“L’acqua è fonte di vita. Senza acqua non c’è vita. L’acqua costituisce pertanto un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti. Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti.
Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Si prevede che nel giro di pochi anni tale numero raggiunga i tre miliardi. Il principale responsabile di tutto ciò è il modello neoliberista che ha prodotto una enorme disuguaglianza nell’accesso all’acqua, generando oltretutto una sempre maggior scarsità di quest’ultima, a causa di modi di produzione distruttivi dell’ecosistema…
Dopo decenni di ubriacatura neoliberista, gli effetti della messa sul mercato dei servizi pubblici e dell’acqua dimostrano come solo una proprietà pubblica e un governo pubblico e partecipato dalle comunità locali possano garantire la tutela della risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua conservazione per le generazioni future”.
Queste le prime frasi della relazione introduttiva alla proposta di legge di iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che ha raccolto più di 406.000 firme che sono state consegnate al Presidente della Camera Fausto Bertinotti.
Intanto, in America Latina qualcosa si muove.
Un accordo triennale di cooperazione tecnica è stato sottoscritto da “La Aguas Bonaerenses ” (Absa), azienda pubblica dell'acqua della provincia di Buenos Aires, e “Sedam”, azienda pubblica peruviana della provincia di Huancayo. Questo accordo rappresenta la risposta alle tante PPP (public-private partnership) finanziate dalla Banca mondiale e in voga anche nel nostro Paese. L'azienda argentina, che esce da una privatizzazione fallita negli anni Novanta (il "privato" era Azurix, una controllata di Enron), oggi è gestita da una cooperativa di lavoratori, la "5 de Septiembre" e mette il proprio know-how a disposizione della compagnia peruviana che serve circa 25 mila persone in 6 distretti della provincia di Huancayo dove l'acquedotto copre il 62% della popolazione, le fognature il 57%, mentre le perdite delle tubature arrivano al 50%, a causa della vecchiezza delle tubature. Il servizio di fornitura non è non è continuo - tra 6 e 18 ore al giorno - soprattutto a causa della mancanza delle infrastrutture necessarie a immagazzinare l'acqua.
L'obiettivo principale del progetto è quello di bloccare il piano per la privatizzazione di “Sedam”, una lotta portata avanti da anni da cittadini e lavoratori della provincia di Huancayo. La differenza fondamentale con la partnership tra pubblico e privato, sono i profitti. I guadagni, infatti, non vengono reinvestiti per migliorare la rete o migliorare la qualità del servizio. Per funzionare l'accordo ha la necessità di poter accedere ai finanziamenti, e questo si scontra con le famose "condizionalità" imposte dalla Banca mondiale e dalle altre istituzioni finanziarie internazionali, come la banche regionali per lo sviluppo (ossia l'invito a privatizzare). Intanto continua nel Sud delle Americhe la lotta contro le privatizzazioni: a Cordoba in Argentina,il 2 settembre è in programma una consultazione popolare, indetta dall'amministrazione comunale, sulla gestione del servizio idrico, oggi affidato alla francese Suez. La Commissione popolare per il recupero dell'acqua ha lanciato una campagna per invitare la popolazione a votare contro il prolungamento fino al 2027 della concessione del servizio idrico a Suez.
Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Si prevede che nel giro di pochi anni tale numero raggiunga i tre miliardi. Il principale responsabile di tutto ciò è il modello neoliberista che ha prodotto una enorme disuguaglianza nell’accesso all’acqua, generando oltretutto una sempre maggior scarsità di quest’ultima, a causa di modi di produzione distruttivi dell’ecosistema…
Dopo decenni di ubriacatura neoliberista, gli effetti della messa sul mercato dei servizi pubblici e dell’acqua dimostrano come solo una proprietà pubblica e un governo pubblico e partecipato dalle comunità locali possano garantire la tutela della risorsa, il diritto e l’accesso all’acqua per tutti e la sua conservazione per le generazioni future”.
Queste le prime frasi della relazione introduttiva alla proposta di legge di iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che ha raccolto più di 406.000 firme che sono state consegnate al Presidente della Camera Fausto Bertinotti.
Un accordo triennale di cooperazione tecnica è stato sottoscritto da “
L'obiettivo principale del progetto è quello di bloccare il piano per la privatizzazione di “Sedam”, una lotta portata avanti da anni da cittadini e lavoratori della provincia di Huancayo. La differenza fondamentale con la partnership tra pubblico e privato, sono i profitti. I guadagni, infatti, non vengono reinvestiti per migliorare la rete o migliorare la qualità del servizio. Per funzionare l'accordo ha la necessità di poter accedere ai finanziamenti, e questo si scontra con le famose "condizionalità" imposte dalla Banca mondiale e dalle altre istituzioni finanziarie internazionali, come la banche regionali per lo sviluppo (ossia l'invito a privatizzare). Intanto continua nel Sud delle Americhe la lotta contro le privatizzazioni: a Cordoba in Argentina,
17 commenti:
Io l'ho firmata la proposta di legge di iniziativa popolare sull'acqua, e spero vivamente che riesca a dare buoni frutti. Zitti zitti stanno trasformando dei diritti in prodotti commerciali, la sanità, di cui abbiamo già discusso in relazione al film di Moore, la scuola, l'acqua e via discorrendo. Ma a noi, di stare zitti zitti non ci va proprio per niente!
Boh... bisognerebbe chiedere al buon Bertinotti perché le nostre fognature fanno "acqua" da tutte le parti e non si fa nulla per sistemarle. I romani inventarono gli acquedotti... gli italiani li trasformarono in innaffiatoi... e molte città sono a secco per diverse ore al giorno. Si parla di sistemare il sistema idrico sin dal 2003, quando ci fù l'estate più calda... ma alla fine non si è mai fatto nulla (e/o non si è mai presa una decisione), visto che poi, ad ogni estate successiva, è sempre tornato fuori il problema. 'Sti signori parlano sempre di pensioni e di lavoro per tutta la primavera... poi dichiarano l'emergenza idrica ad agosto... e se ne dimenticano a settembre.
Dove mettere il tesoretto? Ecco, proprio negli impianti idrici...
Vabbé! Sono andato un po' fuori tema... mi sa! Ma sempre di spreco idrico parliamo.
Si l'acqua no dovrebbe avere mercato ...
L'acqua è un bene di tutti e io firmai!
Un giorno non lontano forse dovremo pagare anche l'aria che respiriamo, sembra tanto assurdo ma lo è altrettanto per l'acqua...
Ho firmato eccome!
Per quello che riguarda il mio pensiero in merito a questo bene preziosissimo bè, se ti va ti rimando al post che feci mesi fa sull'argomento.
http://www.chitblog.net/index.php/lacqua-un-bene-scontato-per-noi/
@gloutchov: permettimi di precisare che è da ben prima dle 2003 che si parla di rifare la rete idrica. Questa non è colpa di questo o quel governo, di destra o di sinistra ma di cieca ignoranza e menfreghismo che purtropopo non ha bandiera nè parte!
Questo dell'acqua è un problema serissimo soprattutto visto come la siccità per effetto del global warming si sta facendo sempre più sentire anche in zone del pianeta che mai e poi mai avremmo pensasto avrebbero potuto soffire di questo problema.
Credo che ci siano due temi da considerare: il primo quello di cui si parla in questo post ossia l'impedire la privatizzazione dell'acqua.
L'altro però sperare che gli Stati non usino l'acqua come arma di ricatto con gli Stati che ne sono privi.
E' un aspetto orribile ma da non sottovalutare nello scenario mondiale tra un po' di tempo.
Prevenire questo barbaro fenomeno già ora sarebbe utile...
Io sono assolutamente d'accordo sulla gestione pubblica dell'acqua: è bene accettare però l'idea che una legge del genere in Commissione Europea ce la smerdano in un colpo, ma, più che altro, i nostri giudici non potranno non disapplicarla, per contrasto con i noti afflati liebristici e iperconcorrenziali europei (che non tollerano ormai per nessun settore - anche per quello dei servizi a rilevanza "non economica" - regimi di monopolio tout court, anche se pubblici).
La vedo durissima... ma meglio tentare, sempre e comunque.
"I romani inventarono gli acquedotti... gli italiani li trasformarono in innaffiatoi"
niente di più vero!!!
A Roma comunque c'è un completo disinteresse per il problema idrico.
Sono sempre più scioccata dagli sprechi che vedo attorno a me e dall'assoluta incoscienza nell'attuarli. Ogni giorno passo da una striscia di aiuola che per tutta l'estate nel corso di tutto il giorno è costantemente innaffiata copiosamente.
L'altro giorno ero in pausa pranzo e sono stato letteralmente afferrato da un commesso della Virgin fitness che mi voleva affibiare una delle loro bottigliette di acqua sponsorizzate prese dal loro ripieno carrello. Ho rifiutato perchè non ne avevo bisogno e non ero nemmeno particolarmente assetato. Questo però mi ha proiettato verso l'immagine di cosa potrebbe valere quel carretto pieno di bottigliette e quello zelante commesso in uno dei paesi da te citati..siamo davvero in un mondo di squilibri.
E pensare che noi, ai quali l'acqua non scarseggia, ne sprechiamo tanta (personalmente faccio attenzione).
Se mi permetti due righe di "ospitalità" vorrei chiedere a GLOUTCHOV per quale motivo ritiene che la responsabilità degli acquedotti che fanno acqua (ha parlato di fognature... ma credo che sia stato un lapsus) è di Bertinotti.
Visto che del problema idrico se ne parla dal 2003 (parole di Gloutchov) ritengo il dottor Berlusconi avrebbe avuto il tempo ed il potere per pensarci!
Un abbraccio, cara Franca, e scusa se ho approfittato del tuo spazio.
Se non sbaglio in Venezuela avevano privatizzato anche l'acqua piovana.
La gente per avere l'acqua per bere era costretta a spendere di norma la metà dello stipendio ...
Ci fu una furiosa rivolta dopo pochi mesi.
A proposito la BBT probabilmente sconvolgerà molte falde acquifere è questo un altro motivo in più per non farla .....
In questi giorni sento spesso parlare d'acqua... soprattutto da un'amica di blog che sta vivendo (e raccontando) il grave problema idrico in Abruzzo, che interessa circa 400mila utenti!
L'acqua dovrebbe essere un bene comune e non fonte di speculazione... e magari pure fonte di pericolo per le persone!
Paola
PS se ti va di curiosare ti lascio il link di Fab: http://ipotesis.spaces.live.com
l'acqua. un argomento ....che mi fa incazzare.
ricordo la prima volta che sono andata a vivere a Milano qualche anno fa, abituata che quando apro l'acqua della doccia m'arriva subito l'acqua calda ero scioccata nel vedere che dovevo far correre dieci minuti l'acqua in quel appartamento (uno come tanti altri) per avere acqua calda. A sentire i miei amici milanesi, normalità quotidiana.
Ecco risparmio acqua e Italia... e difficile per me conciliare cognitivamente.
un caro saluto.
ps: un programma su rai3 poco fa aveva fatto vedere una interessantissima reportage su come viene gestita l'acqua nel sud.
@ Gattanera
Fai pure, non c'è problema. Dopotutto gestiamo questi spazi per conoscerci e parlarci, no?
@ S.c.
Non se parliamo della stessa trasmissione, ma non tantissimo fa su RAI3 - W L'Italia diretta) ha fatto una serata proprio sul problema dell'acqua. In Umbria la "Rocchetta" preleva dalle sorgenti così tanta acqua che un fiume si sta prosciugando e diversi comuni ricevono acqua dalle autobotti perchè l'acquedotto non riesce più a servirli
è un problema, quello idrico, che colpisce buon parte d'Italia!
Nella mia zona è tristemente nota la vicenda di Aqualatina che è riuscita a privatizzare l'acqua che arriva a tutti i suoi utenti...facendo pagare cifre esorbitanti che poi sono servite ad arrichire tutti coloro che ne avevano le mani in pasta.
Trovo sia sconfortante....se ne è occupato anche il Meetup Grilliano di Latina...e ne ha parlato lo stesso Beppe.
L'acqua è di tutti! ..e qua NON ci piove!
Io ho firmato. Ho visto un servizio su "report" su questo argomento... da rabbrividire. Di vite umane per il diritto all'acqua ne sono già state sacrificate fin troppe e altre ce ne vorranno.
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