domenica 23 novembre 2008

Il frutto della guerra

Due albicocche e la tragedia di una mattina che voleva essere di festa.

E' arrivato alle due del pomeriggio del 22 luglio su una macchina guidata dallo zio. Era adagiato sopra un materasso sottile, avvolto in un telo di plastica e stracci ricoperti di sangue che tamponavano le ferite.
Quadratullah, 6 anni, viene trasferito su una barella dagli infermieri del Pronto Soccorso.
Non parla e guarda tutte quelle persone che si stanno muovendo freneticamente attorno a lui con occhi spaventati, pieni di lacrime che non riescono a scendere.
Rimuoviamo gli stracci dalle ferite.
E' un'immagine devastante quella che ci si presenta: la gamba sinistra finisce sotto il ginocchio con due spuntoni d'osso che escono dalla carne viva, quella destra c'è ancora, lacerata dalle ferite. La mano sinistra è devastata, la destra è ferita; la schiena e la zona pelvica riportano ferite profonde da scheggia.
Dovremmo essere abituati a queste scene, ma l'orrore non ammette assuefazione.
Le condizioni di Quadratullah vengono stabilizzate e il bambino viene inviato subito in sala operatoria.
Con lui è arrivato anche il padre, Ajimir Aziz, ferito ad un braccio.
Quando gli chiediamo che cosa è successo, estrae dalla tasca due albicocche scoppiando a piangere.
Questa mattina era andato insieme a Quadratullah a raccogliere le albicocche in un piccolo frutteto vicino alla loro casa, in un villaggio che dista un paio d'ore di macchina da Kabul.
Quadratullah era contento perchè il padre gli stava dedicando la giornata: era il loro gioco, il loro momento per stare insieme.
Poi il bambino ha visto delle albicocche mature a terra e si è allontanato per raccoglierle pensando di portarle alla madre e ai fratelli. Si è chinato a raccogliere i frutti, poi uno scoppio.
E' stato un attimo, come sempre.
Ajimir allunga le due albicocche verso di me che lo guardo interdetta. Gli infermieri mi dicono di prenderle, me le sta donando.
Le prendo in mano, le guardo, le metto in tasca.
Due albicocche e la vita a metà di quadratullah.

Marina Castellano

Da: Emergency n. 48 - Settembre 2008

Questi sono gli effetti collaterali delle nostre missioni di "pace"...

26 commenti:

Unknown ha detto...

Ottime conclusioni Franca e intanto noi sudditi ci dobbiamo sorbire le loro idiozie:
MISSIONI DI PACE. Solo in Italia osano chiamarle così...

Anonimo ha detto...

Un bambino e due albicocche... in questo momento sono commossa... il mio pensiero è fermo a chi, adulto, avrà la forza di spiegare ad un bamino di sei anni perchè. Una semplice parola. Perchè. Con quali parole si potrà mai spiegare una follia simile... ad un bimbo...

Anonimo ha detto...

Che brutta storia, che triste realtà a cui pochi pensano. Quando leggo queste storie, non riesco più ad arrabbiarmi, mi intristisco molto e mi commuovo.
:*(

zefirina ha detto...

sono andata al convegno per la campagna italiana contro le mine, hanno proiettato un filmato anzi due uno girato addirittura da de sica e zavattini negli anni 50 e poi uno più odierno, mi è venuto un macigno sul cuore, non è prorpio pensabile che accadano queste cose e che noi per tanto tempo siamo stati i fabbricanti di queste mine

articolo21 ha detto...

Storie di quotidiana follia.

Anonimo ha detto...

Basta con le guerre, BASTA!

Anonimo ha detto...

Tanto va tutto bene, siamo noi che vediamo le cose negative, siamo noi di sinistra che siamo comunisti (quindi in errore per defoult), coglioni, bamboccioni, fannulloni, tristi, pessimisti, conniventi con le frange estreme della sinistra violenta, buonisti, antidemocratici, anti liberisti, anti tutto, perfini anti sviluppo,...
Ciao Franca, grazie per i tuoi commenti, anche se io ne lascio pochi. :@ duccio

Romina ha detto...

Orrore, orrore e ancora orrore.
Per certe persone venire al mondo significa solo soffrire ed essere vittime di colossali ingiustizie.

La mia fiducia nel genere umano è sempre più scarsa.

Chit ha detto...

Questi sono gli effetti di un mondo che fatico sempre di più a chiamare ancora tale!?!

Oby ha detto...

Questo post fa piangere..come tante pagine della storia mondiale, mi domando se tutto questo finirá mai. Dannata ambizione umana.

Damiano Aliprandi ha detto...

L'Afghanistan è in guerra, i talebani in realtà controllano ancora gran parte del territorio. Altro che missione di pace.

E intanto pare che Obama voglia mandare via i soldati dall'Iraq per trasferirli in Afganistan...

Da male in peggio.

isline ha detto...

Ho ascoltato con rabbia ieri un servizio sulla partenza di nostri aerei da ricognizione in Afghanistan. Hanno detto che non verranno in alcun modo usati per conflitti a fuoco: per questo dovremmo sentirci la coscienza a posto?

Anonimo ha detto...

La guerra per la pace, e siamo pure così deficenti da crederci ancora... (non tutti almeno).
In parte siamo responsabili anche noi, partecipiamo come spettatori allo scempio.

Vale ha detto...

Che male che fa.

marina ha detto...

chi ci perdonerà?
ma tanto noi siamo qui e non dobbiamo guardare gli occhi di quel bambino!
marina

Tisbe ha detto...

Difficile da commentare. Troppo difficile... Chissà se l'umanità sarà mai capace di superare se stessa come aveva auspicato Nietzsche.

Anonimo ha detto...

Un passo, un altro e poi...

Non riesco neanche a pensarlo, e poi suo padre che era davanti a lui...

Resto ammutolito. Lacrime, scendono, in silenzio.

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Un giorno la storia vendicherà queste povere anime. Troppa ingiustizia hanno subito.

ReAnto ha detto...

Guerra: la vita a metà di quadratullah.Pace: la morte di Vito sotto un tubo di ghisa...

il Russo ha detto...

No Schiavi, la storia non ha mai vendicato le vittime innocenti, Pinochet, Franco e tutti gli altri sono morti nel loro letto, solo la mano dell'uomo a volte è riuscita a cambiarne il corso...

BC. Bruno Carioli ha detto...

Un racconto amaro e struggente che rappresenta le infinite e quotidiane vicende che in molte parti del mondo avvengono nell'assoluti silenzio del mondo civile.
Che spesso alimenta grandi e piccoli arsenali.

Anonimo ha detto...

mamma mia...ho i birvidi...è agghiacciante..l'ennesima vita praticamente spezzata da questa assurda gurra...cmabierà mai l'uomo?

pansy ha detto...

Tutto questo fa male. Non posso che esprimere il mio dispiacere..

guccia ha detto...

Non possono succedere queste cose!

Pontiggia a suo tempo scriveva un aforisma brevissimo enfatizzando il paradosso.

Soldati: operatori di pace.

Angelo D'Amore ha detto...

scusate l'intrusione

ARBUSTUM: LA CASAL DI PRINCIPE MENO CONOSCIUTA

la mia zienda agrituristica compie 5 anni.
e' stato un lungo periodo di silenzioso impegno sul territorio.
spero che anche grazie a voi, il mio messaggio riesca a trovare maggiore visibilita'.

Angela ha detto...

Franca, ti scopro attraverso Marina.
Grazie davvero, per questo blog. ti linko