(11 settembre 2014)
Salvador Allende l'ho conosciuto
in una foto consumata dal tempo.
Mia mamma era appena tornata dall'ennesima
giunta - una vita spesa al servizio della comunità, fra sport e amministrazione
- e aveva appoggiato la sua cartella con gli appuntamenti, le delibere, i
progetti sul divano dello studio.
Piccola, ma curiosa, l'avevo aperta
trovandovi dentro, vicino alla mia, una foto smangiucchiata di uomo buono,
dagli occhiali spessi, messo lì quasi come qualcuno
di famiglia.
Ricordo che quando le chiesi chi fosse, mi rispose con una tale
tenerezza nella voce che non potei mai più dimenticarlo.
Non era per lei solo
"la via democratica al socialismo" di un paese lontano - seppure
presente nella letteratura e nella musica che circolava in casa -, ma molto di
più: era parte di ogni sua piccola azione, del suo impegno speso a favore della
comunità.
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