mercoledì 7 gennaio 2009

Israele, unica democrazia del Medio Oriente

Questa è Gaza oggi:


Leggo sul blog "Solleviamoci" e rilancio...

70 palestinesi rinchiusi in una casa
e poi bombardati dall’esercito israeliano.
Vi ricorda qualcosa?

Infopal - Contropiano news - 05/01/2009

Una famiglia intera massacrata, fatta a pezzi: 70 persone uccise a sangue freddo dall’esercito di occupazione israeliano nel quartiere di az-Zaitun.
E’ successo, ieri, domenica, ma l’eccidio è stato scoperto solo oggi, lunedì.
Naeb as-Sammuni di 25 anni, sopravvissuto, ha raccontato: “Le forze di occupazione israeliane, penetrate a est del quartiere az-Zaitun, hanno radunato decine di membri della mia famiglia in una sola casa di 180 metri quadrati, poi l’hanno bombardata per dieci minuti”.
Il cittadino, che ha visto sterminare tutta la famiglia, ha aggiunto: “Dopo averli bersagliati di bombe, la casa si è trasformata in un lago di sangue. C’è chi è morto subito, chi è rimasto ferito ed è morto dissanguato”.
As-Sammuni ha spiegato che le forze di occupazione sioniste hanno impedito l’arrivo delle ambulanze per soccorrere i membri della famiglia massacrata, nonostante gli appelli della Croce Rossa: molti sono rimasti a sanguinare per 24 ore e solamente questa mattina sono sopraggiunti i soccorsi.
Nell’eccidio, ha raccontato Naeb, sono morte sua moglie Hanan, sua figlia Huda, sua madre Rizqa, e la maggior parte dei suoi fratelli e dei suoi cugini.
Il dott. Haitham Dababesh, che era tra i soccorritori dell’ospedale ash-Shifa di Gaza, ha dichiarato che da ieri sera, cioè dal momento del bombardamento della famiglia as-Sammuni, “abbiamo coordinato i soccorsi con la Croce Rossa, ma non siamo risusciti a raggiungerli fino a questa mattina”.
I soccorritori, al loro arrivo, hanno trovato una situazione terribile: un vero massacro, molte vittime. Il dott. Dababeh ha aggiunto che la sala di attesa dell’ospedale ash-Shifa, il più grande di Gaza, non riusciva a contenerle tutte.
Nel quartiere az-Zaitun si temono altri massacri: quell’area è nel mirino del fuoco israeliano sia da terra sia dal cielo. Gli abitanti temono per la loro vita e non riescono ad abbandonare le loro case minacciate di uccisione di massa.

E adesso una carrellata di foto di pericolosi terroristi eliminati in modo chirurgico dall'esercito israeliano...










Rimanete pure equidistanti, se ci riuscite...


Aggiornamento:
Raccolta di fondi per l’ospedale Al Awda di Jabalya


La feroce aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza arriva dopo anni di un embargo internazionale voluto da Israele, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Come conseguenza di questo embargo criminale, le strutture sanitarie e sociali di Gaza erano prossime al collasso già prima dell’ultima offensiva israeliana.
In questo momento drammatico, la crisi umanitaria a Gaza è totale, ed è una crisi voluta dallo Stato sionista ed i suoi alleati, perché funzionale alla pulizia etnica, che continua ad essere il vero obiettivo strategico di Tel Aviv.
Per dare il nostro contributo concreto alla lotta dei Palestinesi di Gaza contro l’annientamento, ci impegniamo in una campagna straordinaria di raccolta fondi, in collaborazione con l’Unione dei Comitati della Sanità di Gaza e l’ospedale Al Awda di Jabalya. Iniziamo ora questa campagna straordinaria per essere in grado di far pervenire i contributi non appena sarà possibile, coordinandoci con i comitati popolari che operano in Egitto, nel Sinai, nelle immediate vicinanze del confine con la Striscia di Gaza.
Abbiamo deciso di raccogliere contributi in denaro perché il materiale sanitario e umanitario di cui c’è bisogno a Gaza è reperibile in Egitto a costi inferiori rispetto a quelli italiani e perché questo consentirà una maggiora puntualità delle scelte, anche in relazione alla somma che riusciremo a raccogliere.
Invitiamo dunque i comitati, le associazioni e chiunque voglia contribuire, anche attraverso l’organizzazione di iniziative specifiche, a far pervenire i contributi sul conto corrente postale n. 47209002, intestato a Monti Germano con la causale S.O.S. Gaza.
Si prega di dare comunicazione del versamento alla casella di posta del forum. In questo modo l’elenco dei contributi pervenuti sarà trasparente e verrà aggiornato in tempo reale sui siti www.forumpalestina.org e www.udap.net.

17 commenti:

DS ha detto...

io non ci sono riuscito, infatti ho scritto quel che tu hai già letto.
ma dopo che avremo speso ogni parola, che faremo? diventermo tutti dei Vik?
tommi

articolo21 ha detto...

Una democrazia che tira le bombe non può chiamarsi tale.

Crocco1830 ha detto...

Non si può rimanere equidistanti. Il problema è la massa di indifferenti.

Punzy ha detto...

vabbe', ormai non ci sono piu' parole; l'indifferenza delle istituzioni e dei grandi poteri li rende compl;ici di questo genocidio

amatamari© ha detto...

http://it.peacereporter.net/conflitti/

"...Oggi si spara, e si muore, in Palestina, Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Cecenia, Georgia, Algeria, Ciad, Darfur, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Uganda, Burundi, Congo (R.D.), Angola, Pakistan, Kashmir, India, Sri Lanka, Nepal, Birmania, Indonesia, Filippine, Colombia. E non solo. Questi conflitti sono costati la vita, finora, a più di cinque milioni e mezzo di persone.
Se si aggiungono le guerre conclusesi negli ultimi cinque anni (Sierra Leone, Liberia, Sud Sudan, Congo Brazzaville, Eritrea-Etiopia, Casamance) il bilancio delle vittime sale a sette milioni e settecentomila morti..."

Damiano Aliprandi ha detto...

Io non sopporto la parola equidistanti in questo caso: io sono distante anni luce dall'azione criminale che sta compiendo il governo Israeliano!

Alessandro Tauro ha detto...

Stanno sterminando un popolo intero. Si divertono giocando con i colpi di mortaio dei loro carri armati contro abitazioni civili scelte a caso. Continuano con questo massacro efferato, bombardando scuole, ambulanze, università.

Mi chiedo, cosa sarebbe successo se tutto questo fosse avvenuto per parti inverse? Cosa starebbero facendo adesso gli USA, l'Europa e anche quasi l'intero ONU se fosse stata l'ANP ad invadere con il proprio esercito (che nella realtà di fatto non esiste) il territorio di Israele, bombardando indiscriminatamente case, abitazioni e luoghi pubblici?

L'equidistanza è una parola che in casi come questa significa troppo spesso "indifferenza"!!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

E' una guerra terribile. Ma la pace non dipende solo da Israele.

zefirina ha detto...

non riesco a ragionare su questo tema, ma condivido quello che dice daniele la pace non dipende solo da Israele

guccia ha detto...

Ne ho scritto anch'io. Farò il versamento. Voglio informarmi sull'associazione di amicizia italia-palestina. Insomma, se c'è un modo concreto per aiutare la Palestina da qui.

guccia ha detto...

Se prima non si dice la verità, se non si capisce che c'è chi è dalla parte della ragione e chi del torto, se si continua a confondere politicamente resistenza e terrorismo, non si avrà mai la pace.
Questo è genocidio.

Anonimo ha detto...

Pensi che la gente creda veramente alla scusa della democrazia che si difende? Io vedo solo cinismo e oppressione, altro che vietare la ricerca della parola "genocidio" su Google...

Lara ha detto...

Ha ragione Daniele Verzetti. Nessuno muove un dito per frenare Israele.
O, se qualcuno lo fa, non serve.
Questo è un genocidio che si compie davanti agli occhi di tutti.

Anonimo ha detto...

Riuscirò forse ad essere equidistante,quando Israele non avrà più le lobbies ebraiche americane che l'hanno sempre rifornita di capitali,fino a permettere che avesse la bomba atomica.
Cristiana

Franca ha detto...

Guerrilla Radio

Chit ha detto...

L'equidistanza mi calza già male normalmente, in questo caso proprio no, non ci riesco.
Eppure, come italiani, latitiamo come sempre.

Damiano Aliprandi ha detto...

ps grazie per aver spedito la lettera a Santoro, anche personalizzata va più che bene!