La paura e l'insicurezza non sono più in cima alle preoccupazioni dei cittadini. La ragione non è dovuta alla diminuzione dei reati (già il Sole 24 Ore segnalava in agosto il decremento cominciato nel giugno del 2007 prima del governo Berlusconi), ma perché la macchina goebbelsiana della propaganda televisiva, in particolare dei Tg Mediaset e Tg1 Rai si è fermata.
Parola di Ilvo Diamanti su Repubblica (23/11).
Parola di Ilvo Diamanti su Repubblica (23/11).
Finalmente si scopre che la cosiddetta «percezione di insicurezza» dei cittadini, il convitato di pietra della politica, è un'arma caricata a comando. Così come è avvenuto con la campagna mediatica di mistificazione contro l'indulto.
Nonostante questa novità il Senato sta preparando per Natale un regalo avvelenato, l'ennesimo pacchetto sicurezza. A leggere i 55 articoli del disegno di legge si rimane sconvolti per l'insieme caotico di misure che calpestano diritti umani, Costituzione, principi elementari di ragionevolezza con l'unico risultato di distruggere la già dissestata macchina della giustizia e di far esplodere le carceri già oltre il limite di sopportabilità.
Ma quel che lascia sgomenti è l'acquiescenza con cui si accetta da parte di intellettuali, mass media e movimenti che si faccia strage del diritto e della legalità. Le campagne securitarie hanno raggiunto un risultato davvero eccezionale: l'assuefazione a ripetuti e ossessivi interventi che costruiscono un nuovo sistema che è stato efficacemente definito come populismo penale.
Il catalogo degli orrori spazia dai problemi del «decoro» urbano alla mafia. Così si prevedono sanzioni non inferiori a 500 euro per chi insozzi le pubbliche vie e l'indurimento del regime penitenziario del 41 bis e la riapertura delle carceri speciali di Pianosa e dell'Asinara (mentre Obama chiuderà Guantanamo!). Si monetizza il rinnovo del permesso di soggiorno con una tassa di 200 euro. Si prevede la reclusione fino a tre anni per chi usa i minori per l'accattonaggio e la decadenza dall'esercizio della potestà genitoriale. L'ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato viene sanzionato con l'arresto e l'ammenda sino a 10.000 euro e la permanenza nei centri di identificazione viene estesa fino a diciotto mesi. Infine si prevede l'istituzione un registro presso il ministero dell'Interno per le persone senza fissa dimora e di ronde private per attività di presidio del territorio.
Siamo di fronte alla «galera sociale»: così il senatore Vito Carofiglio nel corso della discussione a Palazzo Madama ha magistralmente definito questo coacervo di norme intrise di demagogia. Qualcuno/a penserà che queste misure non siano per lui o per lei: hanno di mira gli immigrati, i poveri, la criminalità organizzata, dunque non sono preoccupanti. In realtà, quando si stravolgono i principi fondamentali di uguaglianza, la deriva autoritaria e razzista è destinata a non fermarsi e a coinvolgere sempre più soggetti fino a colpire tutta la società. La madre delle emergenze è sempre incinta. Dalla droga al terrorismo, dagli zingari alle prostitute, dai matti ai writers c'è sempre una guerra da combattere. Alla fine arriva anche il tempo per chi in politica la pensa diversamente.
La banalità del regime è tutta qui, nell'incedere lento ma inesorabile con cui conquista le coscienze e il senso comune. Lo sciopero del 12 dicembre può essere l'occasione per rompere le catene, urlare per il rispetto dei diritti e conquistare una diversa egemonia. Chiediamo troppo?
Nonostante questa novità il Senato sta preparando per Natale un regalo avvelenato, l'ennesimo pacchetto sicurezza. A leggere i 55 articoli del disegno di legge si rimane sconvolti per l'insieme caotico di misure che calpestano diritti umani, Costituzione, principi elementari di ragionevolezza con l'unico risultato di distruggere la già dissestata macchina della giustizia e di far esplodere le carceri già oltre il limite di sopportabilità.
Ma quel che lascia sgomenti è l'acquiescenza con cui si accetta da parte di intellettuali, mass media e movimenti che si faccia strage del diritto e della legalità. Le campagne securitarie hanno raggiunto un risultato davvero eccezionale: l'assuefazione a ripetuti e ossessivi interventi che costruiscono un nuovo sistema che è stato efficacemente definito come populismo penale.
Il catalogo degli orrori spazia dai problemi del «decoro» urbano alla mafia. Così si prevedono sanzioni non inferiori a 500 euro per chi insozzi le pubbliche vie e l'indurimento del regime penitenziario del 41 bis e la riapertura delle carceri speciali di Pianosa e dell'Asinara (mentre Obama chiuderà Guantanamo!). Si monetizza il rinnovo del permesso di soggiorno con una tassa di 200 euro. Si prevede la reclusione fino a tre anni per chi usa i minori per l'accattonaggio e la decadenza dall'esercizio della potestà genitoriale. L'ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato viene sanzionato con l'arresto e l'ammenda sino a 10.000 euro e la permanenza nei centri di identificazione viene estesa fino a diciotto mesi. Infine si prevede l'istituzione un registro presso il ministero dell'Interno per le persone senza fissa dimora e di ronde private per attività di presidio del territorio.
Siamo di fronte alla «galera sociale»: così il senatore Vito Carofiglio nel corso della discussione a Palazzo Madama ha magistralmente definito questo coacervo di norme intrise di demagogia. Qualcuno/a penserà che queste misure non siano per lui o per lei: hanno di mira gli immigrati, i poveri, la criminalità organizzata, dunque non sono preoccupanti. In realtà, quando si stravolgono i principi fondamentali di uguaglianza, la deriva autoritaria e razzista è destinata a non fermarsi e a coinvolgere sempre più soggetti fino a colpire tutta la società. La madre delle emergenze è sempre incinta. Dalla droga al terrorismo, dagli zingari alle prostitute, dai matti ai writers c'è sempre una guerra da combattere. Alla fine arriva anche il tempo per chi in politica la pensa diversamente.
La banalità del regime è tutta qui, nell'incedere lento ma inesorabile con cui conquista le coscienze e il senso comune. Lo sciopero del 12 dicembre può essere l'occasione per rompere le catene, urlare per il rispetto dei diritti e conquistare una diversa egemonia. Chiediamo troppo?
Il Manifesto 30 novembre 2008
18 commenti:
Agitano la criminalità per nascondere i livelli di insicurezza morale materiale che pervade il paese, soprattutto preoccupa i ceti poveri e quelli medio bassi.
Spero che domani ci sia un grande sciopero generale,e spero che le piazze si riempano!!
Spero anch'io che domani sia un grande giorno e che le piazze si riempano e che possa servire a qualcosa.
Mi auguro che sia una giornata che riesca nel migliiore dei modi e possa portare una speranza di cambiamento.
"La madre delle emergenze è sempre incinta. Dalla droga al terrorismo, dagli zingari alle prostitute, dai matti ai writers c'è sempre una guerra da combattere"
Sinceramente mi sembra una protesta assai motivata, direi giusta, spero che la pensino così in molti.
Sicuramente il concetto che muove lo sciopero è giusto. Ma io non so, onestamente, quanto serva questa mobilitazione. La crisi sta iniziando a far sentire i suoi morsi. E alla recessione non c'è un rimedio prestabilito, purtroppo. La speranza, però, è un'idea fondamentale per continuare a credere nel cambiamento.
Secondo me sì, è troppo. Nessuno ascolterà la voce del popolo, nessuno. Sono agghiaccianti le dichiarazione del nostro dittatore che prima ha chiuso ogni dialogo con l'opposizione e poi ha annunciato la riforma della giustizia e la modifica della costituzione. Pensi che uno sciopero potrà impensierire il regime?
@ Articolo21 e Tommi:
Se le mobilitazioni non servono, qual'è la soluzione? Come cambiare le cose? Quali sono le proposte?
Ci limitiamo ad aspettare?
Si sono d'accordo con Bruno: quello della sicurezza è uno specchio per le allodole o un mezzo di distrazione di massa. Gonfiata a dismisura la percezione di insicurezza (che solo percezione è) si fa del basso popolismo per giustificare poi ogni più incredibile provvedimento.
Ed il tutto col consenso della maggioranza degli italiani (bisogna ricordarlo, purtroppo).
Neanch'io pretendo che un sciopero generale provochi la caduta immediata di un governo. Ma una grande mobilitazione serve sempre a far pesare il dissenso di un paese. E a farlo crescere ogni giorno che passa.
E nel giro di qualche anno un governo dovrà fare i conti con tutto questo. Cosa che non sarà mai costretto a fare se nessuno si radunerà in piazza per urlare il proprio no...
Le piazze si riempiranno, ne sono sicura! ( e lo spero tanto).
La speranza è quella che ci resta, è quella che ci da la forza per andare avanti.
Non perdiamola. Quella è nostra, quella l'abbiamo dentro di noi, coltiviamola, rendiamola forte, cosi nessuno potrà togliercela!
N E S S U N O!
Buona serata cara Franca :)
Ottimo articolo e condivido in pieno il punto di vista del Manifesto anche se ci sarebbero da fare delle precisazioni. La sicurezza è il cavallo vincente della Lega, l’abito della domenica, come lo ha definito Barbato dell’idv, il punto di forza per raccogliere consensi da un popolo imbelle che applaude e china il capo ad ogni cenno del capo. Il punto è che 1 italiota su 2 ha votato quei balordi che oggi se la ridono quando leggono cose come queste pubblicate sul tuo blog Franca. Il discorso dei carceri è una questione che andrebbe riformata. Da un lato quindi la banda bassotti indulta i reati “minori” e dall’altro fa la voce grossa per inasprire le pene ed estendere i reati a qualsiasi livello persino verso coloro che decorano i muri delle stazioni o delle metropolitane. Assurdo! L’immigrato clandestino è vero che è illegale ma in qualche modo bisognerebbe renderlo legale visto che si tratta di un essere umano e non di merce entrata in Italia senza fattura. Se l’immigrato scappa dalla sicura morte non può entrare in Italia ed entrare in una morte più lenta che è il carcere. E’ disumano…ma loro questo non lo capiscono pensano solo a spaccare le teste o a bruciarli sulle panchine mentre dormono
Certo, domani sarò in piazza logicamente anch'io: chi non c'è ha sempre torto!
Agghiacciante è vedere come la storia si ripeta perchè la gente non capisce niente.Incredibile.
cara franca. un urlo domani dobbiamo lanciare...
oggi sono stata a taranto, c'era il segretario, tra gli appuntamenti l'incontro con gli operai. si è trovato in pieno subuglio perchè all'ILVA stanotte è morto un operaio....
in questa triste giornata, l'unica nota positiva è che se prima ci guardavano con diffidenza, oggi gli operai si sono mostrati molto meno ostici nei confronti di ferrero...
non è molto, ma è già qualcosa.
domani in piazza anche per lui, polacco 54 anni. era il suo ultimo giorno di lavoro. pazzesco. anche per lui e per tutti gli altri morti sul lavoro
diciamo che forse, x smuovere le coscienze, ci vorrebbe una manifestazione al giorno
Era ora che si facesse uno sciopero generale, se ne sentiva la mancanza ...
A quando uno o più scioperi contro il precariato ???
Franca, in tutta sincerità, concordo sul fatto che il senso di insicurezza possa essere pilotato dai media ma personalmente il mio senso di insicurezza non è dipendente dai TG che guardo sempre più di rado.
Oggi mi sento insicura esattamente come ieri perché che ci siano troppi delinquenti in giro è un dato che non conviene minimizzare.
E anche se la criminialità fosse in calo non sarebbe un buon motivo per non combatterla efficacemente.
Quelli che nell'articolo vengono indicati come "Orrori" , fatta eccezione per l'imposta di 200 euro e per il censimento di chi è senza dimora, a me sembrano dei provvedimenti non solo sensati ma anche necessari. Certo si potrebbe discutere su come tutto questo debba essere attuato e può darsi che conoscendo maggiori dettagli io non sia molto d'accordo.
Ma in linea di principio collegare tutto questo a Guantanamo, alla deriva razzista, mi pare fare solo demagogia.
Poi che il discorso sicurezza venga utilizzato per distogliere l'attenzione da altri temi come la riforma della giustizia, come asseriscono altri commentatori, posso pure convenire...
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