Nel pieno della crisi economica e sociale e della devastazione dei diritti e del futuro di lavoratori e disoccupati, improvvisamente compaiono le elezioni amministrative. Viste dal punto di vista della realtà sociale, esse hanno un sentore di truffa. Il Partito democratico, il centro, il partito di Berlusconi, sono stati d’accordo nel portare le pensioni a 70 anni, nel cambiare la Costituzione con la catastrofica misura del pareggio di bilancio, sugli accordi europei con Merkel e Sarkozy, sulla distruzione dell’articolo 18. Sono d’accordo sull’Imu e sulle tasse che vengono imposte sulle buste paga e sulle pensioni. Sono d’accordo su tutte le cose più importanti, eppure i principali partiti che sostengono il governo Monti fingeranno a queste elezioni di scontrarsi, litigheranno per davvero anche per conquistare, in opposizione l’uno all’altro, le amministrazioni. Non vogliamo entrare nel merito delle candidature a sindaco, queste hanno ognuna una propria storia, una propria legittimità. Discutiamo invece proprio del ruolo dei partiti di governo. Un ruolo che prefigura già, in queste elezioni quelle del 2013. Che, se non succede qualcosa, rischiano di essere le più false della storia della Repubblica.
Il governo Monti, infatti, sta impegnando già il prossimo governo e quelli successivi nella continuità dell’attuale politica economica. Lo fa con gli accordi internazionali in Europa come il fiscal compact , lo fa con le scadenze della controriforma del mercato del lavoro, con quelle della controriforma delle pensioni, con le liberalizzazioni e le privatizzazioni. E’ ridicolo pensare che questo sia un governo a termine di emergenza. Questo è un governo costituente, che sta preparando il programma anche dei governi futuri, purché ovviamente siano in continuità con esso. Questa continuità può essere rotta solo colpendo elettoralmente tutte le forze che sostengono il governo Monti, creando così un nuovo quadro politico. Un quadro politico che impedisca la continuità di quelle politiche economiche che hanno portato Grecia, Portogallo, Spagna al disastro, l’Italia lì vicino, tutta l’Europa in recessione.
Per ottenere questo cambiamento c’è da sperare che, a partire dalla Francia, ci sia una rottura con l’Europa di Monti, Merkel e Sarkozy. E che questa rottura si estenda in tutto il continente. Per questo noi oggi facciamo un appello a non votare tutti i partiti che sostengono il governo Monti. Non votiamoli alle amministrative e prepariamoci a non votarli alle politiche. Non votare e non far votare l’ABC (Alfano, Bersani, Casini) è un mondo concreto per dire no a Monti e alla sua politica disastrosa.
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