno sui denari???
Matteo...
Testa alta e sole in faccia!!!
Ps- Appello firmato
Ora firmo...!
Un'analisi puntuale ed obiettiva, che rende nitida una situazione descritta in modo corretto e realistico.
Sono appena tornato a casa dopo una lunga assenza per motivi di lavoro che mi ha portato fuori dai confini nazionali; posso assicurarti che ovunque il movimento d'opinione a favore della rivoluzione pacifica posta in essere dalla popolazione birmana è fortissimo.
Voglio sperare, con ostinazione, che la protesta non violenta dei monaci e del popolo che li sostiene riesca a svegliare tutte le coscienze "addormentate".
Un ringraziamento particolare a Te, Franca, per questo post, per aver evidenziato questa situazione angosciante.
Credo sia giusto quanto suggerito da Daniele, parliamone e facciamo quanto possibile affinché la questione non cada nel dimenticatoio; ogni giusta parola è un aiuto per tutti i popoli che lottano per la Libertà in ogni angolo della Terra.
Mi appresto a sottoscrivere l'appello al link che hai segnalato.
Con stima....Gianni.
Qualcosa dovrebbe in effetti diventare una "questione interna al paese" ovverosia le risorse!
Firmo subito.
alla fine hai parlato della Birmania.
L'utente sparito nel nulla sarà felice.
Franca, sto pensando ad una iniziativa da fare con i blog e forse non solo con quelli tutti insieme.
A breve farò un post e poi mi direte che pensate della mia proposta. Saranno tranquillamente accettati suggerimenti e correzioni e aggiunte.
Spero possa realizzarsi qualcosa di importante.
Daniele Verzetti, Rockpoeta.
PS Importantissimo!!!: Ovviamente spero che anche tu sia interessata e voglia parteciparvi.
Domani o al massimo il 4 ottobre posterò la mia proposta.
Ciao
Daniele
Bellissimo post... che spiega molte cose che solitamente non vengono dette così chiaramente.
Sono una inguaribile ottimista e spero che il risalto che, giustamente, viene dato alle notizie possa portare a qualche risultato tangibile... ma nel frattempo vado a firmare l'appello.
Grazie Franca...
Paola
Ultimissima postilla (Scusa per i commenti a singhozzo): Alcuni di voi hanno avuto un commento simile altri magari no perchè non sono passato ancora da loro ma non conta
La proposta conterrà indicativamente e non esaustivamente i blogger che vorrei tirare in ballo
Quindi tutti possono intervenire.
Daniele
Sono pienamente d'accordo con te- Anch'io ho di nuovo scritto su quanto sta accadendo. Ciao, Giulia
@ Alicesu
Qualcosa mi dice di no...
Sono senza parole per quello che sta succedendo in Birmania, la gente è ridotta così solo per aver avuto la sfortuna di abitare in una zona ricca di risorse energetiche. Questa al giorno d'oggi è una vera disgrazia...
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