lunedì 26 maggio 2008

Noi Sinti

Ho letto nel blog de "Il russo" di questa iniziativa che rilancio prendendo da lui il testo che segue.

Noi Sinti

Noi Sinti abbiamo una sola religione: la libertà.
In cambio di questa rinunciamo alla ricchezza, al potere, alla scienza e alla gloria.
Il nostro segreto sta nel godere ogni giorno le piccole cose che la vita ci offre e che gli altri uomini non sanno apprezzare:una mattina di sole, un bagno nella sorgente, lo sguardo di qualcuno che ci ama.
É difficile capire queste cose, Zingari si nasce.
Ci piace camminare sotto le stelle, la nostra è una vita semplice, primitiva.
Ci basta avere per tetto il cielo.
Un fuoco per scaldarci e le nostre canzoni quando siamo tristi.

Vittorio Mayer Pasquale, da "Lacio Drom", rivista di cultura zingara, 1973


FERMIAMO UN GENOCIDIO CULTURALE

Dopo l'ultimo delitto crudele della mistificazione e della calcolata disinformazione non si può più restare in silenzio, occorre agire, questo silenzio è assordante e colpevole.
C'è un'oscura connivenza tra una parte del giornalismo italiano, una parte delle forze dell'ordine, una parte della politica italiana per giustificare un'incivile repressione.
Il 1° Giugno le Associazioni Rom e Sinte in Italia e le associazioni di volontariato, gli artisti, gli intellettuali e le persone di buon senso organizzano a Roma un corteo di protesta civile.

EVITIAMO UN SILENZIO INCIVILE
FAI SENTIRE LA TUA VOCE E PASSA PAROLA!!!

Per promuovere un corteo di protesta civile
contro atti di razzismo nei confronti dei Rom e Sinti in Italia

Roma, domenica 1° giugno 2008

L'iniziativa è promossa da intellettuali italiani e Rom, associazioni, artisti e persone di buona volontà che non vogliono essere strumentalizzati da nessuno.
Le Associazioni che aderiscono all'iniziativa diventano automaticamente anche organizzatori e promotori partecipando con i propri singoli rappresentanti al coordinamento nazionale nel rispetto dei principi che hanno mosso l'iniziativa.

PROGRAMMA (provvisorio)

Ore 9,00 – 11, 00: Ritrovo ingresso Principale Stazione Termini
Ore 11,00: Corteo per le vie di Roma
Ore 15,00: Conferenza stampa e libera discussione da parte dei manifestanti e dei rappresentanti delle Associazioni aderenti all'evento
Creazione di un Coordinamento nazionale permanente per la difesa della dignità della cultura e dei diritti civili dei Rom e Sinti in Italia
Ore 18,00: Esibizioni musicali con Alexian Group, Taraf de Bucarest e di tutti i musicisti e artisti aderenti

La partecipazione è libera e gratuita
LE ADESIONI SONO APERTE A TUTTI

Per informazioni e adesioni:
ASSOCIAZIONE NAZIONALE THÈM ROMANÒ ONLUS
associazione autonoma di Rom e Sinti
Tel: 0872 660099 cell. 340 6278489
http://www.associazionethemromano.it
email:
spithrom@webzone.it
http://www.alexian.it

PER ADERIRE CLICCA QUI

Non possiamo rimanere inerti di fronte alla situazione oscurantista che stiamo vivendo

AGGIORNAMENTO:

La manifestazione è stata spostata all' 8 giugno


38 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito di rom, Franca, dai un occhiata a questo link che riguarda il rapimento - quasi certamente un falso - di Ponticelli che ha portato all'attacco al campo nomadi:
http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2008/5/18_Follia_antizigana_in_Italia._EveryOne_sul_rapimento_di_Napoli.html

Pino Amoruso ha detto...

Ho letto già sul blog di "Bradipa"... aderirò!!!
Buona settimana ;-)

Anonimo ha detto...

Noi proprio non riusciamo a comprendere, stiamo ancora al livello mentale del "barbaro invasore", non riusciamo proprio a vivere e lasciar vivere... dobbiamo per forza costringere gli altri ad essere come noi?

Anonimo ha detto...

Vedo che state ripartendo da Anna Miari Franzoni e dai sinti, per farvi un identità politica nuova..

http://caffenero.ilcannocchiale.it/comments/1917440

guccia ha detto...

Per fortuna, finalmente, una risposta! Pronta ad aderire e a credere che ci lasceremo presto alle spalle questo cattivo vento.

Unknown ha detto...

La mentalità dell'arabo invasore, del romeno invasore, dell'africano invasore, sono tutte idee maturate nella logica razzista della Lega Nord in particolare e della destra in generale. E forse anche fra qualche sinistroide veltrusconiano anche se non arriverebbero mai ai loro livelli di depravazione. Credo proprio di no, o spero.

il Russo ha detto...

Brava Franca, tutti quelli come noi affamati di vera democrazia devono combattere questi coprofagi di destra.

Anonimo ha detto...

Bene un altro post sul tema. Onore all'Incarcerato che ha lanciato per primo la pubblicità di questa manifestazione coinvolgendo poi man mano tutti noi.

Anonimo ha detto...

Cara Franca, rilancio con questa iniziativa:
http://www.womeninthecity.articolo21.com/it/finestreaperte.php?id=873
FRIMA GLI APPELLI
*Giornalisti contro il razzismo.
I media rispettino il popolo Rom
*Libera Universita' delle donne
A difesa del popolo e della cultura Rom
*Comunita' Ebraica di Roma
Sicurezza Si, Intolleranza No
;-) duccio

riccardo gavioso ha detto...

il razzismo ha vinto e ora passa alla cassa. Giusto lottare, ma sarà molto dura!

Pike ha detto...

Denunciare i comportamenti illegali degli stranieri che delinquono, non è essere razzisti.

Se credete di ripartire dalla resistenza l'antifascismo la tolleranza e frizzi lazzi non andrete chissà dove...

Saluti.
http://caffenero.ilcannocchiale.it/comments/1917440

Franca ha detto...

@ Pike:

Credi non sappia leggere?
Avevi già detto la tua...
E comunque, non credo che a te debba interessare da dove noi vogliamo ripartire...

zefirina ha detto...

avevo letto di qeusta iniziativa mi pare da anna, ci andrò, passano sempre vicino casa mia, franca ma se vieni a roma me lo fai sapere????

mi farebbe piacere conoscerti di persona personalmente

Giangidoe ha detto...

Io non conosco troppo bene la cultura Rom, nè soprattutto gli sviluppi positivi che essa ha avuto negli ultimi anni (scolarizzazione dei bambini, occupazione regolare, eccetera).
Qualcosa mi aveva raccontato tempo fa un'amica che aveva fatto un'esperienza di volontariato in un campo Rom qui a Roma, spiegandomi che il campo stesso era quasi diviso in due in base a quei fattori prima accennati di stabilità e adesione alle regole civili.
Certo è che difficile crescere con racconti (e i fatti di cronaca) di "zingari" che rapiscono bambini, rubano, storpiano volontariamente i propri figli, elemosinano per stile di vita, eccetera, e poi rivedere (anche se di pochissimo) quelle posizioni -direi quasi- "istituzionalizzate".
Ci vogliono cultura, coraggio e serenità mentale.
In Italia su cosa possiamo contare?

Anonimo ha detto...

@ GIANGIDOE e per tutti: Per onore di cronaca, non esistono casi accertati di rapimenti di minori da parte delle comunità zingare in Italia.
Gli zingari in Europa sono 12 milioni, in Francia ogni paese sopra i 5mila abitanti ha una area attrezzata per i nomadi, ma aiuta gli stanziali con sussidi per 6 mesi, l'integrazione scolastica obbligatoria e case popolari in affitto. Ricordo che sono 500.000 gli zingari uccisi nelle camere a gas dal nazzismo, e che in 50 anni non abbiamo fatto nulla per non discriminare e non isolare questa minoranza culturale che prima della guerra viveva di mestieri tipici: cavalli, giostre, musica, ramai (pentole, da non confondersi con i furti di rame oggi che avviene perchè l'economia occidentale capitalista impone un mercato ufficiale ed uno clandestino)
@ FRANCA: grazie per il tuo commento, nessuno, mi sembra leggendo i giornali, è entrato nel merito della mia semplice considerazione.
Alle adesioni virtuali mi piacerebbe sapere quanti blogger ci saranno domenica a Roma!
;-) duccio

Franca ha detto...

@ Sam:

Si Sam, l'avevo già letto.
Purtroppo siamo abituati a "ragionare" solo coi pregiudizi...

Franca ha detto...

@ Zefirina:

Non sarò a Roma per questa particolare occasione, ma conto di venirci entro l'anno perchè voglio portare mio figlio a visitare le Fosse ardeatine prima che a qualcuno venga in mente di chiuderle (sto scherzando...).
Ritengo, infatti, soprattutto in questi tempi di revisionismo, che tocchi alla nostra generazione che pur non avendo vissuto direttamente la Resistenza, ne ha avuto però testimonianza diretta da quelli che l'hanno fatta in prima persona, tramandare il ricordo affinchè la storia non possa essere riscritta.

ArabaFenice ha detto...

Ciao Franca, sai come la penso, l'ho detto anche sul blog di Daniele: no allo squadrismo, no al razzismo e all'intolleranza ma no anche alle isole di impunità e al degrado. L'integrazione passa per la volontà di integrarsi e per l'accettazione delle fondamentali regole di civile convivenza. Ben vengano iniziative come queste che invitano al dialogo sereno.

zefirina ha detto...

allora ti mando privatamente via mail il mio cell

guccia ha detto...

Segnalo che la manifestazione è stata spostata all'otto giugno

guccia ha detto...

zefirina se è l'otto io conto di esserci, aiutami a convincere la mamma ad andarci ;)

guccia ha detto...

arabafenice il concetto di integrazione in Italia assomiglia un pò troppo a quello di assimilazione... che dici?

ArabaFenice ha detto...

@ guccia
Ma non lo so se in Italia il concetto di integrazione assomiglia a quello di assimilazione. Io quando scrivo, parlo solo a nome mio, non degli italiani. e io ho parlato di integrazione, non di assimilazione. Se poi vogliamo discutere di cosa debba essere l'integrazione penso che possa essere interessante. per me l'integrazione è questa: se a te piace portare i pantaloni e me le gonne, che ognuno si vesta come le aggrada.
ma è una altra cosa se si deve sorvolare su comportamenti che offendono i nostri principi e i nostri valori non religiosi ma civili, su cui si basa la Costituzione e tutto il sistema giuridico. Per esempio, una delle cose su cui non sono disposta a sorvolare è lo sfruttamento dei bambini per l'accattonaggio. Ci sono coloro che lo fanno. Che siano la maggioranza o la minoranza o la metà non sta a noi dirlo e non è neppure importante.
La danza, la musica... a chi non piacciono? Ma anche gli zingari devono pur mangiare in qualche modo per cui vivere secondo certe nostre abitudini diventa una necessità naturale, non una costrizione culturale, nonché un diritto dei bambini di quelle comunità, sul cui tenore di vita oggi siamo abituati a chiuder gli occhi.Si parla tanto dei diritti dell'infanzia e poi la situazione di molti bambini zingari è sotto gli occhi di tutti e nessuno se ne fa un cruccio. Anzi sembra che parlarne sia un peccato grave. Non sarà che sono considerati bambini di serie B?
Credo che i diritti dei bambini a esser mantenuti fino alla maggiore età, educati, alfabetizzati sia una priorità assoluta che si pone al di sopra di ogni pretesa pseudo-culturale.Questo è un esempio.
Chiaramente se sapessi quale è la tua idea di integrazione potrei risponderti più precisamente e dirti su cosa convengo e su cosa eventualmente non sono molto d'accordo.

Anonimo ha detto...

Bisogna assolutamente agire e far sentire questa voce... Giulia

stefanodilettomanoppello ha detto...

mmm le televisioni sapranno strumentalizzare anche questo

Pike ha detto...

Ma vede, cara Signora Franca, io non sono del tutto felice che siate stati azzerati.

Perchè i movimenti bene o male Bertinotti li teneva sotto controllo.

Quindi, vedervi "suicidare" mi inquieta.

guccia ha detto...

arabafenice siamo noi a ghettizare i rom in campi nomadi situati su discariche.
Nella società contadina (la nostra) i bambini cominciavano a lavorare a sei, sette anni.
Non so di cosa parli quando ti riferisci a situazioni di degrado dei bambini. Se la comunità è povera, lo sono anche i bambini.
Per adattarsi alle nostre convenzioni sociali hanno iniziato a mandare i bambini a scuola ebbene nelle scuole li ghettizzano in classi speciali. Se uno di loro compie uno sbaglio paga l'intera comunità (per primi i bambini, italiani gli hanno sputato addosso). Con i recenti rastrellamenti dei campi nomadi sono stati costretti a scappare e ritirare i piccoli dalle scuole.


Da wikipedia: Nelle scienze sociali, il termine integrazione indica l'insieme di processi sociali e culturali che rendono l'individuo membro di una società.

Non ti pare che, nel concetto, c'è un qualcosa di problematico?
Comunque non ti stavo attaccando, ragionavo sull'uso del termine che si adatta benissimo ad un concetto di assimilazione. Poi hai snocciolato il tuo pensiero e ora so di pensarla asolutamente diversamente da te.

Capire se si tratta di una minoranza è invece di primissimo rilievo per creare un'identità culturale. In Italia c'è più mafia che in altri paesi, ma non mi permetterei mai di dire che l'Italia è un paese di mafiosi.

zefirina ha detto...

franca vieni a roma, vi offro un caffè nella mia umile magione, tanto le manifestazioni partono quasi sempre da piazza esedra vicina a casa mia, e poi andiamo insieme, se venite in treno vi scorazzo per la città e vi/ti porto alle fosse ardeatine, sempre che tu ti fidi della mia guida alla romana ;-)

guccia sarò stata convincente???
oh ma il caffè te l'offro pure sena la tu mamma e che diamine!

ArabaFenice ha detto...

@ guccia
non mi sono sentita attaccata e credo che i miei toni fossero sereni come lo sono ora. credo che sia doveroso ribadirlo se si vuole un confronto assolutamente sereno anche perché non vorrei inquinare un post che è in ogni caso un bell'invito con dibattiti che poi a lungo andare diventano polemiche stucchevoli.
arabafenice siamo noi a ghettizare i rom in campi nomadi situati su discariche.
Nella società contadina (la nostra) i bambini cominciavano a lavorare a sei, sette anni.
Non so di cosa parli quando ti riferisci a situazioni di degrado dei bambini. Se la comunità è povera, lo sono anche i bambini.
Per adattarsi alle nostre convenzioni sociali hanno iniziato a mandare i bambini a scuola ebbene nelle scuole li ghettizzano in classi speciali. Se uno di loro compie uno sbaglio paga l'intera comunità (per primi i bambini, italiani gli hanno sputato addosso). Con i recenti rastrellamenti dei campi nomadi sono stati costretti a scappare e ritirare i piccoli dalle scuole.

questa è una situazione che non mi piace, che non accetto. Tralascio gli episodi di squadrismo, di sputi e botte non perché non siano rilevanti, anzi, solo perché sono episodi sui quali non c'è niente da aggiungere ad una ferma condanna che do per scontata da parte di persone pensanti come ritengono siamo tutti noi in questa sede.
Parlo solo dello stile di vita ai margini delle discariche. Sei sicura che la causa di questo non sia rinvenibile in una responsabilità delle stesse comunità?
In Italia ci sono immigrati di tantissime nazionalità che sono riusciti ad integrarsi. Non dico che per essi sia tutto facile, ma molti di loro hanno un lavoro, una casa, una famiglia, i loro bimbi vanno a scuola. Molti di essi sono in una situazione di povertà come del resto lo sono molti operai autoctoni che arrivano a stento a fine mese. Chiaramente anche i loro bambini subiscono gli effetti della povertà e devono accontentarsi, non possono certo concedersi i capricci degli altri bambini. Tuttavia, i loro genitori con il sacrificio cercano di provvedere ai loro bisogni.
Purtroppo,nella comunità zingara c'è un diffuso ricorso, invece, allo sfruttamento dei bambini. Ce ne sono troppi ad ogni stazione, ad ogni sottopassaggio, ad ogni angolo di strada, ad ogni semaforo e questo non è un male per la società ma lo è per quei bambini dimenticati.
Allora io dico che bisognerebbe innanzitutto non accettare queste situazioni e poi l'integrazione viene da sè come è avvenuta per gli immigrati di diverse etnie.
Credo che chi viva ai margini di una discarica lo faccia perché non ha un lavoro e chiediamoci se un lavoro lo ha mai cercato. Cosa dovremmo fare? Cedere le nostre case comprate con anni e anni di sudore sulla fronte?
La nostra società le opportunità oneste le offre, per quello che può, sta nella volontà di chi vuole integrarsi coglierle.
Credo che sia evidente che la mia idea di integrazione è una convivenza di etnie, costumi, usi, gusti, sensibilità nel rispetto dei comuni principi morali-civili e delle leggi. Tu dici di pensarla diversamente, liberissima, ma non capisco cosa mi contesti precisamente.
Ma ora ti ribalto la domanda: se tu credi che per alcuni l'integrazione assomigli troppo all'assimilazione, non credi che per altri l'integrazione assomigli un pò troppo al concetto di anarchia, "ognuno fa quel che gli pare"?

marina ha detto...

ciao Franca, è stata spostata all' 8 giugno.
io ci sarò, marina

Anonimo ha detto...

Non possiamo rimanere inerti di fronte alla situazione oscurantista che stiamo vivendo. E non ci rimarremo.

Un sorriso in volo
Mister X di Comicomix

Franca ha detto...

@ Vincenzo:

Ti avevo pregato e sottolineo pregato in più di un'occasione di chiudere il dibattito. Non l'hai voluto fare arrogandoti ogni volta di avere l'ultima parola. Questo non mi piace.
Te l'ho già detto, io rispetto quello che dici tu come chiunque altro, ma pretendo altrettanto rispetto e non permetto insulti a quelli che io considero amici.
Qualche volta lascio passare quelli rivolti a me perchè mi sono difendere benissimo da sola.
A discussione chiusa, aver voluto forzare ancora la mano usando impropriamente questo spazio è stato veramente di cattivo gusto, ma come c'è scritto sopra io gli OT li cancello.
Se vuoi continuare questa discussione usa l'e-mail come hai fatto altre volte, altrimenti chiudiamo qui.

guccia ha detto...

Non solo i rom ma molti altri immigrati vivono condizioni di degrado abitando in otto o nove in micro appartamenti fatiscenti e ammuffiti vittime del racket del lavoro nero (tutto nostrano).
Non sono loro a scegliere dove fermarsi, non possono farlo, scelgono per loro le amministrazioni comunali e creare un campo nomadi su una discarica non rispetta i diritti civili della persona.
Tutti possono migliorare. Infatti anche in Italia i bambini non andavano a scuola e l'obbligo scolastico è stata una conquista lenta. I mediatori culturali con il loro importantissimo lavoro, come ti dicevo, hanno convinto le comunità a mandare i bambini a scuola. Ma se a scuola li ghettizziamo e maltrattiamo, se li costringiamo a scappare, sarà un processo molto lungo e altrettanto controproducente.
Crescere un bambino in un negozio o in un ufficio non è diverso dal portarselo a elemosinare.
La scelta dell'elemosina è rispettabile, rispettabile è allungare la mano e rispettabile è la scelta di decidere se dare o no la monetina.
Quei bambini di cui parli sono tutt'altro che dimenticati. La comunità intera si occupa di loro, giocano e sono felici. Dovremmo provare a pensare che il nostro modello sociale non sia per forza il migliore modello sociale del mondo.
Dici "i loro genitori, con sacrificio, cercano di soddisfare i loro bisogni" Sulle rive del Tevere ho parlato con una ragazza di una comunità appena tornata da una massacrante giornata lavorativa. Gli ho chiesto cosa avesse comprato. Ho visto che aveva comprato i flauti. Gli ho detto di comprare merendine giù di marca, meno care. Mi ha risposto che al suo piccolo piacciono tanto quelle e che piuttosto rinunciava a qualcos'altro. Una donna è venuta disperata da una mia amica a dirle che a scuola non accettavano il suo bambino con la scusa che aveva i pidocchi.
Credo che tu non abbia mai provato a dire ad un datore di lavoro "sono rom", io ho sentito molti ragazzi disperarsi per essere considerati a prescindere malviventi e per questo non riuscire a trovare un lavoro.
Dire: "dovremmo dargli le nostre case comprate col sudore delle nostre fronti" è retorico e controproducente, la lega si attacca a discorsi come questi.
Non vedo anarchia in un popolo che rispetta non solo le nostre leggi, ma persino i nostri riti cattolici.

ArabaFenice ha detto...

@ guccia
su alcuni punti concordo con te.
non ho negato infatti che l'emarginazione ci sia. Anzi, di emarginazione ce ne è più di quanto ci si aspetti leggendo di tanti blog e tanti interventi pro-rom. Scusa la franchezza ma credo che i rom non rientrino nella cerchia delle mie amicizie come non rientrano in quella di tanti che li difendono sotto ogni profilo (chiaramente mi riferisco a gente che conosco personalmente e non a te). credo però che ci sia anche una volontà di non-integrazione. Non concordo con te però quando mi fai gli esempi sulla società contadina: almeno sotto il profilo dello sfruttamento dei minori abbiamo fatto passi in avanti e dobbiamo continuare su questa strada, anche se dei casi isolati esisteranno tutt'oggi.
Non credo affatto che Crescere un bambino in un negozio o in un ufficio non è diverso dal portarselo a elemosinare.
Prima di tutto perché i bambini non crescono né nei negozi né, tantomeno, negli uffici. Vanno a scuola, fanno i compiti, giocano con i loro coetanei, alcuni fanno sport. Qualcuno può passare del tempo accanto ai genitori nelle loro attività commerciali ma è una cosa molto diversa dal chiedere l'elemosina su una strada, ai semafori, che è una cosa tra l'altro che espone i bambini a pericoli.
E poi così cosa si insegna ai bambini? Che per provvedere alle proprie necessità bisogna chiedere denaro agli altri? Se questa è non è cultura di rifiuto del lavoro ditemi voi che cos'è.Ai bambini vanno dati gli strumenti per costruirsi un futuro!
Liberi di chiedere l'elemosina, nessuno glielo vuole vietare sebbene io non sopporterei di vivere di elemosina. in fondo, se non utilizzano i bambini, non infrangono nessuna legge, ma è il lavoro quello che facilita l'integrazione, che è comunque avvenuta con molti immigrati.
Mi rendo conto delle difficoltà di trovare un lavoro, specialmente in certi casi e soprattutto ora che il lavoro scarseggia per tutti; del resto non è l'unica forma di discriminazione che ancora viene adottata: anche lo donne lo sono, tanto per fare un esempio.
Tuttavia, molti immigrati, anche essi potenziali vittime di pregiudizi e razzismo, hanno un lavoro. E molti che non hanno la stessa fortuna cercano di sbarcare il lunario vendendo - a volte nell'illegalità - borse, bracciali, incensi, stampe, manufatti artigianali. non so tu ma io non ho mai visto uno zingaro fare altrettanto. E allora se non si ha un lavoro stabile o improvvisato, come si può sopravvivere? O di assistenzialismo o di elemosina e furtarelli e né l'una né l'altra alternativa mi pare che mettano le basi per una vera integrazione.
Per carità, probabilmente non sono tutti così, ma io - sono sincera, che posso farci - giuro di non aver mai visto in vita mia uno zingaro che lavora.se non ne ho visto neppure uno, non posso mica inventarmelo.
E' chiaro che nessuno ha la verità in tasca e che a questo punto non si tratta di idee - perché qui tutti condanniamo la violenza, lo squadrimso, le aggressioni e tutti auspichiamo una società di convivenza secondo le proprie culture in accordo con le leggi - ma si tratta di diverse percezioni della realtà in base alle proprie esperienze. La realtà che comunque non è mai tutta bianca o tutta nera, ma è una scala di grigi.
Spero, con la mia franchezza, di non essermi fatta troppi nemici:-P

Franca ha detto...

@ Arabafenice:

Farsi dei nemici? Perchè mai?
La franchezza e la difesa delle proprie idee nel rispetto di quelle degli altri, senza offese nei confronti di nessuno, non dovrebbe concorrere alla creazione di nemici.
Io penso che giudicare da fuori senza vivere personalmente il problema sia facile, ma giudicare solo in base a pregiudizi sia sbagliato.
Riusciremo mai a realizzare una società nella quale ciascuno porta la propria cultura, tradizioni ed esperienze e tutti insieme cercano momenti di sintesi, un bilanciamento in cui nessuno sopraffa l’altro?
Un'integrazione che non sia assorbimento?

ArabaFenice ha detto...

@ franca
era una battuta la mia, non hai visto che ho fatto la linguaccia simpatica (:-P)? scherzavo:-)
anche se con vedute diverse il tuo augurio è anche il mio; quello che ho voluto evidenziare è che quella che può essere considerata una forma di assorbimento e di allineamento ai nostri stili di vita è dettata dalle esigenze fisiologiche, dato che oggi il mondo, purtroppo anche per colpa nostra, non consente semplicemente di vivere di ciò che la natura offre spontaneamente.
Detto questo, non ti nascondo che sono la prima a farmi intenerire dagli occhi di un bambino che ti chiede la monetina e, credimi, se ti dico che se metto in discussione certi comportamenti che io vedo nelle comunità zingare è perché credo che anche quei bambini meritino le opportunità di tutti gli altri.Chiaramente alla base sta quello che IO osservo e che non pretendo essere la realtà vista dagli altri
Del resto la realtà, come tu dici, è difficile giudicarla dall'esterno. e comunque è troppo complessa per essere fotografata da una opinione.

guccia ha detto...

Non hai mai visto una zingara vendere dei braccialetti ?!?
Io ne ho uno bellissimo di rame al polso.
Non hai mai visto uno zingaro lavorare?!? I giostrai cosa fanno?!? Tanti ragazzi rom sarebbero offesi da queste tue dichiarazioni.
Stai giudicando a occhi chiusi.
Ho detto quel che dovevo dire.
Abbiamo occhi diversi.
Ma pace sia.
Un saluto.

Chit ha detto...

Premetto che per parlare di un popolo e della sua cultura occorre conoscerla bene e, sui Rom, ho tante cose ancora da imparare e capire.
Ciò premesso, come giustamente avevi già evidenziato tu in un commento su un altro blog, aldilà di tutto qui ormai si è troppo influenzati (coscientemente o meno poco importa) dai media. Tempo fa i "cattivi" erano i marocchini, poi gli albanesi, poi i rumeni, ora i Rom insomma.... le possibilità son due: o stiamo finendo i capri espiatori oppure tra poco la catena ricomincerà