“Nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca – ha detto Paolo Ravasin – oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale”.
Il video, ripreso subito dopo in home page su Repubblica.it, rappresenta una nuova fase di lotta per Paolo Ravasin e per tutta l’Associazione Luca Coscioni per affermare il diritto di ciascun cittadino a decidere sulle proprie cure o trattamenti medici anche, in caso di eventuale incapacità, attraverso dichiarazioni anticipate di trattamento.
Il testo del testamento biologico di Paolo Ravasin
Io Paolo Ravasin nato a Ceggia, in provincia di Venezia il quattro aprile 1960, attualmente ospite presso la Casa Soggiorno Villa delle Magnolie a Monastier, in provincia di Treviso e sono stato adeguatamente informato, nel corso di approfonditi colloqui con il dottor Agostino Paccagnella (06.02.08) e il dottor Guido Zerbinati (06.02.08 e 13.02.08) alla presenza del dottor Camillo Barbisan Presidente del Comitato di Bioetica dell’ULSS 9, dell’evoluzione della mia malattia e della conseguente indicazione ai relativi trattamenti. In particolare per quanto riguarda la possibilità di nutrirmi ed idratarmi. La mia ferma, convinta e documentata volontà in proposito è la seguente:"nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale. Tale rifiuto è da ritenersi efficace anche nella circostanza in cui perdessi qualsivoglia capacità di esprimere e ribadire la mia volontà.Inoltre, a partire dal momento in cui non fossi più in grado di nutrirmi e idratarmi attraverso la mia bocca rifiuto la somministrazione di qualsiasi terapia medica destinata a trattare la malattia di cui sono affetto e oltre altre patologie sopravvenienti intese come complicazioni. Accetto unicamente i farmaci necessari a trattare i sintomi dolorosi derivanti, in particolar modo, dalla disidratazione nella modalità di somministrazione che il mio medico - dottor. Guido Zerbinati o i suoi sostituti - riterrà appropriata.Affermo di essere stato informato e quindi sono pienamente consapevole delle conseguenze a cui mi espongo mediante tale rifiuto che tuttavia considero quale mia insuperabile manifestazione di volontà. Infine oppongo il mio rifiuto ad ogni trasferimento in strutture ospedaliere". Non essendo in grado di sottoscrivere materialmente tale documento a causa della mia infermità attribuisco al medesimo il valore di espressione della mia autentica volontà attraverso una videoregistrazione nel corso della quale ho letto la lettura di questo testo al quale ho dato oralmente il mio assenso e che viene sottoscritto dai testimoni presenti.
34 commenti:
E' mostruoso che una persona debba coscientemente lasciarsi morire di fame perchè in Italia non c'è il diritto all'eutanasia.
alzata con pugno hai perfettamente ragione!è una vergogna che una persona debba coscientemente lasciarsi morire solo perchè in Italia non c'è il diritto all'eutanasia!
queste sono le cose su cui il governo dovrebbe trovare una soluzione,e non pensare solo ai cavoli loro!vedi berlusca!
ciao ciao
E dopo aver visto LE INVASIONI BARBARICHE e soprattutto MARE DENTRO, non posso che quotare anch'io alzata con pugno.
Basterebbe tutelare questa pratica per evitare strumentalizzazioni sull'accanimento terapeutico o simili, questo si. Ma negare in assoluto la possibilità odierna di una "morte dolce" mi sembra quanto meno anacronistico...
Non ho un'opinione sull'eutanasia. Ci dovrei pensare ancora a lungo.
solo una cosa mi sembra palese: i cattolici sono contro l'aborto perché "la vita è un dono di Dio", però sono contro l'eutanasia mettendosi contro Dio: senza macchine l'uomo non vivrebbe, ergo è sostituirsi al Suo volere... No?
Penso che il diritto ad una morte dignitosa non possa essere negato. Dare significato a "morte dignitosa" sta alla coscenza di ognuno di noi e nessuno può sentirsi in diritto di interferire.
gli auguro di poter decidere della sua vita, come lo auguro a tutti.
Non è questione di eutanasia. E’ questione di libertà di scelta…e il signore che ha dichiarato quelle parole ha espresso liberamente la libertà di morire nel caso in cui si riducesse a vivere come un vegetale. Sono perfettamente d’accordo con lui. Ma non sono d’accordo con l’eutanasia…..
Se una vita deve essere degna di essere vissuta, quando si supera la soglia della umana dignità non ci puo essere religione o moralism,o che tenga.
grazie franca per aver aderito, ma come dubitarne? Un abbraccio
Devo dire che il ragionamento di alicesu non fa una grinza. Non ci avevo mai riflettuto, ma lo quoto in pieno!
(sempre che l'uso del verbo "quotare" sia giusto in questo caso)
@ Vincenzo:
Anche l'eutanasia è una questione di libertà di scelta...
Sai bene come la penso, batterci per questo diritto mi sembra il minimo.
in un paese civile non si dovrebbe neanche più parlare di queste cose. e invece eccoci qui, a commentare l'ennesimo caso di persona che vorrebbe solo affermare un suo diritto. è veramente triste.
E' un tema delicato, moltissimo anche. Ci sto pensando molto ultimamente, ma non riesco a prendere una decisione ovvero schierarmi da una parte o l'altra. Ancora ho bisogno di approffondire e di saperne di più. Di certo è un tema che richiede molta sensibiltà e sono in pochi ad averla.. E' la prima volta che passo di qua. A presto e buonagiornata.
Sono i controsensi piuttosto evidenti di un Paese che si vanta di avere scelto la strada delle "libertà"?!?
avevo già visto il video ma hai fatto benissimo a postarlo, è davvero importante
E'incivile che decida della tua vita chi non ha idea del tuo dolore....
Io sono un sostenitore dell'eutanasia, nessuno ti deve obbligare a vivere in quelle condizioni e tanto meno lo Stato, io sono per la dolce morte.
è sempre difficile dre cosa sia meglio in certe situazioni, di sicuro la libertà di scelta è l'unica forma che non lascia scampo ad equivoci (questo non vuol dire essere d'accordo con una o l'altra ipotesi).
tommi
Una battaglia fondamentale.
solo chi è in determinate situazioni può rendersi conto di cosa sia giusto, e l'arroganza della medicina non può sostituirsi alla volontà e alla dignità di chi soffre.
o.t. Un grazie veramente di cuore per aver testimoniato la tua vicinanza in un momento per me speciale, non so come vista la rivoluzione che mi aspetta, ma spero di continuare a meritare la tua amicizia nella blogosfera con il mio piccolo spazio di Resistenza.
ciao Franca a questo punto conviene veramente che il paziente possa decidere sulla eutanasia
sono tre volte che scrivo e cancello
è meglio che ci pensi su anche io
E sarebbe ora che rispettassimo le ultime volontà delle persone. Fino in fondo. Sempre.
ciao franca, sono in partenza. buone vacanze!
tommi
Ho letto che a Venezia c'è un notaio (forse più di uno),che redige -per 1 €- testamenti biologici.
Arriveranno a contestare anche un atto notarile,quelli che non vogliono farsi gli affari loro?
Cristiana
Non riesco a capire come la Chiesa possa essere contro l'accanimento terapeutico...è un modo per 'forzare' la volontà di Dio, o no?
La legge costringe un uomo a morire soffrendo impotente piuttosto che scegliere una via più 'dolce': io credo che sia considerabile una tortura.
Non capisco perchè non rispettare le ultime volontà delle persone, invece di lasciarle lì, a vegetare, per anni... boh... l'accanimento terapeutico non l'ho mai concepito.
E vabbe'... che significa avere Città del Vaticano a Roma eh ? :-(
Il Partito delle Libertà... mi viene da ridere (amaramente).
Di quale libertà parlano se non affrontano in modo positivo uno dei problemi più urgenti e più spinosi del momento: la libertà di decidere della propria vita, delle cure cui vogliamo o non vogliamo essere sottoposti, delle terapie che consideriamo accettabili o meno...
Di quale libertà stiamo parlando?
E' allucinante e assolutamente disumano... Giulia
non posso che dirmi d'accordo con Bruno.
io vivo nel terrore di ridurmi cosi e nn essere in grado di poter dire a tutti di lasciarmi andare in pace!Ho già scritto una specie di testamento bilogico e detto ripetutamente a marito e parenti che NNVOGLIO assolutamente l'accanimento "terapeutico",ma nn so che vaolre legale abbia!Spero di andarmene d'un colpo secco,come mia madre...ciao. Ambrata
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