mercoledì 26 marzo 2008

Iraq: 5 anni di carneficina e disperazione


Quota 4.000 morti è arrivata pochi giorni dopo il quinto anniversario dell'inizio della guerra.
La gran parte delle vittime - 3.863 - è morta dopo il famoso annuncio del presidente Bush del maggio 2003: “Le operazioni di combattimento primarie sono terminate”.
Ma se i dati sui caduti Usa sono seguiti con attenzione dalla stampa, le cifre sui morti civili iracheni sono incertissime. Sicuramente sono almeno 100 mila, più di venti volte quelle dei soldati a stelle e strisce. Ma c'è anche chi parla di un milione.

Questo il rapporto “Carneficina e disperazione” pubblicato da Amnesty International sulla situazione irachena (di rainews24 su Agenzie del 20/03/2008).

"Cinque anni dopo l’intervento militare guidato dagli Usa che spodestò Saddam Hussein, l’Iraq rimane uno dei paesi più pericolosi al mondo dal punto di vista dei diritti umani.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani, gli attacchi e gli omicidi settari da parte dei gruppi armati, le torture e i maltrattamenti da parte delle forze governative e la continua detenzione di migliaia di persone sospette (molte delle quali da lungo tempo, senza accusa ne processo) da parte delle forze statunitensi e irachene hanno avuto un impatto devastante, costringendo oltre quattro milioni di iracheni a lasciare le proprie case.
Oggi due iracheni su tre non hanno ancora accesso all’acqua potabile e almeno uno su tre (otto milioni di persone) sopravvive grazie agli aiuti d’emergenza.
“L’amministrazione di Saddam Hussein fu proverbiale per le violazioni dei diritti umani” – ha affermato Malcolm Smart, direttore del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International – “ma la sua destituzione non ha portato alcun sollievo alla popolazione irachena”.
Migliaia di persone sono state uccise o gravemente ferite e comunità che in precedenza vivevano in uno stato di relativa quiete sono state trascinate in aperto conflitto La popolazione civile ha pagato il prezzo più alto. Per molte donne, che ora sono minacciate dai militanti religiosi, le condizioni sono peggiori rispetto ai tempi di Saddam Hussein.
Secondo il rapporto di Amnesty International, anche nella relativamente calma regione settentrionale curda, i passi avanti economici non sono stati accompagnati da un maggiore rispetto dei diritti umani.
“Continuano a giungere segnalazioni di arresti arbitrari, detenzioni e torture anche dalle province curde” – ha sottolineato Smart – “e il dissenso politico è scarsamente tollerato. Oppositori politici sono stati imprigionati senza processo mentre i cosiddetti delitti d’onore, in cui le donne sono assassinate dai propri familiari, restano un problema profondamente radicato che le autorità criticano ma non affrontano in maniera adeguata”.
Nessuno e’ in grado di stabilire esattamente quante persone siano state uccise in Iraq a partire dall’invasione diretta dagli Usa del marzo 2003.
Secondo la ricerca più estesa, condotta congiuntamente dall’Organizzazione mondiale della sanità e dal governo iracheno e pubblicata nel gennaio di quest’anno, dal marzo 2003 al giugno 2006 sono state uccise più di 150.000 persone.
Le Nazioni Unite hanno affermato che nel 2006, ultimo anno su cui sono disponibili dati, sono state uccise almeno 35.000 persone.
Il costante problema dell’insicurezza ha pregiudicato i tentativi di restaurare l’ordine, ma anche quando le autorità irachene sono state messe in grado di far rispettare i diritti umani, hanno ampiamente fallito. I processi sono regolarmente iniqui, con condanne emesse su prove estorte con la tortura. Centinaia di persone sono state condannate a morte".

Intanto Bush sostiene di aver vinto. Ci può spiegare che cosa?

25 commenti:

Maurizio Maestri ha detto...

Ha vinto le paperette al luna park. Questo è l'esempio lampante del male che affligge la democrazia. Scarse informazioni, opinione pubblica deviata, teoria della negazione per le violazioni commesse sempre. Una bugia a forza di ripeterla diviene verità. O no? L'Iraq non era bello prima, non è migliore adesso, non lo sarà fra 5 anni. Spero che la strategia d'uscita non getti nella totale anarchia un paese già anarchico, spero la strategia d'uscita sia solo militare ma che una volta che il ferro dei cannoni sia partito, entri dall'occidente con tutta la prepotenza del caso "l'umanità", quel sentimento cioè che contraddistingue gli uomini giusti.

Anonimo ha detto...

se pensi che lo hanno rivotato...

Finazio ha detto...

E' tutto assurdamente agghiacciante. Quanto vale un uomo per Bush?
Bentrovata Franca, mi sei mancata molto negli ultimi giorni, mi sono mancate la tua dirittura, le tue parole.

Lara ha detto...

Ciao Franca e Bentornata!

Le notizie sono agghiaccianti, Bush è un mostro e ha ragione Alice su: pensare che è stato ri-votato.

isline ha detto...

Mi chiedo se le manovre economiche ed 'energetiche' dietro l'attacco dell'Iraq abbiano portato il raggiungimento dei fini preposti...
Comunque si continua ad aggiornare il numero dei morti, ma ci si è dimenticati dell'incredibile montatura per giustificare la guerra: nessuno è andato in carcere per aver falsificato dati e mentito spudoratamente?
Segnalo un'iniziativa simbolica-polemica:
http://www.huffingtonpost.com/nico-pitney/a-mosaic-4000-americans_b_93044.html

Anonimo ha detto...

Ha fatto danni incalcolabili con la sua stupida follia.

Ed il problema è che non è ancora finita.

articolo21 ha detto...

Ha vinto perchè ha cacciato ed ucciso Saddam visto che non gli serviva più e nazionalizzava il petrolio; ha vinto perchè oggi l'Iraq, seppur lentamente e con fatica, sta entrando nell'orbita geopolitica americana; ha vinto perchè gli americani sono diversi da quelli che ci fanno vedere in televisione (che stanno quasi sempre a New York, Washington o Miami...). E se McCain diventa Presidente ha vinto ancora di più. I 4000 soldati deceduti sono una cifra colossale e mostruosa. Ma le logiche di equilibrio internazionale non calcolano mai i morti, bensì i profitti, le conquiste e i risultati...

Anonimo ha detto...

Se vogliamo aggiungere un ulteriore risultato mettiamo questo: prima c'era un sistema scolastico di stato, scuole statali con programmi comuni e che tutti dovevavo frequentare. Ora non c'è più la scuola di stato ma ci sono quelle delle varie confessioni religiose. Qualcuno in Italia direbbe che sono fortunati.

Anonimo ha detto...

Anch'io ho bisogno che qualcuno me lo spieghi con parole semplici... ché proprio non capisco!

Pino Amoruso ha detto...

Pazzo lui e chi lo vota...E non è ancora finita....Purtroppo!!!

riccardo gavioso ha detto...

Bush si è vinto un posto di rilievo tra i macellai della storia... capace anche di andarne fiero!
Il rapporto è molto triste, ed e difficile aggiungere qualcosa agli ottimi commenti che mi hanno preceduto... forse solo la domanda: "fino a quando?"

BC. Bruno Carioli ha detto...

Che dire, Bush figlio di tanto padre.

zefirina ha detto...

ho letto le lettere dei soldati stanziati in iraq, anche quelli che probabilmente erano partiti convinti di "servire la patria" si sono chiesti poi "cosa ci faccio io qui???"

e chiediamocelo pure noi

cosa ci fanno lì???

magari potremmo mandare un miliardo di mail a bush con questa semplice domanda...
magari funziona...

in un altro mondo

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo.
E se pensiamo anche che i militari hanno utilizzato il fosforo bianco sulla popolazione irachena inerme, possiamo capire quanto siano ancora più agghiaccianti le affermazioni di Bush.
Forse lui ha vinto, ha ottenuto il suo scopo, ma noi comuni cittadini ed esseri umani abbiamo perso tutti.

DS ha detto...

La cosa più scandalosa è che si continua a trattare l'opinione pubblica mondiale come un deficiente che non capisce e si comporta male. La verità è che questa guerra è stata una guerra d'aggressione, che ora si sta perpetuando una occupazione militare illegittima e che se gli occupanti non fossero stati gli USA a quest'ora sarebbero già stati ricacciati a casa a suon di schioppettate. Esattamente come si fece con l'Iraq quando decise, infaustamente, di invadere il Kuwait.
a presto franca,
tommi
p.s. credi ancora veramente che tra berlusconi e prodi non ci sia stata discontinuità? ho letto il tuo ultimo commento!

Chit ha detto...

Aldilà dei rapporti e delle previsioni belloche e sociali direi che bastano le cifre a convincere che sarebbe ora di finirla no?!
Ma il mondo non è più in mano a persone dotate di buonsenso e la sua dichiarazione finale non è che l'ennesima prova.

maxpaglino ha detto...

la guerra è sempre una sconfitta per tutti, la storia lo insegna, George Bush e il suo paparino hanno sulla coscenza incalcolabili vittime, già perchè il vecchio fece la guerra in Iraq nel 1991 guardandosi bene dall'eliminare il dittatore, cosicchè il figlioletto viziato si potesse divertire un decennio dopo.
Come se non bastasse ci sono pronti altri fronti di guerra da cominciare, è pieno di idioti che sfidano il mondo, vedi l'Iran e i suoi esperimenti nucleari ........ speriamo che il futuro presidente degli USA (chiunque sia) non si macchi a sua volta di una guerra col proprio autografo.

rudyguevara ha detto...

ha perso bush,ha perso l'irak,ha perso il mondo.con assurde bugie si è fatto rivotare,ha colto l'occasione ad hoc dell'attentato delle torri gemelle x fare guerra,mascherando il tutto come missione"per esportare la democrazia".e quasi tutta l'europa l'ha seguito.peggio di così!speriamo in un nuovo presidente che abbia più cervello,ma mi sa che se nn vincono obama o hillay,la cosa sarà ancora lunga.

Anonimo ha detto...

E se trona il nanetto c'è chi vuole riportare l'Itali in Iraq... E' agghiacciante, Giulia

Anonimo ha detto...

Cerchiamo di non essere contradditori... nel post precedente parlate di Italia "liberata", qui di Iraq "occupato".
Io invece non vedo alcuna differenza nelle due cose.
Gli Stati Uniti hanno brutalmente violato la libertà e la sovranità dell'Italia sessant'anni fa cosi come oggi violano la sovranità e la libertà dell'Iraq.
Non elevatevi a paladini della libertà che non vi crede nessuno.

maxpaglino ha detto...

@defensor: sessant'anni fa non si trattava solo dell'Italia ma del mondo intero e il rischio era spaventosamente reale, hitler voleva il mondo intero, mentre in Iraq si è fatta una guerra trovando assurdi pretesti soprattutto la seconda volta (armi nucleari mai trovate) ..... sicuramente l'Iraq aveva dei problemi con la dittatura ma il paragone che hai fatto tu è totalmente fuori luogo.

Romina ha detto...

Premesso l'orrore che provo ogni volta che sento parlare di guerra, in questo caso specifico ci troviamo di fronte a una carneficina totalmente insensata. Non esiste nemmeno una parvenza illusoria di motivazione a sostegno di quest'orrore.

"Intanto Bush sostiene di aver vinto. Ci può spiegare che cosa?"

A volte mi chiedo se Bush, quando dice certe cose, lo faccia apposta o se è davvero così. In tutti e due i casi, c'è da piangere.

guccia ha detto...

Quando la guerra viene chiamata missione di pace...

Tisbe ha detto...

Ha vinto? Forse perché non c'è andato lui in Iraq, né un membro della sua famiglia

marina ha detto...

E Berlusconi ipotizza un nostro ritorno in Iraq! Siamo alla follia. Purtoppo tragica.
ciao marina